Pale di san martino trekking 3 giorni

Ciao a tutti! Volevo proporre un trekking che è da anni che vorrei fare. Fin'ora non ho mai trovato la compagnia giusta. Confido in voi! 

Propongo 4 giorni, anche se il trekking vero e proprio ne prevede due, semplicemente perchè magari alcuni di voi vengono da lontano e una notte in più fuori aiuta a organizzare meglio gli orari, smaltire un po' di fatica e ore di viaggio.

Trekking: sentiero ad anello attorno alle Pale di San Martino

Difficoltà: EE + tratti di sentiero attrezzato

Durata: 1° giorno 5h circa, 2° giorno 4h e 30' circa

1° GIORNO:

Punto di partenza: San Martino di Castrozza (TN), parcheggio della Telecabina Colverde, h 8.30

Con la seggiovia (costo Euro 8,00) si arriva al Rifugio Colverde, altitudine 1965 m, da qui si prende il sentiero che in 2h - 2h e 30' circa arriva al Rifugio Rosetta (altitudine 2581 m). Il panorama è spettacolare! Sotto di noi si vede tutta la vallata di San Martino e un panorama di vette a 360°.

Da qui inizia il percorso all'interno di un vero "mare di roccia". Si parte seguendo il sentiero 702 con indicazioni Passo di Ball-Rifugio Pradidali. La parte iniziale di questo sentiero è totalmente in discesa su di un fondo ghiaioso e che richiede una certa prudenza anche per il forte dislivello che presenta.  Il sentiero, dopo questo primo tratto in discesa, prosegue in maniera più dolce andando a tagliare in orizzontale diversi scollinamenti e snodandosi, ai piedi della Pala di San Martino (2982m), in piacevoli zone formate da prati e rocce di diverse misure messe come da ornamento a questo spettacolare scenario. Si arriva ad un bivio che, girando sulla destra, scende verso San Martino di Castrozza sempre con segnavia 702.

Si prosegue sempre su indicazione per il Passo di Ball e prendendo il sentiero 715 dove, all'altezza della Cima Immink ( 2855m) si trova l'unico tratto attrezzato ed esposto di tutta l'escursione, è consigliabile in questo tratto prestare attenzione ed eventualmente utilizzare un cordino lungo e moschettone per potersi agganciare al tratto attrezzato.

Dopo questo tratto il sentiero inizia a salire in direzione del Passo di Ball (2443m) e dopo 2,15 ore dalla partenza dal Rosetta inizia così una splendida e panoramica discesa che mi conduce in circa 15 minuti al Rifugio Pradidali (2278m) dove, ai piedi dell'omonimo e piccolo laghetto ci fermeremo a dormire. (Costo per pernottamento + cena + colazione: Euro 51)

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2° GIORNO:

Partenza dal rifugio Pradidali.

Si riprende il cammino seguendo il sentiero 709 che rientra nel percorso dell'Alta Via n°2. Si attraversa la piccola vallata ed si inizierà il tratto in salita in direzione del Passo Pradidali basso. Un bel tratto impegnativo visto la sua pendenza dove il fondo del sentiero è formato da ghiaioni e roccia che non rendono particolarmente più impegnativa la salita.

Si raggiunge il Passo Pradidali basso (2658m) dopo circa due ore e mezza. Si prosegue in direzione nord per inoltrarci all'interno dell'Altopiano delle Pale di San Martino sempre su sentiero 709. Un vero e proprio "mare di roccia", il paesaggio che ci circonda credo sia unico nel suo genere. Il sentiero, che in alcuni tratti è leggermente impegnativo visto i suoi falsipiani e i sali-scendi presenti, è "inghiottito" da un ambiente dove, in modo incredibile, tra roccia, roccia ed unicamente roccia, alcuni fiori colorati e qualche pianta riescono a trovare un appiglio verso il cielo per crescere e svilupparsi in modo quasi impossibile. L'Altopiano è composto da roccia calcarea formando delle dune e dei falsipiani. 

