Come ci si rivolge ad un giudice

Difendere i propri diritti: è possibile ottenere udienza da un giudice per un consiglio o un parere? Quando la consulenza dell’avvocato non soddisfa non c’è possibilità di parlare con i magistrati.

Spesso chi si ritiene leso in un proprio diritto ritiene di poter trovare soluzione ai propri problemi palando con un giudice per ottenere una consulenza o un semplice consiglio. Purtroppo però, a differenza di quello che spesso è l’immaginario collettivo, i giudici non sono organi con i quali il cittadino può parlare, sia pure per un rapido suggerimento o parere. I magistrati, infatti, sono soggetti che, tutt’al più, possono interloquire con gli avvocati solo se debitamente interrogati nelle forme stabilite dalla legge e, segnatamente, dal codice di procedura civile e penale.

Indice

  • 1 Il giudice non è un ufficio di relazioni con i cittadini
  • 2 Come parlare con un giudice “penale”
  • 3 Come parlare con un giudice “civile”
  • 4 «Come posso parlare con un giudice?»

Il giudice non è un ufficio di relazioni con i cittadini

Per poter parlare con un giudice la prima cosa da fare è nominare un avvocato. Questi comprenderà innanzitutto se la vertenza è di tipo penale o civile. La forma della comunicazione con il magistrato è infatti completamente differente a seconda dell’ambito del processo sul quale verte la lesione del diritto del cittadino.

Come parlare con un giudice “penale”

In particolare, il processo penale è caratterizzato da una maggiore colloquialità con gli organi deputati alla repressione dei reati che, in diverse circostanze, sono soliti sentire le segnalazioni dei cittadini, anche al fine di raccogliere elementi di prova per l’accertamento degli illeciti penali. La difficoltà per l’interessato potrebbe essere quella di individuare l’esatto ufficio della Procura della Repubblica cui rivolgersi perché questa è divisa per sezioni e per competenze. Anche per questo è sempre bene avere un difensore al proprio fianco. Si pensi peraltro che la segnalazione di un reato a carico di una persona, di cui però si conosce l’innocenza, costituisce gli estremi della calunnia. Ed è anche per questo che bisogna essere prudenti con le facili accuse. La presenza di un avvocato esperto in diritto penale saprà ben indirizzare il cliente al giusto metodo di approccio per poter parlare con un giudice.

Se proprio non si vuole avere a che fare con gli avvocati, chi voglia procedere autonomamente può eventualmente recarsi presso i Carabinieri o la stazione di Polizia a denunciare la lesione di un proprio diritto. La forza pubblica è tenuta a sentire il cittadino e a stilare un verbale, eventualmente contenente la querela o la denuncia dell’interessato. La semplice “segnalazione” non è contemplata. Il pubblico ufficiale che non voglia ricevere la querela o la denuncia o che suggerisca al cittadino altre forme (ad esempio «Si rechi presso il Tribunale») commette il reato di omissione di atti d’ufficio.

Come parlare con un giudice “civile”

Completamente diverso e più formale è il processo civile, dove l’unico modo per accedere a una «stanza» del giudice è nominare un avvocato. Avvocato che, peraltro, non potrà sentire il giudice in modo informale, per esporgli il problema del proprio cliente e chiedere un consiglio, ma dovrà agire necessariamente nelle forme di legge, instaurando una causa o un ricorso. Per comprendere la questione facciamo un banale ma chiaro esempio. Si pensi a una giostra dove, per poter accedere, bisogna pagare il biglietto. Il magistrato è come un elemento della giostra: fa il giro solo se inserisci la moneta. E il giro segue una traiettoria predefinita dalla legge, senza possibilità di “percorsi personalizzati”. Il biglietto, in questo caso, è il contributo unificato, la tassa per accedere alla giustizia civile, mentre il percorso è il tipo di azione prevista dal codice di procedura civile. Non esistono altri modi per parlare con un giudice. Peraltro, sempre in tali casi, a poter interloquire è solo l’avvocato e non l’assistito. Solo per cause fino a 1.100 euro (ossia davanti al giudice di pace) è possibile rappresentarsi da soli, senza bisogno di un legale, ma anche in questo caso bisogna rispettare le regole del codice.

«Come posso parlare con un giudice?»

In sintesi, parlare con un giudice, nella propria stanza, per avere un consiglio o un parere, è un’impresa titanica. E se anche i magistrati sono l’organo con cui lo Stato attua la difesa dei diritti dei cittadini, per quanto paradossale possa sembrare i cittadini non hanno diritto di parlare direttamente con i magistrati!


note

Autore immagine: 123rf com

Come ci si rivolge ad un giudice in Italia?

Quando ti rivolgi a un giudice, non puoi certo iniziare a scrivere “caro”, ma neanche “egregio” va bene. La forma migliore per iniziare é “Illustrissimo” + nome e cognome.

Come si parla ad un giudice?

Prima che l'udienza cominci, chiedi all'ufficiale giudiziario o al personale del tribunale il modo in cui il giudice preferisce essere chiamato. Se hai dei dubbi, rivolgiti al giudice chiamandolo "signor giudice", a meno che non ti venga detto di fare diversamente.

Come si chiama il giudice in tribunale?

Il MAGISTRATO può lavorare in: Tribunale: Ordinario: organo giurisdizionale competente in primo grado per le cause civili e penali e, in appello, per quelle su cui si è già pronunciato il giudice di pace.

Come rispondere a un giudice?

Ricordati che non sei tu a fare le domande al giudice, ma è il giudice a farle a te. Tu devi solo rispondere. Quando rispondi usa un vocabolario pulito, non dire ovviamente parolacce o parole che potrebbero offendere le parti o i presenti.