Che frutta si può mangiare con insufficienza renale

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Dovremmo tutti mangiare più frutta e verdura. A dirlo è una nuova ricerca della University of Virginia School of Medicine pubblicata sul Journal of Renal Nutrition, rivista medica dedicata alla scienza della nutrizione e alla dietetica renale, che evidenzia i benefici di una dieta più verde e bilanciata. Proprio un’alimentazione più attenta aiuterebbe a prevenire la comparsa di malattie renali croniche, che rappresentano una caratteristica comune tra coloro che sono soggetti ad un’alimentazione squilibrata. La ricerca, che ha uno sguardo tutto americano, è stata condotta tra il 1988 e il 2018, analizzando i dati del sondaggio sull’alimentazione di frutta e verdura da tre cicli del National Health and Nutrition Examination Survey, un programma di ricerca condotto dal National Center for Health Statistics volto a valutare lo stato di salute e nutrizionale di adulti e bambini negli Stati Uniti. 

I dati del sondaggio

Nel sondaggio, gli elementi presi in considerazione riguardavano la presenza di diabete e ipertensione tra i partecipanti, la circonferenza della vita, e i dati demografici. I dati emersi dal sondaggio sembrano evidenziare quanto affermato dai ricercatori: coloro che presentavano malattie renali, avevano maggiori possibilità di avere un modello alimentare con scarso consumo di frutta e verdura. Nello specifico, nel primo ciclo di indagine (1988-94), circa il 51,83% dei pazienti con insufficienza renale presentava un basso consumo di frutta e verdura, rispetto al 47,66% delle persone che non presentavano la malattia. Nel 2003-10, i numeri scendevano al 46,26% per i pazienti con insufficienza renale, rispetto al 40,88% delle persone senza la malattia; mentre nel 2011-18, il 47,87% dei pazienti è stato identificato nel modello a bassa assunzione di frutta e verdura, rispetto al 45,76% degli altri partecipanti. “Il consumo di più frutta e verdura è fortemente legato alla salute in diverse malattie. Quando vediamo pazienti con malattia renale cronica consumare bassi livelli di frutta e verdura, ci preoccupiamo degli effetti generali sulla salute”, ha affermato la dottoressa Julia J. Scialla, tra le autrici dello studio. 

Alla fine avevano ragione i nostri genitori

Negli Stati Uniti, secondo il Centers for Disease Control and Prevention (CDC), circa 37 milioni di adulti soffrono di una malattia renale cronica, condizione che si verifica quando i reni, danneggiati, non sono in grado di filtrare efficacemente i rifiuti del sangue di un individuo, causa che può portare allo sviluppo di malattie cardiache, ictus ed ipertensione. Comprendere più a fondo le malattie renali croniche, e i suoi fattori di rischio, è oggi essenziale per agire più efficacemente nella prevenzione e nella cura. Nonostante i dati, sono comunque necessari ulteriori studi utili a determinare se il basso consumo di frutta e verdura possa essere una causa, o il risultato, di queste malattie. Eppure, alla fine i nostri genitori avevano ragione: dovremmo mangiare più frutta e verdura.

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alimentazione

Milano, 11 marzo 2015 - 12:20

Anche i consumi di formaggi, pesce e uova andrebbero moderati, prediligendo le fonti vegetali di proteine, come i legumi

di Elena Meli

Frutta e verdura fanno bene ai reni, soprattutto a quelli che non funzionano pi� a dovere: uno studio pubblicato sul Journal of the American Society of Nephrology ha di recente dimostrato che una dieta che privilegi i vegetali � l’ideale per chi soffre di una malattia renale cronica, mentre se si esagera con la carne il rischio di insufficienza renale e dialisi pu� addirittura triplicare. I dati arrivano da un’indagine in cui sono stati seguiti, per quasi 14 anni, poco meno di 1500 pazienti con una patologia renale cronica. A cadenza regolare tutti i partecipanti hanno risposto a un questionario sulle loro abitudini alimentari e, nel frattempo, sono state registrate le variazioni dei parametri correlati alla salute dei reni.