Arrivo al Rifugio Rosetta dopo quasi 4 ore e 30 dal Rif. Pradidali. Dal rifugio Rosetta consiglio di prendere la funivia che porta al parcheggio del punto di partenza (Costo Euro 9,00)

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Per dormire una/due notti in più consiglio il paese di Fiera di Primiero. E' a 20 minuti di macchina da San Martino e, in genere, meno costoso.

Chi se la sente????? *yahoo*

Ore 2:30, un trillo acuto echeggia nella notte più silenziosa. Le stelle brillano nel cielo nero, un buon presagio! Come zoombies seguiamo il corridoio verso la cucina per eseguire meccanicamente le solite azioni quotidiane appena successive al risveglio: preparare latte e caffè, riscaldare brioches e apparecchiare la tavola. I minuti scorrono veloci a dispetto della nostra routine mattutina e siamo costretti ad accelerare perchè la strada è lunga verso il Passo Rolle. Oggi intraprenderemo un trekking di due giorni sulle Dolomiti, nel gruppo delle pale di S. Martino, non prima di aver assistito ad un concerto de I suoni delle Dolomiti ai piedi del monte Castellaz.

I suoni delle Dolomiti

Dovremo percorrere l'autostrada fino ad Egna-Newmarkt in Alto Adige e poi attraversare la Val di Fiemme fino a Predazzo dove proseguiremo verso il Parco Naturale di Paneveggio (sì proprio quello dove sono facilmente avvistabili i cervi!) e i tornanti del Passo Rolle. L'appuntamento è con un altro migliaio di persone alle pendici del Monte Castellazzo , a circa un'ora di facile camminata dal valico, alle 6 del mattino per ammirare lo spettacolo dell'alba accompagnati da ventiquattro violoncelli guidati dall'artista Brunello nell'ambito dei Suoni delle Dolomiti. Una lenta processione di auto prima e di donne, uomini, anziani e bimbi poi, procede in fila in direzione del punto di ritrovo.

Pale di san martino trekking 3 giorni
Il panorama è incredibile con il Cimon della Pala, del gruppo dolomitico delle Pale di San Martino, che svetta imponente sulle nostre teste e il Monte Castellazzo con il suo Cristo pensante sulla cima, che veglia indifferente sull'evento musicale. Le altre vette intorno, la cima Vezzena, il Mulaz, Cima Venegiota ed in lontananza il gruppo del Monzoni sono lo scenario dell'orchestra di violoncellisti che saluta il sorgere del Sole sopportando il freddo pungente dell'aurora con ammirevole stoicismo. Il concerto dura quasi due ore e il pubblico ascolta in silenzio estasiato dall'atmosfera e dal suono ipnotico. Musica classica per lo più ed un componimento di uno degli artisti presenti, ideato proprio in onore del Sole. Un lungo scroscio di applausi decreta il termine dell'evento e pian piano tutti i partecipanti si rimettono in marcia, chi verso la Val Venegia, chi verso la cima del Monte Castellazzo e il Cristo Pensante, chi verso il Passo Rolle e il parcheggio.
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Primo giorno - da Malga Canali al bivacco Minanzio

Si respira allegria e soddisfazione per l'inizio della giornata e noi trotterelliamo verso l'auto lasciata al passo per dirigersi verso San Martino di Castrozza, Fiera di Primiero e la vicina Val Canali da dove inizieremo i nostri due giorni avventurosi sull'altopiano delle Pale di San Martino.

