Show
420,58 €
236,99 € 101,50 € 176,99 € 226,88 € 439,00 € 244,70 € 108,99 €
212,20 €
228,68 €
475,81 € 244,70 €
113,50 € 256,89 € 237,99 € 620,00 € 264,00 €
116,24 € 296,59 € 262,00 € 296,00 € 119,89 € 300,00 € Sistema di taglioA turbina A rullo A lame A rullo A lame Rotazioni41 giri/min 40 giri/min 3800 giri/min 40 giri/min 3650 giri/min Potenza2500 W 2500 W 2500 W 2500 W 2000 W
Velocità di taglio230 kg/h n.d. n.d. n.d. 80 kg/h Diametro massimo rami4,5 cm 4,5 cm 4 cm 4 cm 3,5 cm Taglio regolabileCesto di raccoltaIntegrato Integrato Integrato Non integrato Non integrato Capacità cesto di raccoltaPaletta convogliatriceImbuto rimovibileBlocco avvioPeso30,5 kg 27,6 kg 9,8 kg 24,85 kg 11,5 kg Rumorosità90 dB 93,5 dB n.d. 93 dB 106 dB Punti fortiFacile trasporto grazie alle ruote Motore molto potente Due coltelli reversibili in acciaio speciale Molto silenzioso Facile trasporto Adatto anche a fogliame grazie a sistema a turbina Tramoggia con chiusura di sicurezza Ruote per il trasporto Compatto Taglia anche rami di ampio diametro Ruote per il trasporto Efficaci misure di sicurezza Punti deboliPesante per la sua tipologia Pesante Sacco di raccolta non in dotazione Non molto rapido No cesto di raccolta integrato Come scegliere il biotrituratoreChe cos’è e a cosa serve un biotrituratore?Il biotrituratore, come si intuisce dal nome, è un utensile per giardinaggio che serve a trasformare in pacciame (o compost) gli scarti della lavorazione del giardino. Pensate ad una normale operazione di potatura con un decespugliatore o con una motosega: vi troverete ad avere a che fare con rami, foglie o erba “di scarto” che dovrete buttare. Se un tempo gli scarti della potatura venivano bruciati, oggi per disposizione di legge questo non è più possibile: dotandosi di un biotrituratore questi scarti verranno lavorati e trasformati in pacciame per la concimazione. Con questo utensile quindi si ottiene un doppio vantaggio: da un lato il volume degli scarti da potatura, difficili da smaltire, viene notevolmente ridotto; dall’altro si ottengono gratuitamente materie prime da usare per la concimazione. Prima di procedere con la nostra guida all’acquisto che illustra i fattori principali da considerare per la scelta di un biotrituratore ricordiamo che non tutti i biotrituratori sono in grado di triturare grandi quantità di erba o fogliame: nel caso in cui abbiate molta erba da tagliare è consigliabile optare per un tagliaerba dotato di un serbatoio di raccolta molto capiente, mentre nel caso in cui dobbiate smaltire molte foglie potete pensare ad un soffiatore con sacco di raccolta. 1. Caratteristiche di taglioLe caratteristiche di taglio sono sicuramente il primo fattore da tenere in considerazione al momento dell’acquisto di un biotrituratore perché in base a queste potremo capire immediatamente se il prodotto che stiamo valutando è adatto al nostro giardino e al tipo di piante che abbiamo. Sarà dunque necessario valutare insieme sia il sistema adoperato, sia la velocità del taglio. Esistono almeno tre tipi di sistema di taglio: il sistema a turbina, il sistema a rullo ed il sistema a lame. Vediamo ognuno di questi separatamente.Sistema a turbinaQuesto è il sistema di taglio più efficiente. Le turbine infatti permettono di triturare facilmente tutte le parti e tipologie di piante, da quelle con tronco legnoso, agli arbusti flessibili, fino alle frasche. Questo vuol dire
anche che sarà possibile triturare una quantità maggiore di materiale prima che il cesto si riempia, poiché i residui saranno di dimensioni inferiori rispetto a quelli lasciati da un sistema a rullo. Sistema a rulloGeneralmente più economico del sistema a turbina, è però anche meno performante. Il sistema a rullo produce infatti residui più grossi rispetto al primo e non è altrettanto efficace sui fili d’erba e sulle
