Le cisti ovariche possono bloccare il ciclo

Il blocco del ciclo mestruale è un problema abbastanza frequente, soprattutto tra le donne giovani. Si tratta di un disturbo, spesso temporaneo, causato da svariati fattori: potrebbe trattarsi di un trauma emotivo, dell’insorgenza di cisti ovariche non riassorbite oppure di uno squilibrio ormonale.

Principali tipi di blocchi del ciclo mestruale

Si può parlare di amenorrea quando le mestruazioni mancano per più di sei mesi o per almeno tre cicli. Il blocco può anche manifestarsi per un periodo di 35 giorni, in quel caso si parla di oligomenorrea. In tutti gli altri casi, i ritardi possono essere causati da svariati fattori.

Quali sono le cause del blocco del ciclo mestruale?

  • Trauma emotivo. L’interruzione del ciclo mestruale può essere provocata da un forte stress psichico che porta il soggetto a reagire con forme di autodifesa. Avvenimenti traumatici come un lutto, l’interruzione di un legame sentimentale o problemi professionali possono influire sul sistema nervoso, causando il blocco, a volte temporaneo, delle mestruazioni.
  • Trauma fisico. La perdita repentina di peso corporeo, a causa di diete drastiche oppure poco equilibrate, può causare un problema che si va a localizzare nell’ipotalamo: si tratta di un’area del cervello deputata alla regolazione degli ormoni. Quando insorge un problema fisico, l’ipotalamo può reagire bloccando il flusso mestruale.
  • Cisti ovariche. Sono sacche piene di liquido che si formano nell’utero; bisogna distinguere tra cisti ovariche funzionali, dette follicolari, e cisti non funzionali. Le prime si formano in conseguenza del ciclo mestruale, e dunque non comportano alcuna criticità: scompaiono spontaneamente o dopo una breve cura; la presenza delle cisti follicolari è comune nel corso dell’età fertile. Se, invece, non si completa il riassorbimento spontaneo, la cisti può ingrandirsi e provocare l’interruzione del ciclo mestruale.
  • Patologie uterine e infezioni. L’amenorrea può essere la conseguenza di un aborto; in questo caso a provocare il blocco del ciclo è la formazione di aderenze delle pareti uterine. Anche alcune infezioni, come per esempio l’herpes zoster, possono provocare una temporanea interruzione delle mestruazioni.
  • Menopausa. Le donne nella fase della pre-menopausa, intorno ai 45-50 anni, possono manifestare episodi di amenorrea: si tratta delle prime avvisaglie dell’ingresso nell’età non fertile, che si concluderà con l’interruzione definitiva del ciclo.
  • Squilibri ormonali. È l’ipotalamo a regolare gli ormoni, che permettono al ciclo mestruale di verificarsi senza ritardi o interruzioni. Quando le ghiandole ormonali, tiroide e ipofisi, non funzionano bene si può manifestare l’assenza del ciclo. L’ipertiroidismo e l’ipotiroidismo sono disfunzioni della ghiandola tiroidea che possono causare l’interruzione del ciclo per periodi lunghi, anche fino a sei mesi. L’amenorrea si può verificare anche con l’insorgere di carcinomi del surrene.
  • Cure ormonali. Assumere ormoni, in particolare progestinici e androgeni, può provocare fenomeni di amenorrea; allo stesso modo la regolarità del ciclo può risentire della sospensione della pillola anticoncezionale.

Quando rivolgersi al medico?

È sempre consigliato rivolgersi ad un ginecologo, quando si manifestano ritardi o anomalie, soprattutto per scongiurare un fenomeno patologico che riguardi le cisti ovariche. Lo specialista, dopo un controllo ginecologico accurato, può optare per una visita endocrinologica, nei casi di squilibri ormonali.

In presenza di stress fisico, magari causato da un cattivo regime alimentare, è importante anche consultare un medico nutrizionista che potrebbe prescrivere un’alimentazione bilanciata, con il giusto apporto di vitamine; in molti casi è sufficiente svolgere regolare attività fisica.

La presenza di cisti nelle ovaie è naturale e fisiologica, solo in alcuni casi può creare fastidi: ecco quando e perché può succedere.

Le cisti ovariche possono bloccare il ciclo

Le cisti ovariche riguardano moltissime donne, ma non sempre devono allarmare. Tra tutti gli organi del corpo umano, l'ovaio è sicuramente l'unico in grado di cambiare continuamente aspetto, non solo a seconda delle fasi di vita della donna, ma nell'arco dello stesso ciclo mensile. Da questo si capisce come sia facile e frequente riscontrare formazioni al suo interno (la cisti ovarica è una di queste possibilità), che vanno e vengono a seconda del momento del ciclo in cui si guarda un ovaio attraverso un esame ecografico. Ma come si individuano le cisti alle ovaie?

L'ecografia transvaginale, quella con sonda, è sicuramente l'esame più pratico, veloce e non invasivo per individuare eventuali cisti ovariche. Le ovaie si trovano normalmente a ridosso della parete pelvica laterale, ma non sempre sono simmetriche, poichè l'ovaio è un organo mobile e lo si può ritrovare talvolta dietro l'utero.