Pale di san martino trekking 3 giorni
Guidiamo senza soste fino a Fiera dove decidiamo di far colazione per rifocillarci e attendere che il tempo atmosferico migliori visto che poco dopo la magica alba, grossi nuvoloni neri avevano iniziato a minacciare il sereno svolgimento della giornata. Verso le 11 e mezza (a seguito di un'abbondante e gustosa colazione e un pisolino su sedile anteriore reclinato) carichiamo gli zaini per trascorrere la notte al bivacco Minazio a circa 1000 metri di dislivello dal parcheggio libero nei pressi della Malga Canali, 1302 m,dalla quale partiremo (la malga è situata nell'omonima valle). Il cielo è ancora abbastanza coperto, ma qua e là sprazzi azzurri si dilatano o si restringono in base all'intensità dei venti.
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Partiamo con un bagaglio carico e abbastanza pesante sulle spalle (sacco a pelo, cibo e parecchia acqua influiscono non poco) percorrendo parte della Val Canali e del sentiero 707 che prosegue, oltre la nostra deviazione dove imboccheremo il 711, verso il Rifugio Treviso. Al Pian delle Lede quindi, a 1393 m seguiamo il 711 in direzione Bivacco Minazio, a circa 3 ore di camminata. L'ascesa comincia duramente per il bosco togliendo il respiro fin dai primi passi. Annaspiamo e arranchiamo ringraziando il protettore degli escursionisti per le fronde degli alberi che ci riparano dai bollenti raggi solari, sempre più forti e vividi nel cielo.
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Attraversiamo diversi rivoli di acqua fresca provenienti dai nevai non ancora totalmente sciolti in alta montagna, una vera manna per le nostre gole assetate. Il bosco è animato, vivo, echeggia di suoni differenti e curiosi e facendo attenzione si notano continui flash di movimenti da un ramo all'altro senza riuscire a dare un soggetto all'azione. Il sentiero prosegue erto e in certi tratti siamo costretti ad arrampicarci con l'ausilio delle mani, infatti, nonostante sia indicato come percorso fattibile da tutti, non lo consiglio a famiglie con bimbi piccoli.
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Dopo oltre un'ora e mezza circa di faticosa marcia,poco dopo il Vallon delle Lede a 1610 m, usciamo dal bosco per ritrovarci su ghiaioni ripidi costeggiati da lembi erbosi. In alto sulla destra, sopra un costone roccioso è situato un pianoro dove due camosci, finora ignari della nostra presenza, pasteggiano soddisfatti. Ci chiediamo come possano essere stati così impavidi e così abili nel raggiungere una meta, ai nostri occhi, davvero irraggiungibile. Seduti su un grosso masso ci concentriamo sul sublime paesaggio che ci lasciamo alle spalle, una cartolina! Tutt'intorno spuntano come margherite in un prato, migliaia di stelle alpine (credo di non averne mai viste così tante tutte assieme!!!) e tantissimi altri fiori alpini viola, gialli, bianchi e rosa.
Pale di san martino trekking 3 giorni
Proseguiamo per la nostra strada, quella verso il bivacco che ci opsiterà stanotte con i suoi 12 posti, ci imbattiamo nella deviazione sulla sinistra verso una ferrata. Continuiamo il trekking sul sentiero 711 che inerpicandosi senza soste, ci porta direttamente all'entrata del bivacco Minazio. Siamo sfiniti, ma ci soffermiamo qualche minuto ad osservare le indicazioni per l'indomani poste appena fuori dalla struttura ed i resti di un aereo militare americano che si schiantò su queste montagne nel 1957, come riporta la targa commemorativa. Prima di noi sono giunti qui altri due ragazzi veneti di Lamòn davvero simpatici ed estroversi: non indugiano neanche un secondo nell'offrirci un bicchiere di vino. Uno di loro quest'estate ha intenzione di percorrere l'intera Via Alpina n°2 e infatti è super allenato! In poche ore, nonostante sia ancora piuttosto presto, il bivacco si riempie di escursionisti cordiali e disposti a condividere cioccolato, thè caldo e ogni altra cibaria portata fin qui sulle spalle. Si chiacchiera, si ride e si illustrano i vari piani per la giornata successiva. Alfonso, di Feltre, stà camminando in senso opposto al nostro e domani scenderà al Rifugio Treviso per poi risalire dall'altra parte e arrivare nel pomeriggio a San Martino dove ha lasciato l'auto. É un gran fumatore, generoso e cortese, ama la solitidine in montagna, ma anche la compagnia di altri escursionisti. Ci illustra un paio di bei giri possibili sulle Dolomiti Bellunesi, che ovviamente non vediamo l'ora di affrontare!!! Sono le 22 circa e dopo un tramonto spettacolare e il successivo momento dell'Enrosadira, il freddo pungente e la stanchezza accumulata durante la giornata ci invitano cordialmente a coricarci visto che domani ci attendono almeno altre 7 ore di esplorazione montana.
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É notte fonda e non sò perchè sia così adirato, ma il vento continua a fischiare forte ed a sferzare lo scuro della nostra finestra che improvvisamente si chiude sbattendo. Ho freddo, due coperte non riescono a scaldarmi del tutto anche perchè dormendo mi giro di continuo scoprendomi, devo resistere e cercare di riposarmi ancora un po' se no domani sarò distrutta ancor prima di iniziare a camminare.

