Quanto costa una badante solo per la notte

  • Costo badante: cosa bisogna considerare?
  • Contratto badante: quali sono?
  • Livello di inquadramento delle badanti
  • Quanto costa una badante? Ecco tutte le casistiche
  • Come risparmiare ed investire per potersi permettere una badante?
  • Domande Frequenti


È un’eventualità che nessuno di noi vorrebbe prendere in considerazione, ma quando i nostri cari diventano anziani e non sono più autosufficienti necessitano di qualche aiuto in più. Se il pubblico offre diverse possibilità in termini di strutture sanitarie e agevolazioni per chi si prende cura dei familiari a carico, spesso la scelta ricade sulla badante. Quella della badante è una figura cardine della nostra società e il cui ruolo è stato recentemente regolamentato dal CCNL per i lavoratori domestici al fine di offrire condizioni di lavoro e una retribuzione congrui all’importanza e alla tipologia di impegno richiesto. Ma quanto costa una badante, diurna o solo di notte? E una badante in regola h24? In questo articolo cercheremo di affrontare le casistiche più comuni e di fare un quadro esaustivo per rispondere a queste domande.

Quanto costa una badante: tabella iniziale

⏱ Quanto costa una badante all’ora? Da 6,22 a 8,.33 euro all’ora, a seconda dell’inquadramento
😴 Quanto costa una badante solo di notte? Per la sola presenza notturna costa 677,78 euro al mese
🚨 Cosa rischio se assumo una badante in nero? Multe fino ad 8000 euro più sanzioni civili ed amministrative

Costo badante: cosa bisogna considerare?

Per capire quanto costa una badante e quali sono le spese da affrontare per la sua assunzione, è indispensabile prendere in considerazione alcune variabili che possono influire notevolmente sulle cifre, e che sono:

  • Il numero di ore di lavoro: il costo di una badante per 20 ore settimanali sarà naturalmente ben diverso dal costo per 8 ore al giorno, magari di notte.
  • La tipologia di impiego: a seconda delle condizioni di salute della persona da assistere esistono diversi livelli di inquadramento che differenziano, ad esempio, la sola presenza notturna dall’effettiva sorveglianza e monitoraggio della persona durante la notte.
  • La formazione: non tutti sanno che esistono delle certificazioni che qualificano le competenze del lavoratore, rendendolo idoneo all’assistenza a persone non autosufficienti o con particolari patologie. È il caso, ad esempio, degli OSS (Operatori Socio Sanitari) e degli OSA (Operatori Socio Assistenziali) che, proprio per via della loro qualifica, avranno una paga minima più alta rispetto alle badanti senza attestati di formazione.

Contratto badante: quali sono?

Abbiamo fatto una prima distinzione prendendo in considerazione il numero di ore di lavoro, la tipologia di impiego e la formazione della badante, ma ora è il momento di entrare nel merito dei contratti di assunzione. A seconda della prestazione richiesta al lavoratore – ad esempio, l’assistenza per qualche ora al giorno o la necessità di un impegno full time – esistono 3 tipologie di contratti d’assunzione differenti:

  • Contratto per badante convivente: in questo caso la badante vive con l’assistito nella stessa abitazione, ma ciò naturalmente non significa che il suo orario di lavoro sia h24. Per il contratto full-time il massimo consentito è di 54 ore lavorative a settimana, che si alternano a momenti di riposo definiti nel dettaglio all’interno del contratto.
  • Contratto per badante non convivente: a differenza del caso precedente, con il contratto per badante non convivente lo stipendio si calcola sulle ore di lavoro effettive, che non possono superare il tetto di 40 ore a settimana e che vanno distribuite su 5 o 6 giorni lavorativi.
  • Prestazione notturna: come abbiamo accennato nel paragrafo precedente, la prestazione notturna è ben diversa dalla semplice presenza, e dunque è regolamentata contrattualmente in modo diverso. Se i costi della prestazione variano a seconda del livello di autosufficienza dell’assistito e del livello di formazione della badante, la presenza notturna fa riferimento ad un livello unico di contratto, e non può superare il numero di 6 notti a settimana.