Di forma pressoché ovoidale, il volume dell’ovaio aumenta nelle prime due decadi di vita (dai 20 ai 40 mm di lunghezza, tra i 15 e i 30 di larghezza e tra i 10 e i 20 mm di spessore) e tende a ridursi con la menopausa, per il diminuire dell'attività ovulatoria. Anche la morfologia varia. Fino a 5 anni le ovaie si presentano omogenee senza alcuna formazione all'interno. Successivamente, la visualizzazione dei follicoli ovarici diviene sempre più frequente, fino alla pubertà, momento in cui è facile trovare un ovaio pieno di follicoli.

Le cisti ovariche possono bloccare il ciclo

Menopausa: cosa aspettarsi quando arriva

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L'aspetto multifollicolare caratterizza la pubertà fino ai 20 anni circa e non deve essere confuso con l'ovaio micropolicistico. Questo quadro segna l'inizio dell'attività funzionale ovarica, caratterizzato dalla presenza, all'interno dell'organo, di follicoli fermi in stati maturativi diversi. In età fertile le dimensioni dell'ovaio variano a secoda della fase del ciclo e possono raddoppiare nel periodo periovulatorio, quando uno dei follicoli, detto dominante, cresce progressivamente fino a raggiungere al momento dell'ovulazione il diametro di 2 cm circa.

Dopo l'ovulazione il follicolo rimasto vuoto assume una forma schiacciata, detta corpo luteo, che in alcuni casi si può riempire di liquido o di sangue raggiungendo anche dimensioni notevoli, originando cisti ovariche che possono provocare anche dolore.

Anche i follicoli possono dare origine a vere e proprie cisti alle ovaie, dette "follicolari", che raggiungono anche i 7 cm e oltre di diametro.

Tutte queste formazioni sono benigne e tendono a scomparire in genere dopo il flusso mestruale nell'arco di un paio di mesi. Basta quindi ripetere un'ecografia a 3 mesi, subito dopo la fine delle mestruazioni, per confermarne la scomparsa.

All'inizio della menopausa le ovaie si riducono di dimensioni e spariscono i follicoli per cui l'aspetto diventa uniforme, proprio come quello di una mandorla. Anche in menopausa sono di frequente riscontro cisti ovariche asintomatiche prive di significato, dovute a vecchi follicoli non del tutto riassorbiti.

Le cisti ovariche possono bloccare il ciclo

Tutte queste cisti ovariche descritte, definite semplici, sono quindi formazioni a contenuto liquido il cui diametro dev'essere maggiore di 3 cm  (altrimenti si tratterebbe di un follicolo) e possono raggiungere anche i 10 cm e oltre.

Sono di frequente riscontro sia in età fertile che in menopausa, fino a 1 donna su 3, spesso non danno alcun sintomo e sono del tutto prive, come abbiamo visto, di significato patologico.

Il rischio di malignità è infatti nullo se inferiori ai 5 cm.

La probabilità di scomparsa di queste cisti ovariche è elevata e stimabile dal 30% al 50% dei casi, più alta in età fertile che in menopausa, dove spesso rimangono costanti nel tempo.

Solo in una minoranza di casi, stimabile intorno al  3-5%, possono crescere nel tempo.

La scomparsa spontanea è in genere inversamente proporzionale al diametro: maggiore è il diametro più si riduce questa percentuale.

È importante sottolineare come l'uso della pillola, ancora oggi abbondantemente prescritta per ridurre le cisti, non abbia alcuna utilità: è stato dimostrato infatti che la pecentuale di cisti ovariche che scompare è uguale nel gruppo di donne trattate rispetto a quelle che non hanno fatto terapia.

La stessa cosa vale per l'aspirazione del liquido dalla cisti, pratica oggi ormai del tutto abbandonata.

In considerazione dell'alta prevalenza di queste formazioni nella popolazione femminile, della consistente probabilità di scomparsa spontanea, del basso-nullo rischio di evoluzione nel tempo, in genere si raccomanda una gestione conservativa, ovvero un monitoraggio ecografico nel tempo.

La rimozione chirurgica è da riservare solo a quelle cisti persistenti, del diametro sopra i 5 cm, che danno sintomi o se causano ansia alla donna.

Cosa può causare il blocco del ciclo mestruale?

L'amenorrea può dipendere da condizioni che interessano l'ipotalamo, l'ipofisi, le ovaie, l'utero, la cervice o la vagina, fra cui disturbi ormonali, difetti congeniti, patologie genetiche e farmaci. Per stabilire qual è la causa più comune bisogna distinguere dapprima fra amenorrea primaria e secondaria.

Che problemi possono dare le cisti ovariche?

Di solito, infatti, solo le cisti voluminose, oltre i cinque centimetri di diametro, possono causare fastidi. I principali disturbi (sintomi) includono: dolore anche intenso durante i rapporti sessuali, o un dolore più spesso leggero e sordo e senso di peso nella zona pelvica. difficoltà a svuotare la vescica.

Come sbloccare il ciclo che non arriva?

Una dieta ricca di alimenti contenenti vitamina C, come agrumi, verdure a foglia verde, pomodori, peperoni, broccoli e kiwi, può essere di aiuto per stimolare il ciclo. La vitamina C, infatti, ha proprietà emmenagoghe che stimolano l'afflusso di sangue nell'area pelvica e nell'utero.

Che esami fare se non viene il ciclo?

prelievo del sangue in cui si valutano i livelli di alcuni ormoni di origine femminile o maschile (FSH – LH – PROLATTINA – TSH – ESTRADIOLO – PROGESTERONE – ORMONE ANTIMULLERIANO – TESTOSTERONE – CORTISOLO ecc); isteroscopia (esame endoscopico che valuta la presenza di patologie a carico della cavità uterina);