Secondo giorno - dal bivacco Minanzio a malga Canali

Sono in un villaggio sconosciuto intenta a curiosare intorno, quando all'improvviso qualcuno mi solletica il piede, non realizzo immediatamente, ma poi finalmente ricordo tutto. Mi sveglio e vedo Leo che mi sorride divertito dalla mia espressione addormentata. Sono le 6, ma oggi dovremo percorrere parecchia strada ed è indispensabile partire presto. Paolo, un simpatico signore di Agordo, ci offre del thè caldo che mai ho apprezzato tanto come stamane. Grazie all'inarrestabile vento notturno, il cielo è limpidissimo e l'aria frizzantina anche perchè il sole non batte ancora sul Bivacco. Paolo e Dino partono per primi, seguiti da noi due dopo circa quindici minuti. É impossibile affrontare il gelo senza almeno una maglia a maniche lunghe perchè ti blocca le mani e anche tutto il resto.

Pale di san martino trekking 3 giorni
La salita verso il Passo delle Lede a circa 1 ora dal Bivacco, è dura, erta e quasi totalmente su ghiaia e rocce abbastanza esposte. Le vette qui intorno, Cima Canali, La Fradusta e Cima Wilma, impediscono al sole di scaldarci e noi continuiamo il nostro cammino senza voltarci e fermandoci pochissime volte giusto per scattare qualche fotografia. Qui non c'è traccia di animali: pure i gracchi che solitamente si fanno vedere un po' ovunque, qui preferiscono non spingersi. A tratti siamo costretti a metterci a quatto zampe per arrampicarci sulle rocce e seguire i segnali rossi verso il Valico. L'ultima parte del sentiero è veramente pendente e sicuramente più facile e meno pericolosa da percorrere verso l'alto piuttosto che a ritroso. Come due scalatori sul picco dell'Everest sbuchiamo finalmente sul Passo delle Lede a 2696 m e meraviglia delle meraviglie, davanti a noi si estende gran parte del Gruppo Dolomitico delle Pale ed in lontananza riusciamo anche a scorgere l'inconfondibile sagoma della Regina delle Dolomiti: la Marmolada.
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Il sole qui è già arrivato e come lucertole cerchiamo di riscaldarci le mani che quasi non si muovono più, almeno per scattare un paio di foto a questo scenario paradisiaco. Da qui la nostra intenzione era inizialmente quella di seguire il sentiero verso il Passo della Fradusta e raggiungere poi la vetta oltre i 2900 m, ma la presenza di alcuni nevai scoscesi ci fà desistere e così optiamo per la discesa verso il Rifugio Pradidali con conseguente ritorno alla Malga Canali dove ci aspetta la nostra macchina. Anche scendere da questo luogo così apparentemente remoto ed isolato si rivela essere un'impresa non da poco: infatti la presenza di nevai e acqua rendono scivoloso anche il più banale dei passaggi ed occorre porre molta attenzione. Appena discesi dalla prima parte del percorso ripido che parte dal Passo, è possibile scegliere due strade alternative per raggiungere il suddetto Rifugio: continuare a seguire i segnali della sat più sulla destra praticando del free climbing (assolutamente sconsigliata se avete zaini grossi o se non siete veramente escursionisti esperti), oppure più sulla sinistra imboccare la discesa nel canalone facendo ben attenzione a dove appoggiate i piedi visto che moltissimi massi sono in equilibrio precario.
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Noi abbiamo deciso, dopo un'attenta e meditata analisi della situazione e dopo aver capito che una delle due alternative andava seguita obbligatoriamente, di calarci nella specie di canyon da dove, con a disposizione uno spazio di mezzo metro, aggrappandoci saldamente alla parete rocciosa, ci siamo abbassati di quota sconfiggendo le nostre gambe tremanti e il batticuore assillante. Alcuni picchi muraioli sembravano deriderci dalla sommità della parete rocciosa dove probabilmente avevano nidificato, ma non si trattava affatto di uno scherzo, da lì dovevamo farci coraggio e scendere!!! Terminato questo tratto da cardiopalma, ma in fondo in fondo anche divertente, ritroviamo un normale sentiero all'apparenza pianeggiante che scorre veloce fino al Rifugio Pradidali passando per il bel laghetto omonimo.
Pale di san martino trekking 3 giorni
Le Pale si stagliano ancora intorno alla terra che calpestiamo quasi volessero vegliare su coloro che decidono di inoltrarsi fra queste montagne così selvagge. Il Rifugio Pradidali, ristrutturato di recente, è stracolmo di persone di ogni età, così dopo una brevissima sosta, riprendiamo la nostra strada verso la Val Canali, visto che ci mancano ancora quasi 1000 metri. Il sentiero è abbastanza semplice a parte un nevaio ancora presente e un tratto attrezzato di funi fisse un po' esposto (basta comunque prestare un minimo di attenzione e non si rischia nulla!). Il tempo di percorrenza dal Rifugio alla Malga Canali è di circa 1 oretta e mezza in base alla velocità e alle soste picnic o fotografiche.
Pale di san martino trekking 3 giorni
Prima di attraversare dei prati in prossimità della Malga, si incontra un bel ponte di legno sotto il quale confluiscono le acque da tre differente torrenti che scendono impetuosi formando delle cascatelle. Cavalletto alla mano, macchina fotografica e un paio di scatti sono d'obbligo! In quest'ultimo tratto di facile passeggiata, dei pannelli didattici spiegano varie curiosità inerenti alla vita di malga e ai molti aspetti della vita contadina della zona. Se avete tempo fermatevi a leggerne qualcuno perchè sono veramente interessanti.