Livello di inquadramento delle badanti

Oltre alla tipologia di contratto d’assunzione disciplinato dal CCNL relativo ai lavoratori domestici, per capire quanto costa oggi una badante bisogna prendere in esame anche il suo livello di inquadramento, un fattore che contribuisce a determinarne il costo orario. Ecco quali sono le tre principali casistiche previste:

  • livello BS: riguarda chi svolge mansioni di assistenza a persone autosufficienti, dunque in grado di lavarsi o deambulare in autonomia. Si tratta sostanzialmente di un compito di sorveglianza, e le mansioni previste possono includere, se richiesto dal datore di lavoro, anche le attività riguardanti il vitto o la pulizia della casa dove vivono le persone assistite. In questa categoria rientrano anche le babysitter.
  • Livello CS: in questa categoria rientra chi svolge mansioni di assistenza a persone non autosufficienti e che quindi hanno bisogno di aiuto in tutti gli aspetti della vita quotidiana, dalla preparazione dei pasti alla corretta assunzione delle eventuali terapie.
  • Livello DS: si riferisce a badanti formate, e quindi in possesso di certificati che attestano la loro capacità di assistere persone non autosufficienti, che possono essere non solo anziani ma anche persone con disturbi e disabilità.

Quanto costa una badante? Ecco tutte le casistiche

Ora che abbiamo visto quali sono i fattori che possono incidere sulla spesa, cerchiamo di capire quanto costa una badante in regola prendendo in esame le casistiche più comuni. Per ora ci concentriamo esclusivamente sulla sua retribuzione, mentre nei paragrafi successivi entreremo nel merito di tutte quelle spese che possiamo definire accessorie, e che riguardano gli adempimenti fiscali e contrattuali.

Quanto costa una badante convivente?

Chi avesse necessità di assumere una badante convivente potrà scegliere se stipulare un contratto full time – 54 ore settimanali – oppure un contratto part time, i cui importi dipenderanno dal numero di ore di lavoro svolte. Questa la paga minima (lorda) di una badante con un contratto full time:

Badante convivente livello BS 880,24 euro al mese
Badante convivente livello CS 997,61 euro al mese
Badante convivente livello DS 1232,33 euro al mese

Quanto costa assumere una badante non convivente?

Se avete intenzione di assumere una badante non convivente, il suo stipendio sarà calcolato sulla base delle effettive ore di lavoro svolte. Nel CCNL non ci sono indicazioni relative al numero minimo di ore, ma fissa a 40 ore settimanali il tetto massimo. Queste le variabili:

Badante non convivente livello BS 6,22 euro l’ora
Badante non convivente livello CS 6,93 euro l’ora
Badante non convivente livello DS 8,33 euro l’ora

Quanto costa una badante ad ore?

E se volessi assumere una badante solo la domenica o per poche ore al giorno? Proviamo a fare alcune ipotesi delineando gli scenari più comuni:

Badante livello BS, 5 ore al giorno 31,10 euro al giorno, fino ad un massimo settimanale di 248,80 euro per 40 ore di lavoro
Badante livello CS, 6 ore al giorno 41,58 euro al giorno, fino ad un massimo settimanale di 277,20 euro per 40 ore di lavoro
Badante livello DS, 8 ore al giorno 6,64 euro al giorno, fino ad un massimo settimanale di 333,20 euro per 40 ore di lavoro

Come si può facilmente intuire da questa tabella, il costo medio a settimana di una badante si aggira attorno ai 280 euro, per una media mensile che può anche superare i 1100 euro. Se invece la necessità è quella di assumere una persona che fornisca assistenza 24 ore al giorno – anche se, in realtà, il numero massimo di ore settimanali consentite ammonta a 54 – bisognerà optare per un contratto full time per una badante convivente, il cui stipendio base è di 880,24 euro al mese.

Quanto costa una badante solo di notte?