Rischio dialisi triplicato con troppa carne

I risultati appaiono chiari: un elevato consumo di cibi acidi, per lo pi� carne e derivati, si associa a una pi� rapida progressione verso l’insufficienza renale e la dialisi. Il rischio addirittura triplica rispetto a quello registrato nei pazienti che invece portano in tavola soprattutto cibi poco acidi, come la frutta e la verdura.
�Il “carico di acidi” provenienti dalla dieta � strettamente connesso alla velocit� di progressione della malattia - dice Tanushree Banerjee, coordinatrice della ricerca e nefrologa dell’Universit� della California, a San Francisco -. Da tempo si pensa che a una maggior quantit� di cibi acidi sia associato un peggioramento della funzionalit� renale, tanto che alcuni studi hanno mostrato come integratori alcalini, che hanno un’azione contraria, possano rallentare il danno. Questi nostri nuovi dati non fanno che confermare i sospetti che gi� avevamo�.

Come lavorano i reni

Un carico acido maggiore, infatti, fa s� che i reni, per mantenere l’equilibrio del pH dell’organismo, aumentino l’escrezione degli acidi attraverso “adattamenti” della funzione che possono essere nocivi, soprattutto quando questi organi sono gi� “sotto sforzo” e non lavorano a dovere per colpa di una malattia cronica. In Italia circa due milioni e mezzo - tre milioni di persone soffrono di una nefropatia cronica, con una riduzione della funzionalit� renale pi� o meno consistente: purtroppo molti non ne sono consapevoli, ma se non si interviene per tempo, la perdita della capacit� dei reni di filtrare il sangue depurandolo da scorie e sali minerali in eccesso pu� essere completa, fino a una vera e propria insufficienza renale. A tavola, per�, come confermano i dati raccolti oltreoceano, chi gi� ha una malattia cronica in atto pu� fare molto per rallentare i danni: ridurre la carne � un primo passo, non solo per diminuire il carico acido, ma anche per contenere la quantit� di proteine, visto che un eccesso proteico, come gi� si sa da tempo, tende ad affaticare troppo i reni.

Attenzione in genere alle proteine animali

Meglio, perci�, limitare la carne, ma anche i salumi, i formaggi, il pesce, le uova, prediligendo le fonti vegetali di proteine, come i legumi. Nei pazienti con malattia renale avanzata pu� essere inoltre consigliabile optare per cibi a-proteici, ovvero pane, pasta, riso, biscotti, che siano prodotti con farine speciali senza proteine.
Anche fosforo, potassio e sodio devono essere tenuti sotto controllo dai pazienti con problemi renali: i reni affaticati sono meno capaci di eliminare questi minerali dal sangue, con il rischio che si accumulino, provocando ad esempio aritmie cardiache. Per abbassare il consumo di fosforo occorre dare la preferenza, ancora una volta, a frutta e verdura fresche, limitando invece i cibi che sono ricchi di questo elemento, come il pesce, i formaggi (soprattutto quelli stagionati), il tuorlo d’uovo, il lievito di birra, la frutta secca. Per contenere i livelli di potassio meglio moderare il consumo di frutta secca e disidratata; via libera invece a olio, miele, frutta fresca. Il sodio, infine, si riduce dando un taglio non solo al sale da cucina, ma anche diminuendo l’uso di dadi per il brodo, insaccati, snack e cibi in salamoia o in scatola.

11 marzo 2015 | 12:20

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Cosa non si deve mangiare con insufficienza renale?

Per ridurre il fosforo.
Insaccati in genere ed affettati..
Formaggi ad esclusione di ricotta e mozzarella..
Cioccolato..
Lievito di birra..
Frattaglie (fegatini, rognone, cuore, cervello, ecc...) e le carni grasse: agnello, oca, anitra, gallina, selvaggina..
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Legumi secchi..
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