Dove è attivo il 5g in italia

Rimani aggiornato quotidianamente sui video, approfondimenti e recensioni di HDblog. Iscriviti ora al canale Youtube, basta un Click!

Chi si ricorda del 5G? La domanda può suonare pretestuosa, ma la questione è attuale: delle reti di quinta generazione si parla ormai da diverso tempo, ma il picco di interesse è stato un paio di anni fa, quando la nuova tecnologia aveva fatto capolino anche nel nostro Paese con le prime antenne.

Era il 2019 quando anche noi, muniti di uno dei piani tariffari e dei dispositivi compatibili, eravamo andati in giro per Milano, una delle prime città coperte dal servizio, a cercare il 5G come dei rabdomanti. Oggi la situazione è molto cambiata: la copertura 5G ha raggiunto, secondo i dati di una recente ricerca EY, oltre il 95% della popolazione italiana e 7.500 comuni, ma deve fare i conti con un'infrastruttura di rete non standalone, che dunque preclude alcune delle applicazioni più avveniristiche della tecnologia.

Quello che stiamo attraversando è un momento di passaggio: ma come incide in pratica sull'esperienza degli utenti finali? Armati di un Oppo Reno 6 Pro 5Gsiamo tornati in città per scattare un'istantanea della situazione attuale, pur con tutte le peculiarità del caso specifico, dal tempo al luogo, dall'operatore al dispositivo. È stata un'avventura non priva di colpi di scena: ecco com'è andata!

INDICE

UNA COPERTURA 'LIGHT'

Dove è attivo il 5g in italia

A due anni dal lancio delle prime reti, in Italia la diffusione del 5G sta progressivamente avanzando, anche se le prestazioni sono ancora limitate rispetto a quelle effettive che si registreranno a completamento della rete.

Nel silenzio in cui questo tema è progressivamente caduto anche per via del sopraggiungere di notizie più fresche - come spesso avviene nel mondo della tecnologia, tra gli annunci e la messa in pratica trascorre qualche tempo - sono avvenute due cose: da un lato gli smartphone compatibili con le reti di nuova generazione sono diventati sempre più accessibili dal punto di vista del prezzo, e dall’altro la copertura si è progressivamente estesa.

Gli operatori che si stanno impegnando su questo fronte in Italia sono Tim, Vodafone, Wind3, Iliad e Fastweb: i primi due sono partiti con più slancio e sono presenti soprattutto nelle città, ma anche gli altri stanno recuperando terreno, a partire da Wind3 che al momento afferma di aver raggiunto il 95,4% della popolazione col 5G. A questo risultato è arrivata sovrapponendo le coperture in modalità 5G FDD DSS e e 5G TDD.

E in queste sigle sta la chiave di volta per comprendere lo stato dell'arte: la copertura 5G attualmente disponibile in Italia è una versione “light” della tecnologia, frutto da un lato del potenziamento delle attuali reti 4G (è questo il DSS, Dynamic spectrum sharing) che integrano in parte la tecnologia 5G e permettono quindi di aumentare la performance, e dall’altro dell’uso delle frequenze midband della banda 3,6 GHz (le TDD).

Tuttavia siamo ancora lontani dalla “rivoluzione” promessa dalla tecnologia 5G, quella arriverà solo con le reti standalone (cioè autonome) e in particolare con l'uso delle onde millimetriche, che sono le uniche a poter garantire una latenza bassissima e una velocità di navigazione altissima: solo allora si potrà parlare di guida assistita, comunicazioni tra veicoli e interventi chirurgici a distanza. A parte questo, a regime il nuovo standard 5G permetterà di veicolare su rete mobile gran parte del traffico che attualmente transita sulle linee terrestri, come ADSL o fibra ottica.

In questo momento ci troviamo nella fase precedente, quella delle reti 5G non autonome che si appoggiano in tutto e per tutto alla rete sottostante 4G. Per ora, l'infrastruttura di rete non permette di collegarsi direttamente alle reti di quinta generazione: un dispositivo 5G deve sempre e comunque essere collegato alla rete 4G, e ciò comporta anche un maggior dispendio di batteria nonché, in prospettiva, una congestione della rete.

Per verificare la copertura allo stato attuale basta consultare gli strumenti messi a disposizione dagli stessi operatori:

  • TIM: sito ufficiale con elenco delle città | LINK
  • VODAFONE: sito ufficiale con mappa | LINK
  • WIND3: sito ufficiale con mappa | LINK
  • ILIAD: sito ufficiale con elenco città | LINK
  • FASTWEB: sito ufficiale con ricerca per provincia | LINK

OPERATORI E OFFERTE

Di pari passo con l'estensione della copertura, gli operatori stanno proponendo alcune offerte dedicate al 5G, le cui tariffe stanno generalmente scendendo rispetto ai primi tempi in cui i prezzi erano decisamente elevati. Una situazione in evoluzione, che tuttavia deve fare ancora qualche passo per diventare più conveniente del 4G: o almeno è questa la tesi sostenuta in una ricerca appena pubblicata da SOStariffe.