Se durante il giorno è più semplice organizzarsi, quello l’assistenza notturna è un tema che coinvolge moltissime famiglie, ed è il motivo per il quale molti scelgono di avere una badante solo di notte. Come abbiamo accennato nei paragrafi precedenti, per questa tipologia di assistenza ci sono due modalità, che variano a seconda delle mansioni richieste e del livello di autosufficienza della persona assistita. Se si tratta di una persona non autosufficiente che necessita sorveglianza e monitoraggio durante la notte, i costi partono da un minimo di 1.147,24 euro al mese per una badante inquadrata a livello CS ad un massimo di 1417,21 euro al mese per una badante specializzata di livello DS. Nel caso in cui, invece, la persona assistita fosse autosufficiente e dunque fosse richiesta la sola presenza notturna, lo stipendio è di 677,78 euro al mese, per un massimo di 6 notti a settimana.

Quanto costa una badante tramite agenzia?

A meno che non si abbiano già dei contatti referenziati, è molto probabile che per assumere una badante ci si rivolga alle tante agenzie specializzate che sono nate negli ultimi anni e garantiscono una distribuzione capillare dei servizi. Le agenzie, oltre a selezionare e fornire i professionisti, si occupano anche di tutti gli adempimenti come buste paghe e contributi. Naturalmente, il servizio non è a titolo gratuito, e l’agenzia applica un sovrapprezzo. Un’alternativa più economica è quella di affidarsi ai CAF presenti su tutto il territorio nazionale, che forniscono assistenza a tutte quelle famiglie che hanno bisogno di regolamentare il loro rapporto professionale con le badanti: in questo caso, però, si diventa a tutti gli effetti datori di lavoro del professionista, mentre nel caso delle agenzie il professionista è assunto direttamente da loro.

Quanto costa una badante in nero rispetto ad una badante in regola?

In uno dei paesi con il più alto tasso di evasione, non possiamo non dedicare una parentesi a tutti quelli che, con l’obiettivo di risparmiare, preferiscono assumere una badante in nero. Anche se a volte è il lavoratore stesso a richiedere questa tipologia di collaborazione perché magari non ha tutti i documenti in regola o perché non vuole perdere alcune agevolazioni delle quali gode, una badante in nero è meno economico e conveniente di quanto si possa pensare.

Senza regolarizzare il lavoratore non solo non si potrebbe accedere ad una serie di detrazioni e deduzioni dal 730, ma si rischierebbero multe salatissime che vanno da 1000 a 8000 euro, alle quali si aggiungono le sanzioni civili e amministrative – altrettanto salate – da parte dell’INPS. Non solo: è importante inoltre ricordare che senza contratto non ci sono tutele né per il lavoratore né per il datore di lavoro. Ad esempio, nella malaugurata ipotesi che la badante avesse un infortunio mentre sta lavorando, in mancanza di un’assicurazione il datore di lavoro dovrà risarcire i danni di tasca sua, oltre a pagare le multe di cui sopra. E in caso di contenziosi o disaccordi sui pagamenti, senza una regolare busta paga o anche senza una semplice ricevuta sarà difficile dimostrare di aver corrisposto al lavoratore quanto dovuto.

Quali sono i costi aggiuntivi da tenere in considerazione?

Partiamo dal presupposto che, davanti alle possibili sanzioni e problematiche che si possono presentare quando si sceglie di avere una badante in nero, il costo per metterla in regola non sembra poi così alto. Abbiamo visto nei paragrafi precedenti quanto costa una badante al mese ma, come abbiamo detto, in aggiunta a queste cifre bisogna prendere in considerazione una serie di costi aggiuntivi che il datore di lavoro dovrà corrispondere al professionista, vale a dire:

