Quanto si perde con la quota 100 il sole 24 ore

pensioni

Le richiesta di pensionamento anticipato rimangono sotto le previsioni anche l’anno prossimo, secondo l’Ufficio di Bilancio. Inps: difficile fare oggi nuove previsioni

di Davide Colombo e Marco Rogari

17 luglio 2019

Pensioni, l'allarme dell'Inps: in 20 anni la spesa raddoppierà

2' di lettura

Anche l’anno prossimo nessun esodo di massa: la corsa al pensionamento anticipato con “quota 100” si limiterà a due terzi della platea stimate dal governo. È quanto prevede l’Ufficio parlamentare di Bilancio (UpB), chiamato in audizione al Senato sul decreto “salva conti”. Secondo i tecnici, al miliardo risparmiato quest’anno se ne aggiungerebbero 2,4 nel 2020, a fronte di 215mila pensionamenti attesi, il 29% in meno dei 303mila ipotizzati dal Governo. Audito sullo stesso argomento, il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, ha detto che al momento non si possono fare stime sul 2020, mentre per quest’anno la minore spesa sarebbe di 1,081 miliardi (sui 3,5 stimati).

PER SAPERNE DI PIÙ / DOSSIER PENSIONI 2019

Andamento lento delle domande, nel 2019 -35%

L’UpB, che non ha avuto accesso ai dati del monitoraggio mensile Inps, ha fatto i suoi calcoli sulla base delle cifre pubblicate a fine giugno applicando un coefficiente di rifiuto del 15%. Risulta che entro la fine dell’anno i pensionamenti sarebbero poco meno di 175mila, contro i 269mila previsto dall’Esecutivo, vale a dire il 35% in meno. Rispetto alle platee ipotizzate a inizio anno, “quota 100” avrebbe avuto uno scarso appeal tra i lavoratori autonomi (-55%) e i pubblici dipendenti (-54%). Le richieste maggiori sono arrivate invece dal settore privato con 96mila domande. Secondo l’UpB il trend non dovrebbe cambiare l’anno venturo. La spesa ammonterebbe a 4,9 miliardi, vale a dire 2,4 miliardi in meno rispetto alle stime del governo (-33%). Anche in questo caso il minor “tiraggio” sarebbe determinato da autonomi (solo 49mila nuove domande attese) e dipendenti pubblici (50mila), mentre dai lavoratori dipendenti privati arriverebbero 116mila istanze.

Quanto si perde con la quota 100 il sole 24 ore

Tridico cauto sulle stime
Per il presidente dell’Inps il risparmio di spesa derivato da “quota 100” ammontarà quest’anno a 1,081 miliardi nel 2019, il 29% in meno di quanto previsto, mentre non sarebbe possibile fare una proiezione ora su questa voce di spesa per il 2020 perché «le scelte e le esigenze delle persone non sono prevedibili». Tridico ha fornito anche dati sul reddito di cittadinanza. Ammontano a 1,3 milioni le domande ricevute e ne sono satte accolte 840mila : oltre 700mila per il reddito e circa 100 mila per la pensione di cittadinanza. Sono state invece circa 340mila le richieste scartate.

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previdenza

di Antonello Orlando

23 aprile 2019

Da quota 100 alle finestre: le nuove pensioni spiegate in 8 punti

3' di lettura

Il nuovo accesso anticipato a pensione in quota 100 ha ufficialmente debuttato il 1° aprile per i dipendenti del settore privato; per quelli del pubblico impiego, invece, la prima data utile di decorrenza è fissata al 1° agosto. Tuttavia chi otterrà l’assegno dovrà fare attenzione al divieto di cumulo con redditi da attività da lavoro, perché rischia di dover restituire la pensione.

Per tutti coloro che entro il 2021 maturino i requisiti di 62 anni di età e 38 anni di contributi, si apre la possibilità di aderire a questo accesso straordinario e anticipato che consente di ottenere la pensione ben cinque anni prima di quella di vecchiaia e quasi cinque anni prima la pensione anticipata, almeno per i lavoratori di sesso maschile. L’assegno sarà liquidato con le ordinarie regole del metodo retributivo, misto e contributivo senza alcuna conversione al metodo spesso meno conveniente, vale a dire il contributivo (come accade invece per l’opzione donna). L’ammontare dell’assegno sarà minore rispetto a quello ottenibile con la pensione anticipata ordinaria, in proporzione ai minori contributi versati.

DOSSIER / PENSIONI 2019: TUTTE LE NOVITÀ

Numerosi rimangono però i punti da chiarire sulle peculiarità di quota 100. Inps ha recentemente diffuso un messaggio (1551/2019) contenente alcune domande e risposte che, tuttavia, non si concentrano sui temi più controversi relativi alle particolari condizioni di pensionamento. In particolare, si attendono chiarimenti ufficiali a proposito del rapporto fra indennità di disoccupazione (Naspi) e i requisiti di quota 100.