Secondo il report, i pacchetti proposti dagli operatori tradizionali offrono una ricca dotazione di Giga a prezzi ancora piuttosto elevati; va meglio con gli operatori virtuali, ma al momento le offerte basate sul 4G rimangono un buon compromesso dal punto di vista del prezzo, pur essendo meno performanti in termini di velocità. Non dovrebbe essere lontano però il momento in cui potremo dare per scontata la navigazione in 5G, così come ora avviene per il 4G.

TIM

Le offerte della gamma 5G di Tim comprendono una TIM Super 5G con 100 Giga, Minuti e SMS illimitati, multisim per condividere internet e Google One 100 GB incluso a 19,99 euro al mese, oppure una TIM Super Unlimited 5G con Giga illimitati a 39,99 euro al mese o una TIM Super Young 5G da 50 Giga più traffico illimitato per i social a 11,99 euro al mese (riservata per gli under 30).

VODAFONE

Tra le principali offerte di Vodafone c'è la RED Max, che offre 100 Giga, minuti e SMS illimitati e altri benefit come un abbonamento gratuito a Buddyfit per 12 mesi al prezzo di 19,99 euro al mese (più 6,99 euro di attivazione); oppure versione la Shake it easy, dedicata ai giovani under 30, che offre 100 Giga (illimitati per i social), minuti e SMS illimitati, attivazione gratuita a 14,99 euro al mese; oppure la Infinito, pensata per traffici più sostenuti e per guardare film in streaming HD, che garantisce Giga, minuti e SMS illimitati, 1000 minuti verso paesi extraeuropei, 1 Giga di roaming extra UE e Buddyfit a 24,99 euro al mese.

WIND3

Anche WindTre ha una sua offerta dedicata agli under 30, si chiama Young 5G e garantisce 80 Giga (illimitati per alcune app), minuti e SMS illimitati a 11,99 euro al mese. Per gli altri c'è la Di Più Lite 5G, che offre 50 Giga, minuti illimitati e smartphone incluso a 12,99 euro al mese, oppure la Call Your Country Premium, che promette 150 Giga, 300 minuti di chiamate verso l'estero e minuti nazionali illimitati a 13,99 euro al mese; o lo Smart Pack 100 5G, che offre 100 Giga, uno smartphone 5G anche con rate in 24 mesi a 14,99 euro al mese.

ILIAD

L'offerta dedicata di Iliad si chiama Giga 120, e offre 120 Giga, minuti e SMS illimitati anche verso fissi e mobili internazionali a 9,99 euro al mese, a cui bisogna aggiungere il costo della sim di 9,99 euro una tantum.

FASTWEB

Una l'offerta di Fastweb: promette 90 Giga, chiamate illimitate verso numeri fissi e mobili nazionali e 100 SMS a 7,95 euro al mese, con costi di attivazione azzerati per chi richiede la sim online.

LA NOSTRA ESPERIENZA

Per navigare in 5G ci vuole uno smartphone adatto, e noi abbiamo usato, come anticipato in apertura, un Oppo Reno 6 Pro 5G (qui la recensione). Si è dimostrato un buon compagno di viaggio, garantendo ottime prestazioni grazie allo Snapdragon 870. Il system-on-chip a 7 nm, con GPU Adreno 650 e soprattutto modem X55 5G non ha mai avuto problemi di aggancio celle, segnale e stabilità della rete, offrendo anche una connettività completa con WiFi 6, Bluetooth 5.2 e NFC.

Fortunatamente, negli ultimi anni la compatibilità con il 5G non è più appannaggio di dispositivi di fascia alta, visto che è arrivato sulla maggior parte degli smartphone di fascia media e anche su alcuni di fascia bassa. Quello che molti, magari in procinto di cambiare smartphone, si staranno chiedendo è se al momento valga la pena investire su un dispositivo 5G.

Considerato che l'orizzonte temporale per passare a una qualità della rete veramente utile è sempre più breve, e comunque più breve della vita media di uno smartphone, la risposta è sì, anche perché i dispositivi di ultima generazione portano con sé i vantaggi legati alla modernità del processore, insomma un hardware pensato per stare al passo con i tempi per la connettività a tutto tondo.