  • Contributi previdenziali: vanno versati trimestralmente e si calcolano sulla base dello stipendio effettivo, del numero di ore pagate in quel trimestre specifico e dell’eventuale contributo CUAF (Cassa Unica Assegni Familiari). Per effettuare il conteggio esistono delle tabelle di riferimento che evidenziano la quota contributi da pagare per ogni fascia di stipendio.
  • Vitto e alloggio: nel caso di badanti conviventi, indipendentemente dal numero di ore di lavoro svolte, il CCNL prevede il pagamento di una indennità che ammonta a 5,61 euro al giorno, e che va aggiunta ai costi visti fino ad ora. Nel caso di una badante convivente con un contratto di 6 giorni a settimana parliamo di 134,64 euro al mese, da aggiungere alla retribuzione.
  • Scatti di anzianità: come un qualsiasi rapporto di lavoro tradizionale, anche quello con le badanti è soggetto agli scatti di anzianità, che consistono in un aumento del 4% per ogni due anni di lavoro svolti presso lo stesso datore di lavoro.
  • Tredicesima: si può decidere di spalmarla sulle 12 mensilità o di pagarla in un’unica soluzione a fine dicembre, ma va comunque corrisposta.
  • TFR (Trattamento di Fine Rapporto): la badante lo matura per ciascun giorno di lavoro retribuito, e si calcola sulle retribuzioni annue diviso per 13,5. Ogni anno poi il calcolo del TFR va rivisto applicando un tasso fisso dell’1,5% e del 75% dell’indice del costo della vita accertato dall’ISTAT.

Come risparmiare ed investire per potersi permettere una badante?

Il tema dell’assistenza agli anziani e alle persone non autosufficienti è tanto attuale quanto complesso: se, in teoria, lo Stato si fa carico di tutto ciò che riguarda il benessere della famiglia cercando di rispondere ai bisogni sociali con misure specifiche, in pratica è evidente che al singolo è richiesto uno sforzo importante per prendersi cura dei propri cari. Abbiamo visto quanto costa una badante al mese, convivente o meno, e si tratta di cifre che non tutte le famiglie possono permettersi di spendere: gli investimenti non sono la bacchetta magica che risolve ogni problema, ma un piano di risparmio strutturato e seguito da un’attenta pianificazione finanziaria possono fare la differenza.

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Domande Frequenti

 Le badanti hanno diritto al pagamento del TFR?

Certo, come ogni contratto di lavoro anche quello con le badanti prevede il pagamento del TFR, che viene maturato per ogni giorno di lavoro retribuito e che aumenta ogni anno sulla base di un tasso fisso e dell’indice del costo della vita accertato dall’ISTAT.

Posso assumere una badante h24?

No, il numero massimo di ore lavorative settimanali previste dal contratto full time è 54.

Perché una badante per una persona non autosufficiente è più costosa?

Perché per assistere una persona non autosufficiente sono richieste competenze specifiche, e una badante formata in possesso dei relativi certificati avrà una paga oraria più alta.

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Quanto si prende una badante di notte?

Badante convivente: stipendio di 1.232,33 Euro + 173,55 Euro di indennità di funzione per 54 ore settimanali; Badante non convivente: stipendio orario di 8,33 Euro per un massimo di 40 ore settimanali; Badante notturna: stipendio di 1.417,21 Euro.

Quanto prende una badante in nero?

Quanto costa una badante a ore In generale, possiamo affermare che i costi di una badante a ore sono variabili e vanno da un minimo di 4,62 euro all'ora fino ad un massimo di euro 8,86 all'ora.

Come si paga la badante di notte?

Ad esempio, se una collaboratrice lavora dalle 20.00 alle 08.00 sarà retribuita con la paga ordinaria per 4 ore (dalle 20.00 alle 22.00 e dalle 06.00 alle 08.00) e con la paga maggiorata del 20% per 8 ore.

Quanto costa l'assistenza notturna?

– Contratto di assistenza notturna. Se il soggetto da assistere è autosufficiente, la retribuzione sarà pari ad euro 998,47 ( livelloBS). Se, invece, il soggetto da assistere non è autosufficiente, il compenso dipende dal livello di inquadramento: euro 1131,60 (livello CS) oppure euro 1397,89 (livello DS).