foglie, che non vengono sminuzzate a sufficienza. Inoltre ha più rischio di incepparsi, e per questo alcuni biotrituratori a rullo sono dotati della funzione di inversione della rotazione, in modo da agevolare la rimozione di eventuali rami incastrati. Sistema a lameÈ il sistema meno versatile, in quanto veramente efficace solo con rametti e frasche. Per essere più taglienti le lame sono infatti generalmente molto sottili e questo le rende inadeguate a tagliare rami spessi. Per questo motivo sono anche relativamente fragili e richiedono una manutenzione più frequente.Sicuramente questo sistema ha il vantaggio di essere molto più economico degli altri citati, e va bene per chi ha un piccolo orto od un giardino che non richieda una grossa manutenzione. Per contro, un biotrituratore di questo tipo è generalmente molto più rumoroso rispetto ad uno a rullo o a turbina, perché per sminuzzare al meglio le lame devono muoversi ad un numero di giri molto superiore. Maggiore sarà la velocità di rotazione delle lame, più fine sarà il trito. In media i biotrituratori a lame hanno motori dalla velocità di 4000 giri/min. 2. MotoreStrettamente connesse al sistema di taglio, le prestazioni del motore ci dicono molto circa la qualità di un biotrituratore. In questo caso le caratteristiche da tenere in considerazione sono il tipo di alimentazione, la potenza e la rumorosità. Parliamo infatti di uno strumento da utilizzare all’aperto, in orti e giardini, per cui questi fattori ci danno molte indicazioni sul tipo e sulle modalità di utilizzo che potremo fare del nostro biotrituratore. Nei prossimi paragrafi ci occuperemo di ciascuno di questi tre aspetti.AlimentazioneEsistono due tipi di biotrituratore: quelli ad alimentazione elettrica, da collegare quindi alla corrente, e quelli a benzina. Si tratta di una differenza fondamentale e non di poco conto, vediamo perché.Biotrituratori a benzina Biotrituratori elettrici In questa sede ci occupiamo unicamente di modelli elettrici dal momento che, come abbiamo visto, sono quelli più idonei ad un uso domestico. PotenzaA prescindere dal tipo di utilizzo, la potenza è sicuramente una caratteristica fondamentale da tenere in considerazione per qualunque macchinario, attrezzo, strumento o elettrodomestico presenti un motore. Nel caso dei biotrituratori, a causa del tipo di prestazioni che devono fornire parliamo già di potenze abbastanza elevate. In generale, possiamo classificare la potenza di questi macchinari come segue:
RumorositàAbbiamo accennato al fatto che i biotrituratori a lame sono generalmente più rumorosi di quelli a turbina o a rullo, ed in effetti l’inquinamento acustico prodotto da queste macchine è un fattore di non poco conto. In genere i biotrituratori producono emissioni sonore al di sopra dei 100 dB, quando l’orecchio umano non dovrebbe essere mai esposto a rumori superiori ai 90 dB, pena il rischio di danni permanenti all’udito. Per questo motivo è sempre preferibile scegliere un biotrituratore silenzioso, ovvero con emissioni inferiori alla soglia dei 100 dB. Ricordiamo comunque che prima di utilizzare il biotrituratore è necessario munirsi di guanti, occhiali e cuffie di protezione. 3. PrestazioniNon sono ovviamente da sottovalutare le prestazioni che il biotrituratore è in grado di fornire, perché da queste dipendono ovviamente gli usi che è possibile farne: ad esempio, valutando questi aspetti capiremo la dimensione dei rami che potremo triturare, quanti chili all’ora vengano lavorati e altro ancora. Premettiamo che alcuni degli aspetti legati alle prestazioni del biotrituratore sono strettamente connessi a caratteristiche strutturali di alcune delle quali ci occuperemo separatamente nella sezione dedicata alla praticità d’uso.Abbiamo individuato due parametri che sono a nostro parere indicativi delle potenzialità di un biotrituratore a livello di prestazioni, ovvero la capacità di taglio e quella di triturazione. Vediamo qui di seguito di che cosa si tratti. Capacità di taglioLe dimensioni del tubo di inserimento dei materiali che si vogliono triturare determinano la capacità di taglio del biotrituratore, ovvero il diametro massimo dei rami che potremo inserire nel nostro apparecchio. Capacità di triturazioneLa capacità di triturazione ci indica quanti chili di materiale di scarto è possibile tagliare in un’ora di utilizzo, quindi ci dà indicazioni circa la velocità della macchina. Questa caratteristica è strettamente legata sia alla capacità di taglio, sia al numero di giri del motore, che a sua volta dipende dal sistema di taglio sfruttato dal biotrituratore: sono quindi diverse le variabili che concorrono a determinarla, ma fortunatamente è spesso indicata nella scheda tecnica dalle case di produzione.Se abbiamo un giardino molto grande oppure se abbiamo poco tempo a disposizione per dedicarci alla cura delle piante, sarà bene scegliere un biotrituratore dalla capacità di triturazione alta, ovvero al di sopra dei 200 kg/h. Se invece abbiamo bisogno di tagliare giusto qualche frasca, allora potremo anche scendere