Soddisfatti, ma sfiniti come non mai, giungiamo alla macchina con ancora impresse nella mente le meravigliose ore trascorse al cospetto delle Pale di San Martino, uno dei nove gruppi dolomitici da conoscere, esplorare e imparare a rispettare.

Pale di san martino trekking 3 giorni

Le Dolomiti sono la nostra seconda casa ed amiamo percorrerne i sentieri in lungo e in largo. Trovate alcuni dei trekking affrontati negli ultimi anni sulla mappa delle escursioni. Tra i percorsi che vi consigliamo ci sono l'itinerario nel gruppo del Catinaccio d'Antermoia da Campitello di Fassa oppure il trekking al col de Puez nel parco naturale delle Puez Odle.

Come salire sulle Pale di San Martino?

Partendo da Passo Valles, si imbocca il sentiero CAI 751 con le indicazioni per il rifugio Mulaz. Dopo la prima salita, si percorrono circa 100 mt in discesa per poi salire di nuovo al passo Venegiota. Si scende poi di pochi metri e si sale al passo del Focobon.

Dove ammirare le Pale di San Martino?

Dai paesi di Primiero alla Val Canali, passando per Sagron Mis, oppure da Passo Rolle a San Martino di Castrozza, o risalendo il Valles e ricongiungendosi sul valico di Rolle: eccole qua le Pale! Sono talmente imponenti che si ammirano anche dal Vanoi.

Dove andare a camminare a San Martino di Castrozza?

9 escursioni trekking da fare a San Martino di Castrozza.
RIFUGIO PRADIDALI. Una delle escursioni trekking più conosciute e impegnative della zona. ... .
LAGHI DEL COLBRICON. ... .
RIFUGIO VELO DELLA MADONNA. ... .
MALGA CANALI - RIFUGIO TREVISO. ... .
CRISTO PENSANTE E VAL VENEGIA. ... .
DAL LAGO CALAITA A SAN MARTINO. ... .
PONTE TIBETANO VAL NOANA..

Qual è la cima più alta delle Pale di San Martino?

VezzanaPale di San Martino / Punto più altonull