Luci che si accendono da sole in casa

Ideata da Solenica, Lucy riflette la luce del sole e la diffonde negli ambienti interni, generando l’illuminazione di 5 lampadine da 100 watt.

Lucy, la lampada che illumina casa senza bisogno di elettricità

Sono spesso le intuizioni più semplici a dare i risultati più grandi. È un po’ quello che è successo con Lucy, il primo dispositivo di robotica domestica, capace di illuminare gli interni senza bisogno di elettricità ma semplicemente “catturando” la luce del sole.

Demo How Lucy Works

“L’idea di Lucy è nata a Cambridge dove stavo svolgendo il dottorato in Bioinformatica”, racconta Diva Tommei, uno dei fondatori della startup Solenica assieme a Mattia Di Stasi. “A causa del clima mi trovavo spesso costretta ad accendere la luce artificiale per illuminare gli spazi dove vivevo. Quei pochi giorni in cui fuori spuntava il sole mi trovavo in ufficio, mentre tutti scendevano in strada per godersi quei rari momenti. Da lì l’idea: volevo trovare una tecnologia tale da potere direzionare il sole che vedevo puntualmente sul davanzale nella mia stanza”.

Lucy la lampada

Lucy, una sfera composta da eliostati, in grado di riflettere la luce del sole. Foto via Solenica.

Lucy

Grazie all'iniziativa di crowdfunding, la lampada ha raccolto più di 200mila dollari. Foto via Solenica.

Lucy, la lampada che illumina senza elettricità

Il team Solenica al completo. Foto via Solenica.

Lucy, la
lampada che illumina senza elettricità

Ricerca e sviluppo della lampada Lucy. Foto via Solenica.

Lucy, la lampada che illumina senza elettricità

Prima e dopo l'utilizzo di Lucy. Evidente la differenza di illuminazione della stanza. Foto via Solenica.

Lucy, la lampada che illumina senza elettricità

Lucy al Global entrepreneurship summit 2016. Foto via Solenica.

Lucy, la lampada che illumina senza elettricità

La lampada mentre riceve la luce del sole. Foto via Solenica.

Lucy, la lampada che illumina senza elettricità

Uno dei primi test della lampada. A destra Diva Tommei, al centro Mattia Di Stasi. Foto via Solenica.

Come funziona Lucy

Perché allora non sfruttare la luce naturale del sole? “Durante un periodo alla Singularity University della Nasa mi sono resa conto che la tecnologia a base degli eliostati era perfetta per lo scopo”. Da qui dopo svariati test è nato il primo prototipo: un dispositivo capace di rintracciare il sole nel cielo e di rifletterne la luce sempre nello stesso punto grazie alla rotazione di uno specchio.

Una volta posizionato dove si ha della luce solare basta direzionare il puntatore contenuto nella sfera verso il soffitto della stanza che si vuole illuminare e sarà come avere un raggio (potente) di sole sempre puntato al suo interno. Secondo quanto riferisce la startup la lampada sarebbe in grado di “generare la stessa illuminazione di cinque lampadine alogene da 100 watt ciascuna”. Ma, cosa ancor più importante, Lucy non ha bisogno di corrente elettrica, perché si autoalimenta con la stessa luce che riflette, poiché dotata di celle fotovoltaiche.

https://www.youtube.com/watch?v=hm5TUYOuKmU

Il successo su Indiegogo

Dopo il primo investimento di 120mila dollari da parte dell’americana Qualcomm/Techstars, Tommei e Di Stati hanno fondato la società. Fino ad arrivare al primo prototipo: “Fondamentale per noi è stata l’approvazione del nostro pubblico, i sostenitori. Il primo feedback con il pubblico è stato alla Maker faire del 2014 a Roma, dove ci siamo resi effettivamente conto che le persone non solo capivano la tecnologia che presentavamo, ma ne avevano davvero bisogno”, racconta Di Stasi. “Abbiamo quindi coinvolto il pubblico per la creazione del prodotto. Il colore per esempio, i supporti da sviluppare e così via. Lucy è il risultato di tutti i nostri sostenitori e clienti”.

lucyDiva Tommei con il dispositivo Lucy. Foto via Solenica.

Il passo successivo è stato realizzare una campagna di crowdfunding che ad oggi ha raccolto 292mila dollari. “Più di 1400 persone ci hanno finanziato. La campagna sarà attiva fino al 26 ottobre, in via esclusiva, poiché ci siamo accorti dell’enorme domanda che c’era e abbiamo voluto dare la possibilità alle persone di continuare a pre-ordinare la lampada a un prezzo esclusivo”, sottolinea Di Stasi.

I primi dispositivi saranno pronti nei primi mesi del 2017 e la volontà della startup è quella di mantenere la produzione in Italia. “Il vero made in Italy si è sempre identificato con qualche elemento concreto: un capo d’abbigliamento, un oggetto di design, un’auto”, conclude Tommei. “Per me è molto importante che l’Italia riscopra la sua vocazione a realizzare oggetti anche attraverso le startup”.

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Cosa significa la luce che si accende da sola?

Se l'interruttore era già chiuso, probabilmente la lampadina si è accesa per qualche contatto instabile del filamento (se era ad incandescenza) o a qualche instabilità del contatto, o dell'interruttore o della lampadina stessa o del portalampada.

Come si chiamano le luci che si accendono al passaggio?

Una lampada con sensore di movimento è un tipo di illuminazione che si accende automaticamente al nostro passaggio, grazie a particolari sensori di movimento integrati nella lampada o installati separatamente.

Come funzionano le lampadine con sensore?

Nello specifico, i sensori a raggi infrarossi (comunemente chiamati PIR) rilevano la temperatura all'interno di un ambiente. Quindi, la presenza di una persona comporterà un cambiamento della temperatura che farà attivare la luce in modo automatico.

Come funziona la luce crepuscolare?

Il funzionamento della lampadina dotata del sensore crepuscolare è molto semplice da spiegare, ovvero il dispositivo è in grado di accendersi autonomamente non appena il sole tramonta, mentre si spegne nel momento in cui compare l'alba.