Per i nostri speedtest con l'app di Ookla abbiamo usato una sim TIM, data l'ottima copertura annunciata su Milano, e ci siamo posizionati in diversi punti della città: il risultato migliore in download l'abbiamo registrato nel quartiere di Isola, nella parte settentrionale di Milano, con 1,3 Gbps (a fronte di 70 Mbps in upload), mentre a sud-est, vicino all'Università Bocconi, i valori si attestavano sui 500 Mbps in download e 130 Mbps in upload.

Niente da fare per CityLife, che avevamo selezionato perché vicina al centro città, dove siamo rimasti in 4G, mentre la situazione è migliorata lungo la tangenziale est e a Sesto San Giovanni, presa come esempio per l'area a nord della città, dove abbiamo misurato 605 Mbps in download e 107 Mbps in upload.

In generale, la copertura del 5G si è dimostrata decisamente a macchia di leopardo: in molti casi bastava spostarsi di 500 metri per ritrovarsi nuovamente in 4G. Ancora troppo poco per sperare di connettersi direttamente alle reti di quinta generazione, ma sicuramente nel corso dell'ultimo anno sono stati fatti passi da gigante: la connessione ha una qualità diversa, sia in termini di velocità che di latenza. Insomma, bisognerà pazientare ancora un po' - sempre meno ormai - ma la strada è tracciata.

SVILUPPI E POTENZIALIT�

In conclusione, il futuro cosa ci riserva? L'orizzonte temporale più vicino è legato alle possibilità aperte dallo switch-off delle frequenze fino a ieri erano occupate dal digitale terrestre, che entro il 2022 ospiteranno invece le reti di quinta generazione, permettendo agli operatori di iniziare a pensare allo standalone.

In Europa, la prima rete 5G standalone è arrivata in in Germania - in una manciata di città tedesche tra cui Dusseldorf e Lipsia - grazie allo sforzo congiunto di Qualcomm, Vodafone, Ericsson e OPPO. In Italia, prima di un anno sarà difficile parlare di giro di boa; tra gli operatori quella più prossima a questo traguardo è TIM.

In Italia infatti il 5G si basa su tre bande di frequenza: quella compresa tra i 694 e i 790 MHz, definita per convenzione Banda 700, è la più efficace nella penetrazione del segnale all’interno degli edifici ed era stata assegnata alle emittenti televisive che trasmettono sul digitale terrestre. Per liberarla è stato necessario trovare un accordo a livello UE, e nel nostro Paese il processo è in corso (triennio 2020-2022).

Le altre due bande sono quella intermedia da 3,7 GHz (compresa tra i 3,6 e i 3,8 GHz) e quella da 26 GHz (tra i 26,5 e i 27,5 GHz). In quest’ultima banda dello spettro iniziano le onde millimetriche, caratterizzate dalla possibilità di garantire una maggiore velocità di trasferimento, superiore anche alla fibra ottica.

Non sono ancora utilizzate e non si sa quando entreranno in funzione, ma sarebbero proprio queste a permettere di accedere a servizi a distanza che sarebbero improponibili con le tecnologie precedenti, dalla guida autonoma agli interventi chirurgici a distanza, passando per l'automatizzazione del processi industriali.

In generale, una delle applicazioni che vedremo diffondersi sempre più sarà quella del 5G per il Fixed Wireless Access, tecnologia che fornisce accesso ai servizi a banda larga fissa a case o uffici attraverso la rete wireless con un'esperienza simile a quella della banda larga tradizionale su cavo che, come si sa, in certe località proprio non arriva.

Questo ci porta a una postilla che va necessariamente considerata nelle nostre conclusioni: abbiamo deciso di fare le prove sul campo a Milano perché, oltre alla comodità della redazione, ci è sembrato il luogo ideale per verificare lo stato dell'arte del 5G in Italia. Tuttavia, si tratta probabilmente di una situazione assimilabile solo alle altre grandi città italiane - in cima alla classifica dello speedtest Ookla di qualche mese fa c'era Napoli, seguita da Torino e Bologna - ma non è detto che valga per tutto il resto della penisola. Da voi com'è? Fatecelo sapere nel commenti.

VIDEO


Quando entrerà in funzione il 5G in Italia?

L'iniziale diffusione della rete sul nostro territorio nazionale si deve a Vodafone ed è partita il 5 giugno del 2019. Successivamente anche Tim, WindTre e Fastweb hanno installato le antenne 5G dando vita ad una prima rete condivisa.

Come sapere se la mia zona ha il 5G?

Una delle prime mappe da segnalare per controllare la copertura 5G è quella di nPerf. Riporta infatti sia le antenne presenti in Italia e sia quelle degli Stati esteri. Il servizio si basa sui dati rilevati dagli utenti che utilizzano l'app nPerf sui loro smartphone per testare la qualità e la velocità della rete.