al di sotto dei 100 kg/h. Un buon compromesso è quello di scegliere un biotrituratore che abbia una capacità di triturazione compresa fra i 150 e i 200 kg/h. Oltre a questi due parametri, è molto importante valutare anche, nel caso sia previsto un contenitore di raccolta, la sua capienza, poiché dovrebbe essere commisurata alla capacità di triturazione del biotrituratore, onde evitare da un lato di dover interrompere il lavoro molto di frequente per svuotarlo qualora fosse troppo piccolo, dall’altro un ingombro eccessivo e immotivato nel caso di un contenitore troppo grande. Di questo aspetto ci occuperemo comunque nell’esame del quarto fattore decisivo nella scelta del biotrituratore, quello relativo alla praticità d’uso. 4. Praticità d’usoAnche se non rientra nelle caratteristiche tecniche fondamentali, la praticità d’uso di un prodotto è un fattore importante da tenere in considerazione perché influenza la nostra predisposizione d’animo al suo utilizzo. Un prodotto con eccellenti specifiche tecniche ma estremamente scomodo difficilmente ci invoglierà ad utilizzarlo. Onde evitare dunque di spendere anche un’importante somma di denaro per poi dimenticare l’oggetto in un angolo, sarà dunque importante non sottovalutare quegli accorgimenti che ne facilitano l’utilizzo, che vediamo nei prossimi paragrafi. Cesto di raccoltaIl cesto è una componente importante di un biotrituratore perché è il luogo dove viene raccolto il triturato. Non tutti i biotrituratori sono dotati di cesto integrato, i modelli più economici ad esempio preferiscono lasciare all’utente la responsabilità di trovare un cesto raccoglitore adatto alle proprie esigenze. Per quanto la presenza di un supporto di raccolta integrato incida sul prezzo finale del biotrituratore, è sicuramente preferibile a nostro avviso scegliere un modello dotato di tale accorgimento.Nel caso si decidesse di optare per un modello con cesto raccoglitore, sarà poi utile prendere in considerazione altre due caratteristiche: la sua capacità ed il materiale di cui è fatto. Capacità Materiale SicurezzaTra le funzioni extra, quella che non dovrebbe mai mancare è un sistema di sicurezza. Stiamo parlando infatti di macchine dotate di parti affilate messe in azione da un motore, che dunque possono essere estremamente pericolose in caso di incidente. Alcuni modelli si limitano a racchiudere il sistema di taglio all’interno del corpo della macchina, altri invece sono dotati di un dispositivo di sicurezza che impedisce al motore di azionarsi se il cesto di raccolta non è inserito.Un altro accessorio utile per la sicurezza e presente in quasi tutti i biotrituratori è la paletta convogliatrice. Questa si rivela particolarmente utile soprattutto qualora si lavorassero materiali come foglie e frasche, perché consente di spingere gli elementi più leggeri verso il sistema di taglio senza avvicinarvisi con le mani. Caratteristiche accessorieAltre caratteristiche accessorie meno fondamentali ma decisamente pratiche sono, ad esempio, la manopola di regolazione del taglio per regolare la dimensione degli scarti triturati o il sistema di riavvolgimento automatico del cavo che, come negli aspirapolvere, viene riavvolto all’interno della struttura per non occupare spazio e soprattutto non ingarbugliarsi ed essere mantenuto in
ordine quando il biotrituratore non è in funzione. 5. TrasportabilitàTrattandosi di macchine da utilizzare in giardino, anche la trasportabilità è un fattore importante, perché influisce sulla mobilità del nostro biotrituratore e sulla semplicità con cui potremo spostarlo, ad esempio se abbiamo un giardino molto grande. Pensate ad esempio che alcuni modelli arrivano a pesare anche 30 kg. Vediamo quindi quali sono gli elementi da considerare per valutare la trasportabilità del biotrituratore.Dimensioni e pesoSistema di taglio, motore e capacità di taglio sono tutti fattori che influenzano le dimensioni ed il peso del biotrituratore. È possibile trovare in commercio sia biotrituratori molto pesanti, dal peso compreso tra i 20 ed i 30 kg, sia biotrituratori dal peso inferiore ai 15 kg. Va da sé che, per mantenere il peso basso, questi ultimi dovranno necessariamente sacrificare qualcosa in termini di prestazioni. Non è possibile dunque paragonare un biotrituratore a turbina dal peso di 30 kg con uno a lame dal peso di 12 kg, ma sicuramente il peso potrà essere una variabile da tenere in considerazione quando si abbia intenzione