Terriccio con fibra di cocco e perlite

Fibra di cocco, nota anche come noce di cocco, è un materiale interessante per piantare e ripiantare i semi.  

La fibra di cocco è più o meno sempre venduta come prodotto secco terriccio di cocco† Prima di poterlo utilizzare, deve essere immerso in acqua. Assorbe l'acqua molto rapidamente, quindi non ci vuole molto. La fibra di cocco non contiene sostanze nutritive ed è adatta perché è adatta per la semina, talee e in combinazione con terriccio per le tue piante.

Se tu fibra di coccoPer le tue piante puoi usare sia fibre di cocco fini che grosse, ma devi anche aggiungere più componenti come minerali e fertilizzanti per ottenere un buon terreno coltivato. L'aggiunta di minerali e fertilizzanti si applica al reimpianto così come al terreno di impianto finale. Tuttavia, se usi la fibra di cocco per semi o talee, non hai bisogno di alcun additivo. Quindi lo registri e lo usi così com'è.

Puoi anche mescolare la fibra di cocco con un normale terriccio a base di torba, ad esempio prendi metà del terriccio e metà della fibra di cocco. Sarà un terreno molto piacevole in cui crescere. Un tale "terreno di semina misto" ha una struttura ariosa e sarà compatto senza diventare compatto. Si potrebbe dire che la fibra di cocco è per un terreno di semina a base di torba ciò che il materiale organico è per un campo aperto o una vegetazione a paletta. Offre un meraviglioso relax.

Piccole piantagioni = blocchi più piccoli

Hai un piccolo numero di vasi, come un giardino interno o solo pochi vasi su un balcone? Quindi i blocchi di cocco più piccoli sono perfetti per quello scopo.

Grandi piantagioni = grandi blocchi

Dopo l'aspirazione, i grandi blocchi di cocco producono quasi il doppio di quello del normale terriccio. Un grande blocco, che pesa circa 5 kg, può contenere fino a 18 litri di acqua.

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Terriccio con fibra di cocco e perlite

   Oggetto di sperimentazione da oltre 10 anni, è stato accolto con successo in Europa ed ora trova largo impiego anche in Italia.

   In Svizzera la coltura idroponica di pomodoro su substrato ha assunto ormai da tempo un ruolo importante nella struttura produttiva in serra di vetro e nei tunnel di plastica riscaldati. Nella maggior parte delle colture sono stati per lungo tempo utilizzati unicamente substrati inerti come la lana di roccia, mentre hanno trovato poco spazio altri tipi di substrato.
    Il centro di Cadenazzo, che fa parte della rete di Stazioni Federali di Ricerche Agronomiche , si è rivolto negli anni verso la ricerca di soluzioni alternative a quelle abitualmente utilizzate, e nel 1998 ha eseguito una sperimentazione di un substrato colturale innovativo per il tempo: Agripan C50, un substrato a base di perlite espansa (50%) e fibre di cocco (50%) prodotto da Perlite Italiana. Obiettivi della sperimentazione
 - Valutare le problematiche della gestione della coltura
 - Conoscere il potenziale apporto di elementi nutritivi che questo tipo di substrato a base vegetale può apportare alla coltura in una coltura poiché implicherebbe dei correttivi alla soluzione nutritiva di base
 - Valutare le problematiche della gestione della fertirrigazione
 - Valutare l'influsso di questo substrato sulle caratteristiche agronomiche di 3 varietà di pomodoro

Gestione della tecnica colturale

 
Terriccio con fibra di cocco e perlite
  

La prova è stata eseguita coltivando in serre di vetro piantine di pomodoro su Agripan C50 e su lana di roccia.
Il maggior volume di Agripan C50 porta ad una riduzione del 50% del numero di pani per unità di superficie. La necessità di mantenere una densità colturale di 2,5 piante /m2 obbliga però ad aumentare il numero di piante/m lineare, portandolo dalle classiche 2 piante/m utilizzato nella coltura su lana di roccia a 4 piante/m su Agripan C50.
   Nella prova si è dovuto adottare una diversa forma di conduzione delle piante. Si è adottato un sistema a V che implica un maggior tempo nelle operazioni di legatura e potatura, nonché una maggior cura delle operazioni durante la fase iniziale di conduzione delle piantine, in particolare evitando le rotture del fusto almeno fino al 3° grappolo.