Decadenza dalla Naspi
Infatti, nel caso in cui un fruitore della Naspi si ritrovi a maturare i requisiti per la pensione in quota non è ancora stato ufficializzato se si produca la automatica decadenza dall’indennità di disoccupazione. Sul tema la riforma Fornero del mercato del lavoro (legge 92/2012, articolo 2, comma 40, lettera c) aveva più genericamente enumerato, fra le cause della perdita del diritto alla Naspi, il raggiungimento del diritto al pensionamento anticipato, come confermato dal decreto legislativo 22/2015, articolo 11, comma 1, lettera d.

In effetti, il decreto legge 4/2019 ha definito quota 100 come pensione anticipata, evidenziandone però il carattere temporaneo e straordinario e rendendo necessario un ulteriore chiarimento da parte dell’istituto di previdenza.

Contributi effettivi
Andrà poi ricordato che la contribuzione accreditata in virtù dell’indennità di disoccupazione (Aspi, mini Aspi e Naspi) è utile ai fini del raggiungimento del requisito dei 38 anni di contributi, ma - per coloro che hanno almeno una settimana di contributi nel metodo retributivo- non ai fini dell’altro requisito generalizzato del possesso di almeno 35 anni di contribuzione effettiva. Tale ulteriore subrequisito della soglia di contribuzione effettiva non è invece richiesto per i “contributivi puri” che, nel caso dei quotisti, potranno essere solo coloro che avranno optato per avere la pensione calcolata con il metodo contributivo.

A fianco sono stati ipotizzati i casi di tre lavoratori per evidenziare come si possa arrivare a rispettare il doppio vincolo dei 35 e dei 38 anni sommando diverse tipologie di contributi. Un traguardo che, per quanto concerne la persona che ha avuto quattro anni di disoccupazione, non è raggiungibile, con conseguente necessità di passare al sistema di calcolo contributivo.

Redditi e pensione
Un’altra peculiarità di quota 100 consiste nella sua incumulabilità con i redditi di lavoro dipendente e autonomo fino all’età della pensione di vecchiaia, temperata dal possibile cumulo con il lavoro autonomo occasionale nella soglia massima annuale di 5mila euro lordi. La norma (articolo 14, comma 3, del decreto legge 4/2019) si riferisce nello specifico a queste tre categorie reddituali del nostro ordinamento, lasciando fuori da possibili interferenze - almeno sulla carta - redditi alternativi, come quelli di partecipazione, percepiti da un socio lavoratore di una società a responsabilità limitata di ambito commerciale.

In realtà, la circolare Inps 11/2019 ha fornito una lettura più estensiva, vietando il cumulo con qualsiasi reddito collegato ad attività lavorativa, instillando alle persone interessate ulteriori dubbi su quali redditi siano realmente compatibili con quota 100. Inoltre, l’Istituto dovrà chiarire come sarà -a posteriori- verificata la cumulabilità, cioè se per cassa o per competenza.

Si ponga, infatti, il caso di un lavoratore autonomo che maturi a 62 anni la pensione in quota 100, accettando dall’anno successivo una collaborazione biennale. Se questo libero professionista scegliesse di farsi erogare i propri compensi esclusivamente nel secondo anno dell’incarico, se prevalesse un criterio di cassa, questi perderebbe il diritto alle rate di pensione del solo secondo anno mentre, se si applicasse quello di competenza, entrambe le annualità pensionistiche sarebbero revocate.

Il mancato rispetto del divieto di cumulo, peraltro, non comporta la perdita definitiva della pensione, ma la revoca degli importi erogati nell’anno in cui si supera il limite dei 5mila euro di lavoro autonomo occasionale o si svolgono lavori che determinano redditi incompatibili con quota 100.

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Quanto si perde ad andare in pensione con quota 100?

Calcolo pensione con quota 100 2022: esempi Chi percepisce una retribuzione lorda annua di 50mila euro, se decide di andare in pensione con la quota 100 percepirebbe un trattamento mensile di 2.070, il 23,3% in meno rispetto all'assegno che percepirebbe andando in pensione di vecchiaia a 67 anni, cioè 2.700 euro.

Quanto tempo ci vuole per avere la pensione?

INPS: quanto tempo serve per ogni domanda 20 Luglio 2021 In ogni caso, tega presente che ci sono delle tempistiche precise che l'istituto di previdenza è tenuto a rispettare: per una domanda di pensione di vecchiaia, la risposta deve arrivare entro 55 giorni.

Quando si prende di pensione con 38 anni di contributi?

Quindi, il 5,575% del montante contributivo (214.500) è 11.958 euro. Sommando le due quote (6.000 e 11.958 euro) avremo l'importo lordo di un anno di pensione, 17.858 euro che, diviso 13 mensilità, ci dà come risultato 1.373.69 euro lordi, circa 77 euro lordi in più al mese rispetto a Quota 102.

Come si calcola l'importo della pensione?

FAQ. Come si calcola la pensione? Il reddito della pensione si calcola moltiplicando il montante di contributi, ovvero la somma di tutti i contributi versati dal lavoratore nel corso della carriera lavorativa, per il coefficiente di trasformazione relativo all'età in cui si va in pensione.