di confrontare due biotrituratori appartenenti alla stessa famiglia. Un discorso analogo può essere fatto per le dimensioni, con la variabile dell’altezza: trattandosi infatti di una macchina che ha un caricamento dall’alto, tanto maggiore sarà l’altezza del biotrituratore, tanto più scomodo potrebbe risultare inserire i rami nella trimoggia (l’imbuto di raccolta). RuoteParlando di mobilità le ruote sono sicuramente una caratteristica da tenere presente. Questo non solo perché, come abbiamo visto, alcuni modelli sono particolarmente pesanti, ma anche perché la loro presenza ci consente di poterci spostare senza dover ogni volta trasportare i rami vicino al biotrituratore. Le ruote devono essere di una grandezza tale da scorrere facilmente su tutti i tipi di terreno, dal prato al vialetto. Lunghezza del cavoChiaramente, poiché il motore funziona a corrente, il raggio di movimento del biotrituratore sarà determinato anche dalla lunghezza del cavo e dall’eventuale presenza di una prolunga. In particolare, se lo spazio in giardino è molto esteso oppure se la prima presa di corrente non si trova nelle vicinanze, sarà importante valutare di quanti metri di cavo avremo bisogno per raggiungere comodamente tutti i luoghi dove desideriamo posizionare la macchina. ManigliaLa presenza di una maniglia ergonomica agevola gli spostamenti perché permette di trascinare il biotrituratore senza fatica. La presenza di un appiglio apposito è inoltre fondamentale per evitare di afferrare il modello in maniera impropria rischiando di danneggiarlo o di farsi male. Le domande più frequenti sul biotrituratoreQuali sono le migliori marche di biotrituratori?Tra le marche più famose e affidabili c’è sicuramente la Bosch, che produce biotrituratori a lama, a rullo e a turbina, ma anche la Einhell, specialista nel settore del fai da te e del giardinaggio. Trattandosi di macchine che prevedono un seppur minimo livello di pericolo, vista la presenza di elementi affilati in movimento, è sicuramente consigliabile rivolgersi sempre a marche affidabili, che sono spesso garanzia di qualità. Questo non solo per essere sicuri che i componenti utilizzati siano a norma e quindi non ci siano rischi per l’utente, ma anche per non rischiare di trovarsi con un prodotto di qualità scadente che presenti dei problemi subito dopo l’acquisto. Quanto costa un biotrituratore?Di biotrituratori elettrici ne esistono di ogni fascia di prezzo, da quelli che superano i 350 € e si collocano nella fascia alta, a quelli di fascia di prezzo bassa dal prezzo compreso fra i 100 ed i 200 €: il prezzo è indicativo di alcune caratteristiche del prodotto, ad esempio il sistema di taglio utilizzato incide molto sul prezzo finale di un biotrituratore. Chiaramente a un prezzo più alto corrispondono anche maggiori prestazioni, per cui sarà bene capire prima di procedere all’acquisto che tipo di utilizzo vogliamo fare del biotrituratore. Chi necessita di un macchina da poter utilizzare con diversi tipi di piante, che sia in grado di triturare sia rami di grosse dimensioni, sia foglie e fili d’erba dovrà orientarsi necessariamente verso l’acquisto di un biotrituratore a turbina dal prezzo più elevato, mentre chi invece necessita di un prodotto da utilizzare principalmente con rametti e frasche potrà orientarsi anche su un biotrituratore a lame in fascia di prezzo bassa. Quali sono i migliori biotrituratori del 2022?Copyright Klikkapromo srl – È vietato ogni sfruttamento non autorizzato Come triturare le foglie?Usa un tosaerba con lame rotanti.
Vanno bene tutti, specialmente quelli ad alta potenza e quelli che scaricano il triturato da un lato. Se vuoi lasciare le foglie triturate sul terreno per arricchirlo, togli il sacco di raccolta dietro il tosaerba. Fai molta attenzione alle lame.
Come tritare le ramaglie?Questo lavoro si può fare con una cippatrice o con un biotrituratore. La cippatrice è una macchina che riduce a scaglie le ramaglie inserite, il cippato che otteniamo è ottimo anche come materiale pacciamante. Il biotrituratore invece ha un sistema sminuzzante che favorisce maggiormente il processo di compostaggio.
Quanto costa un trituratore di rami?Confronta 42 offerte per Biotrituratore Rami a partire da 99,90 € - 2000W di potenza - tensione 230v / 50Hz - velocità rotazione 3.800 g/min. - spessore max rami mm.
Quanto costa una macchina per fare il cippato?Confronta 16 offerte per Macchina Per Cippato a partire da 200,38 €
|