Apporto elementi nutritivi
   Le analisi sono state eseguite tramite metodo di estrazione dell'acqua v/v 1:1,5 dove a 1 parte di substrato sono addizionate 1,5 parti di acqua distillata. I risultati indicano come l'apporto di elementi nutritivi della fibra di cocco sia trascurabile. La salinità del pane corrisponde a quella normalmente misurata nelle condizioni di pieno campo, mentre il suo pH è da considerarsi normale per questo tipo di substrato.

Tabella 1 - elementi nutritivi disponibili nel substrato Agripan C50

 pH  6
 N  277 micromoli/lt
 P  62,9 micromoli/lt
 K  1.023 micromoli/lt
 Ca  13 micromoli/lt
 Mg  24 micromoli/lt
 Salinità 255 microSiemens/cm

Gestione della fertirrigazione
   Sulla base delle analisi del substrato (tabella 1) che indicano un apporto inconsistente di elementi, la soluzione nutritiva è stata calcolata (tabella 2) unicamente tenendo conto dell'analisi dell'acqua utilizzata quale base per la sua preparazione e di conseguenza non diverge da quella utilizzata nella serra in cui si è usata la lana di roccia.  
   L'apporto medio giornaliero di soluzione è stato di 2,5 litri/pianta con delle punte massime di 3,3 litri/pianta nel corso dei mesi estivi.
   L'irrigazione delle serre è stata gestita con 4 irrigazioni fisse sostenute da ulteriori apporti calcolati dal computer a seconda della luminosità delle colture. Poiché il substrato cocco-perlite non ha una struttura solida come la lana di roccia, è emersa l'importanza di eseguire il riempimento a più riprese solo dopo averlo sistemato omogeneamente sui supporti, evitando di praticare il foro per la posa della pianta prima del totale riempimento del pane (per evitare la fuoriuscita di perlite e di materiale organico durante l'operazione). Il riempimento è stato eseguito in due fasi, 24 ore prima del trapianto e usando la soluzione descritta nella tabella 2, ma con un valore di elettroconduttività EC di 2,5 mS/cm (aumentato progressivamente sino 3,4 fino a fine coltura) e un pH di 5,3.
   Nelle serre si pratica il riciclo delle soluzioni di drenaggio che vengono analizzate, rielaborate e distribuite nelle colture di pomodoro in suolo. Per favorire l'uscita del drenaggio vengono effettuati dei fori sul fondo del pane di substrato. Con Agripan l'operazione è stata eseguita al termine del riempimento, ma prima del trapianto, per evitare il rovesciamento delle giovani piante; i fori devono essere piccoli in maniera tale da evitare la fuoriuscita di substrato.

Tabella 2 - soluzione di base utilizzata per la fertirrigazione

Soluzione Nutritiva   Tenore dei vari elementi in mg/l dal trapianto fino a stadio intermedio  Tenore dei vari elementi in mg/l dallo stadio intermedio a fine coltura
 N.NO3  226  186
 N.NH4  14  14
 P  40  60
 K  400  370
 Mg  60  40
 Ca  200  190
 Fe  2  0,8
 Mn  0,7  0,6
 B  0,35  0,25
 Cu  0,15  0,05
 Zn  0,45  0,35
 Mo  0,05  0,05
 EC  2,3 - 2,5  2,0-2,2
 K/N  1,7

 1,9

   

Nel corso dei 7 mesi di coltura (aprile - ottobre) con Agripan C50 è stato ottenuto un drenaggio medio corrispondente al 22,9% della soluzione erogata, inferiore di poco al 24,5% del substrato in lana di roccia. Un confronto dei valori medi mensili ha evidenziato come tendenzialmente questo tipo di substrato abbia una maggiore ritenzione della soluzione che, rispetto a quello classico, è variabile tra l'1,3% di giugno e il 4,3% di settembre.
   Dopo due mesi dal trapianto si è assistito, nella serra coltivata su AGRIPAN C50, ad una forte diminuzione di N e Fe nella soluzione all'interno del pane di coltura, provocando l'apparizione di carenze nutrizionali sull'apparato fogliare: lo squilibrio è stato risolto raddoppiando il tenore in Fe della soluzione ed aumentando del 15% il contenuto di N; dopo due settimane dalla correzione la situazione è tornata alla normalità. L'ipotesi più realistica relativa alle cause di questa carenza è che la trasformazione microbica delle fibre di cocco abbia portato ad assimilazione di parte dei batteri N da, prelevato dalla soluzione a scapito della pianta.

