Sanzioni omessa dichiarazione dei redditi oltre 90 giorni a credito

*Aggiornamento*

Per l’anno d’imposta 2020, la scadenza ordinaria della presentazione della dichiarazione dei redditi e IRAP è scaduta il 30 novembre 2021: la tardiva dichiarazione dei redditi poteva essere presentata entro 90 giorni dalla scadenza: 28 Febbraio 2022.

La dichiarazione presentata oltre i 90 giorni risulta omessa e soggetta a sanzioni, che però sono applicate in misura ridotta se l’invio del dichiarativo avviene entro il termine della presentazione della dichiarazione dell’anno successivo.

1. Com’è regolata l’omessa dichiarazione dei redditi

L’Omessa dichiarazione è soggetta alle sanzioni previste dall’art.1 del DLgs. 471/97: comprese tra il 120% e il 240% dell’ammontare delle imposte dovute e tra i 250 euro e i 1.000 euro in caso di assenza di debito d’imposta.

Tuttavia, il D.lgs 158/2015 ha introdotto la possibilità di presentare la dichiarazione oltre i 90 giorni dalla scadenza ordinaria ma entro il termine di invio della dichiarazione del periodo d’imposta successivo con l’applicazione di una riduzione al 50% delle sanzioni. In questo caso, la sanzione è dimezzata e varia dal 60% al 120% delle imposte dovute con un minimo di 200 euro (art.1 del DLgs. n 471/97 modificato da DLgs. n 158/2015), e dai 150 ai 500 euro nel caso di imposte non dovute.

2. Tardiva ed Omessa dichiarazione dei redditi

La dichiarazione inviata entro il termine di 90 giorni dalla scadenza ordinaria è considerata tardiva, con violazione sanabile attraverso l’istituto del ravvedimento operoso, la sanzione fissa di €250,00 viene ridotta così ad 1/10 (per quadro trasmesso) ed il tardivo/carente versamento del tributo può essere regolarizzato applicando gli ordinari ravvedimenti, che variano a seconda del momento in cui interviene il versamento.

Superato il termine dei 90 giorni dalla scadenza ordinaria di presentazione, la dichiarazione risulta omessa con violazione non sanabile e soggetta all’applicazione d’ufficio delle sanzioni di cui all’art.1 del DLgs. 471/97.

Come detto, ove la dichiarazione sia tuttavia presentata oltre i 90 giorni, ma entro il termine per l’invio di quella per il periodo d’imposta successivo, la sanzione è dimezzata.

È possibile affermare, come considerazione generale, che, sebbene il ravvedimento operoso non sia più possibile, può essere conveniente trasmettere la dichiarazione oltre il termine dei 90 giorni. Questo in quanto il contribuente può beneficiare del dimezzamento delle sanzioni, cui si aggiunge la non punibilità penale per il reato di omessa dichiarazione (art. 13 comma 2 del DLgs. n 74/2000) nei casi di imposte dovute oltre i €50.000, che opera nel solo caso in cui non sia cominciato alcun accertamento fiscale.

Inoltre, La dichiarazione presentata (ancorché considerata “omessa”) costituisce titolo per la riscossione delle imposte in essa liquidate (art. 2 c. 7 Dpr 322/98), che vengono iscritte a ruolo (al netto di quanto eventualmente già versato), la presentazione, quindi, può indurre l’ufficio ad evitare l’accertamento induttivo (art. 41 Dpr 600/73).

Il 30 novembre scade il termine di presentazione della dichiarazione ordinaria modello Redditi. Il contribuente che non ha provveduto per tempo all’invio della propria dichiarazione ha ancora la possibilità di sanare la situazione? In quali sanzioni incorre?

Come posso sanare la situazione?

Se i redditi non vengono comunicati entro i termini di presentazione della dichiarazione ordinaria, e cioè entro il 30 novembre, questa si considera omessa; è possibile tuttavia sanare la situazione presentando una dichiarazione c.d. tardiva entro il termine di 90 gg. Pertanto, per le dichiarazioni 2020 omesse, queste si considerano tardivamente presentate, ma valide, se inviate entro 90 gg. dal 30/11, termine ultimo per la presentazione delle dichiarazioni ordinarie, cioè entro il 28/02/2021.

Per presentare la dichiarazione c.d. tardiva non è necessario barrare alcuna casella del Frontespizio del modello Redditi, come avviene invece per le dichiarazioni integrative o correttive nei termini.

Trascorso l’ulteriore termine dei 90 gg., la dichiarazione è considerata semplicemente omessa, cioè mai presentata.

Quali sono le sanzioni applicate?

Abbiamo detto che la dichiarazione non presentata entro i termini ordinari (30 novembre) è considerata omessa.

Tale situazione può essere sanata con la presentazione di una dichiarazione c.d. tardiva entro i 90 giorni successivi versando le eventuali imposte dovute con ravvedimento per omesso versamento e la sanzione dovuta per omessa dichiarazione pari a 1/10 del minimo, quindi 1/10 di 250,00, cioè 25 euro.

Se contestualmente devono essere versate anche le imposte, queste possono essere ravvedute secondo le regole standard.

