Borsa italiana in tempo reale sole 24 ore

Nessuna sorpresa dall’andamento di Borsa Italiana oggi 6 settembre 2022. Come da previsioni, infatti, il Ftse Mib ha aperto con un leggero rialzo che, però, si è subito annullato nel giro di poche ore a dimostrazione di come non esistano le condizioni per un vero e proprio rimbalzo.

Alle ore 17,30 il Ftse Mib viaggiava in area 21480 punti, stesso livello della chiusura di ieri.

A differenza di quanto avvenuto 24 ore fa, oggi i titoli in rialzo non sono mancati. A guidare il paniere di riferimento di Piazza Affari son state Exor e Pirelli. Sulle retrovie, invece, si sono posizionate Eni e Tenaris vale a dire le due uniche quotate che hanno archiviato in verde la prima seduta della settimana.

Per rendere tutto più chiaro, ecco i numeri provvisori della seduta:

Titoli più in rialzo:

• Pirelli: +3 per cento a 3,76 euro
• Exor: +2,11 per cento a 62,98 euro
• Saipem: +1,82 per cento a 0,68 euro

Tra le quotate che invece sono state alle prese con i ribassi più ampi segnaliamo:

• Hera: -5,14 per cento a 2,34 euro
• Tenaris: -3,43 per cento a 13,79 euro
• Eni: -2,75 per cento a 11,95 euro

Fuori dal Ftse Mib segnaliamo la nuova forte flessione del Monte dei Paschi di Siena (-4,15 per cento a metà sessione).

Borsa Italiana Oggi 6 settembre 2022: pre market

Cosa succederà su Borsa Italiana oggi 6 settembre dopo la forte flessione di ieri? A prevalere sarà ancora il segno negativo oppure il Ftse Mib proverà a centrare un rimbalzo? Nella settimana in cui si riunirà la Banca Centrale Europea per le consuete decisioni di politica monetaria (assodato un rialzo consistente del costo del denaro e non può essere diversamente a causa del rally dell’inflazione), a condizionare il sentiment è la decisione della Russia di sospendere a tempo indeterminato l’invio di gas verso l’Europa. In questa situazione (tra l’altro alla base del tracollo registrato ieri), immaginare che la borsa di Milano possa in qualche modo invertire la rotta è decisamente fantasioso.

E infatti i futures sul Ftse Mib sono orientati su un verde leggerissimo. Il segnale è quindi chiaro: la borsa di Milano oggi non aprirà con un secco rimbalzo ma, nella migliore delle ipotesi, si muoverà con molta prudenza. Questa ipotesi è confermata dalla performance messa a segno dalla borsa del Giappone (mercato di riferimento per l’azionariato europeo tutto). A Tokyo, infatti, l’indice Nikkei ha chiuso la seduta di oggi con un rialzo frazionale dello 0,024 per cento a quota 27626 punti. Per la cronaca, ci preme ricordare che ieri la borsa di Wall Street è rimasta chiusa per il Labour Day (festività nazionale).

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Borsa Italiana Oggi 6 settembre 2022: titoli più interessanti

Con la questione energetica che continua ad essere in primo piano, trovare dei titoli da tenere d’occhio a Piazza Affari non è semplice. Una quotata che oggi potrebbe offrire un qualche spunto è Telecom Italia. L’ex monopolista è stato al centro di alcune indiscrezioni di stampa de Il Sole 24 Ore secondo le quali l’offerta non vincolante di Cassa Depositi e Prestiti per la rete unica con Open Fiber dovrebbe recapitata nella settimana compresa tra il 26 e il 30 settembre, in modo tale da andare dopo la campagna elettorale e le elezioni del 25 settembre.

Sempre secondo il quotidiano di Confindustria alla proposta non vincolante dovrebbe poi seguire una proposta vincolante che potrebbe arrivare entro il 31 ottobre prossimo.

Sempre restando sui titoli potenzialmente più interessanti di Piazza Affari, consigliamo di avere un occhio di riguardo anche sulle azioni Anima Holding. La quotata del risparmio gestito ha reso noto che la raccolta netta del mese di agosto 2022 (escluse le deleghe assicurative di ramo I) è stata positiva per 28 milioni di euro. Di conseguenza nei primi 8 mesi (gennaio / agosto) la raccolta netta di Anima Holding è stata pari a 1,01 miliardi di euro. Il totale delle masse gestite da Anima Holding a fine luglio era pari a 182,8 miliardi di euro, in calo rispetto allo stesso mese dello scorso anno (allora il dato sulle masse gestite fu pari a 200,83 miliardi di euro.

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