Risultati agronomici
    Nel contesto della prova, il confronto dei risultati agronomici tra le varietà coltivate sui due substrati assume unicamente una valenza qualitativa dal momento che è stato eseguito tra due serre, che hanno sempre differenze tra temperature e umidità relativa.
   Nella serra coltivata con lana di roccia si sono applicate le distanze di impianto di 120 cm tra i viali, 70 cm tra le due file di pani e di 40 cm sulla fola tra le piantine. In quella con Agripan C50 si è utilizzata una sola fila di pani posati ad una distanza di 150 cm l'uno dall'altro sui quali le piantine sono state piantate ad un intervallo di 25 cm. Con la fine della fase di formazione delle piante secondo il sistema colturale a V, le distanze tra le file di pomodori si sono ridotte a 120 cm.
   Nonostante il ritardo rispetto alla norma della messa a coltura delle piantine, la produzione delle tre varietà può essere giudicata interessante, con rese totali varianti tra 19,778 kg/m2 della vecchia varietà Recento, ai 27,895 kg/m2 della varietà Alambra un confronto indiretto tra le tre varietà in funzione del substrato di coltura indica una tendenza ad una maggior resa totale per la serra coltivata con Agripan C50, che è del 19% superiore per la varietà Alambra e del 14% per le altre due. Più contenute sono le differenze per quel che riguarda la produzione delle qualità definite dai calibri 57-67 mm e 67-77 mm.

Terriccio con fibra di cocco e perlite

Conclusioni
   I risultati esposti, evidenziando il fatto che risalgono ad oltre 10 anni fa', sono stati tali da dare delle utili indicazioni preliminari sulle potenzialità di un substrato innovativo, a base di cocco e perlite in parti uguali, rispetto a quello abitualmente impiegato a base di lana di roccia.
I punti interessanti emersi sono stati i seguenti:
  - Tendenza ad una migliore resa ed al contenimento del drenaggio che il substrato Agripan C50 favorisce rispetto a quello a base di lana di roccia
  - Possibilità dell'apparizione di problemi nutrizionali legati alla decomposizione della parte organica (cocco) del substrato (il sacco Agripan C50 contiene solo il 50% di matrice organica riducendo i rischi) che possono portare a carenze o citotossicità dovuta all'improvvisa liberazione di elementi nutrizionali (una regolare analisi della soluzione del pane può contenere sensibilmente il rischio)
  Agripan C50 è risultato comunque una interessante alternativa ai substrati a base di inerti, poiché la sua miscela 50% di materiale organico e 50% di perlite permette uno smaltimento più conforme alle esigenze ecologiche attuali: questo materiale può essere infatti compostato o semplicemente riutilizzato come ammendante organico.
La ricerca di substrati più "ecologici" è un settore in via di sviluppo, rappresentando un passo importante per rendere la coltura idroponica una tecnica sempre più vicina alle esigenze per un maggior rispetto ambientale.

Per maggiori informazioni visitate il sito aziendale: http://www.perlite.it/agricoltura.asp

Terriccio con fibra di cocco e perlite

A cosa serve la perlite nel terriccio?

Svolge il ruolo di drenante del terreno mantenendolo ossigenato e areato. Filtra le acque in eccesso e protegge gli apparati radicali da sbalzi termici. Grazie alla sua eccezionale leggerezza viene adoperata allo scopo di ridurre il peso del substrato nelle piante in vaso facilitando così gli spostamenti delle stesse.

Quando si usa la perlite?

La perlite è particolarmente indicata nelle fasi di semina negli alveoli in serra calda o fredda, quindi la si può utilizzare da miscelare al terriccio da semina nella proporzione del 10% del volume, quindi per 10 litri di terriccio si può usare un litro di perlite.

A cosa serve la fibra di cocco per le piante?

La fibra di cocco è uno dei substrati più pratici ed efficienti sui quali coltivare, soprattutto per growers di livello medio: è leggera, ben areata e ossigenata, ha inoltre un ottimo drenaggio, il pH stabile, trattiene l'umidità, è ecologica e riciclabile.

Cosa si intende per perlite?

Che cosa è la perlite La perlite è una roccia vulcanica effusiva di colore variabile tra il grigio e il rosa, la cui composizione chimica è analoga a quella di rioliti e daciti.