Con la Circolare 42/2016, l’Agenzia delle entrate stabilisce che la sanzione per tardiva dichiarazione, anche se non sono dovute imposte, rimane fissata a euro 25,00.

Trascorsi i 90 gg. la dichiarazione risulta effettivamente omessa, cioè MAI presentata, ma anche in questo caso è possibile rimediare.

Se la dichiarazione omessa è presentata oltre il termine dei 90 giorni successivi la scadenza ordinaria, ma entro il termine di presentazione della dichiarazione relativa al periodo d’imposta successivo è applicata:

  • la sanzione dal 60% al 120% delle imposte dovute, con un minimo di euro 200 se sono dovute imposte e di euro da 150 a 500 se non sono dovute imposte.

Se la dichiarazione omessa è presentata anche oltre il termine di presentazione della dichiarazione relativa al periodo d’imposta successivo è applicata:

  • la sanzione dal 120% al 240% delle imposte dovute con un minimo di euro 250 se sono dovute imposte e di euro da 250 a 1.000 se non sono dovute imposte.

Da ultimo si ricorda che l’art.39, c.1 lett. h) e i) del D.L. 124/2019 interviene sul delitto di omessa dichiarazione di cui all’art.5 del D.Lgs. 74/2000. Pertanto, chiunque, al fine di evadere le imposte sui redditi o sull’Iva non presenta, essendovi obbligato, una delle dichiarazioni previste è punito con la reclusione da due a cinque anni se l’imposta evasa è superiore per ciascuna delle singole imposte a euro 50.000.

Medesima pena è prevista per il sostituto d’imposta che omette la dichiarazione quando l’ammontare delle ritenute non versate è superiore a euro 50.000.

Ultim’ora 

Il D.L. 157/2020 (decreto “Ristori-quater”), pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 297 del 30 novembre scorso, conferma le anticipazioni fornite dal ministero dell’Economia e delle Finanze con comunicato stampa del 27 novembre 2020, prorogando di 10 giorni il termine ultimo di invio delle dichiarazioni reddituali.

Pertanto, in base alle nuove regole vigenti solo per quest’anno, la dichiarazione ordinaria e quella correttiva nei termini possono essere presentate entro il 10 dicembre 2020; ne consegue che slitta di 10 giorni anche l’invio della dichiarazione tardiva, il cui termine ultimo viene stabilito nel prossimo 10 marzo. Termine invariato invece per le dichiarazioni integrative.

Sanzioni omessa dichiarazione dei redditi oltre 90 giorni a credito

Rita Martin – Centro Studi CGN

Quali sono le sanzioni per omessa presentazione della Dichiarazione dei redditi?

omessa presentazione della dichiarazione dei redditi: le sanzioni Nei casi di omessa presentazione della dichiarazione il D.Lgs. n. 471/97 prevede l’applicazione di una sanzione amministrativa . Si tratta di una sanzione pecuniaria molto pesante, in quanto la fattispecie di omessa dichiarazione è relativamente grave.

Quando viene omessa la Dichiarazione dei redditi?

“la dichiarazione dei redditi si intende omessa in due casi: quando non viene presentata; quando viene presentata oltre il termine di 90 giorni dalla scadenza originariamente prevista ”

Qual è la sanzione per il reddito omessa?

sanzione dal 120% al 240% dell’imposta omessa. Quando dalla dichiarazione non risulta alcun debito di imposta oppure risulta un credito di imposta, la sanzione va comunque versata da un minimo di 258 euro fino a un massimo di 1.032 euro. Dichiarazione dei redditi omessa: quando è reato penale?

Quando si applica la sanzione per la dichiarazione omessa?

Se la dichiarazione omessa è presentata dal contribuente entro il termine di presentazione della dichiarazione relativa al periodo d’imposta successivo e, comunque, prima dell’inizio di qualunque attività amministrativa di accertamento di cui abbia avuto formale conoscenza, si applica la sanzione da euro 150 a euro 500 ”.

Come sanare una omessa dichiarazione dei redditi?

Se la dichiarazione viene presentata oltre i 90 giorni rispetto alla scadenza, viene considerata dichiarazione omessa. In questo caso, anche se fuori termine, se intendi sanare la tua posizione, devi sempre compilare la dichiarazione dei redditi (su Modello 730 o Unico).

Chi non presenta la dichiarazione dei redditi è sempre sanzionato?

Dal decreto Fiscale 2020 la pena è la reclusione, che può andare da un minimo di un anno e sei mesi al massimo di quattro anni per chi evade le imposte sui redditi (o Iva) e non presenta le dichiarazioni per imposte evase superiori a 50.000 euro.

Quanto costa fare la dichiarazione dei redditi in ritardo?

La normativa, per la dichiarazione tardiva prevede una sanzione amministrativa fissa, che varia da 250 euro a 1.000 euro (C.M. 25.1.99 n.

Come pagare dichiarazione tardiva?

La sanzione legata all'invio della dichiarazione tardiva deve essere versata mediante il modello F24 indicando il codice tributo 8911.