Cynar contro il logorio della vita moderna

PADOVA - Il logorio della vita moderna l’ha combattuto eccome, al punto che ieri è riuscito a tagliare il traguardo dei 100 anni. Rino Dondi Pinton è il papà del Cynar, l’aperitivo a base di carciofo entrato nel cuore degli italiani. «Non poteva mancare un bicchiere anche durante la festa con la famiglia. In realtà ho sempre bevuto più per lavoro che per piacere», dice contento dopo una giornata speciale, che segna il traguardo del secolo di vita.

sabato, Ottobre 1 2022

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Home/CULTURA & SOCIETA'/“Contro il logorio della vita moderna”, lo storico Cynar dei carciofi di Ischia e Procida

CULTURA & SOCIETA'

Il Cynar nasce come digestivo, dal momento che contiene cinarina, estratta dal carciofo che favorisce la digestione. Creato nel 1952 da Angelo Dalle Molle, dal 1995 è entrato a far parte del Gruppo Campari. Il liquore diventa popolare con i caroselli su Rai Uno, particolarmente dal 1966, grazie alla fortunata serie di filmati pubblicitari televisivi interpretati dal compianto attore del cinema e del teatro degli anni ’50 e 60 Ernesto Calindri

Cynar contro il logorio della vita moderna
IL VECCHIO LOGO DELLA CYNAR

La fantasia degli ischitani a tavola si scatena con gli antipasti, che a volte diventano un vero e proprio pasto nel pasto dove i carciofini tagliati a spicchi indorati e fritti, primeggiano sulle altre portate preliminari al pranzo. Insomma, chi siede ad una tavola ischitana, non potrà prescindere dagli antipasti che sono un vero e proprio apripista nel caleidoscopico mondo di sapori della tavola locale. Ognuno di questi “bocconcini” è infatti la versione in miniatura del ventaglio di pietanze squisitamente mediterranee, dove pomodori, pesce , frutti di mare e verdure di stagione vanno a braccetto. Antipasti che sdilinquiscono anche i più spartani. Come non commuoversi infatti di fronte alla rustica bontà di una bruschetta con i pomodorini dolci o alla fragranza delle pizzelle di “sciorilli”, le alici marinate, i tenerissimi cicinielli, e naturalente i carciofini in più maniere. Quindi, fra tanto ben di Dio, sempre nel ventaglio degli antipasti, si insinuano con successo i carciofini indorati e fritti, quelli sott’olio, al tegamino ecc. Il carciofo, sempre lui, a fare da padrone nel menu primaverile di pranzi e cene fra amici ed in famiglia. In queste occasioni la tavola viene sommersa di piatti, piattini e sperlunghe zeppe delle cose più deliziose del creato: boccocini di mozzarella, prosciutti e salami nostrani, pancetta con le fave, olive lisce e olive ripiene e i classici carciofini aprono le danze, perchè sono solo “l’antipasto dell’antipasto”.

Cynar contro il logorio della vita moderna
IL MITICO ERNESTO CALINDRI NELLA RECLAM DEL CYNAR PER CAROSELLO DEGLI ANNI 50 E ’60

Poi squillano le trombe e giunge tutta l’armata dei sottolio, non sottolio qualunque si badi bene! Le verdure sono quelle dell’orto ischitano, vengono preparate con cura dalle brave massaie isolane che le lasciano dormire in vasetti di vetro sotto dita e dita di olio per qualche tempo, prima di portarle in tavola – debutto che in genere avviene a Natale e poi riproposto a Pasqua. Per questo già c’è l’attesa.. Nell’olio ad Ischia finiscono, manco a dirlo, carciofini soprattutto, poi melanzane, zucchine, broccoli, pomodori, finocchi e finanche le carote! Ancora uno squillo di tromba ed è il turno delle fritture, calde, calde, vero e proprio preludio d’estate: pastacresciuta con il cuore di alga, di zucchine, di ricotta, di cicerenielle, di mozzarella, crocchè di patate, palle di riso, melanzane, carciofi e zucchine impanate e fritte. E poi ci sono le bruschette: con i pomodorini dolci, con i fagioli o anche soltanto con olio e aglio strofinato sulla crosta croccante per accompagnare un soutè di cozze o qualche alice marinata. Questo naturalmente è solo l’inizio del pranzo, ma se pensate che sia troppo, potete anche fare una scelta, l’importante è che ogni giorno ne assaggiate qualcuno per non lasciarvi indietro nessuna bontà ischitana! E se cominciate bene non potete non chiudere in bellezza, immersi nella più verace tradizione dell’estate ischitana che ormai non è lontana, appena dopo la primavera. Infine il Cynar lo storico liquore ricavato dalle foglie di carciofo e infuso di 13 erbe e piante, con un sapore dolce-amaro e un colore ambrato scuro. La sua gradazione alcolica è di 16,5°. Il cynar nasce come digestivo, dal momento che contiene cinarina, estratta dal carciofo che favorisce la digestione. Esso può essere bevuto anche come aperitivo, generalmente con ghiaccio, o come cocktail, mescolato con seltz e una fetta di limone o d’arancia, oppure con cola, acqua tonica o soda amara al limone. Creato nel 1952 da Angelo Dalle Molle, dal 1995 Cynar è entrato a far parte del Gruppo Campari. Il liquore diventa popolare con i caroselli su Rai Uno, particolarmente dal 1966, grazie alla fortunata serie di filmati pubblicitari televisivi interpretati da Ernesto Calindri. Il carosello mostra l’attore mentre sorseggia il Cynar seduto a un tavolino disposto in mezzo a una strada trafficatissima, dove imperturbabilmente invita i consumatori a bere Cynar “Contro il logorio della vita moderna”. Il sodalizio tra l’attore e il marchio dura fino al 1984; verso la fine degli anni settanta il carosello cambia ambientazione e, dalla città trafficata, passa ad un campo di carciofi.

Cynar contro il logorio della vita moderna

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Chi diceva Contro il logorio della vita moderna?

Nel 1952 inventa il Cynar, l'amaro contro il logorio della vita moderna, reso famoso da Ernesto Calindri seduto in mezzo al traffico cittadino.

Chi è che faceva la pubblicità del Cynar?

Calindri, nato a Certaldo, in provincia di Firenze, nel 1909 e diventato celebre negli anni Quaranta e Cinquanta lavorando con Luchino Visconti, Valeria Valeri, Vittorio Gassman e Totò, diventò testimonial di Cynar nel 1966.

Chi faceva la pubblicità del Cynar negli anni 70?

1966. L'attore Ernesto Calindri diventa testimonial del Cynar, che lo marchierà a vita - 70-80.it - NBC.

Come si fa il Cynar?

Il liquore è a base di essenza di foglie di carciofo e infuso di tredici erbe e piante, ha un sapore dolce-amaro e un colore ambrato scuro. La sua gradazione alcolica è di 16,5 gradi. Nasce come aperitivo e come digestivo – dal momento che contiene cinarina, sostanza estratta dal carciofo che favorisce la digestione.