Il decreto legislativo 81/08, testo unico sulla salute e sulla sicurezza sul lavoro, impone al datore di lavoro di redigere un documento di valutazione dei rischi (DVR) completo di un’analisi di tutti i possibili rischi sul luogo di lavoro. Show A questo scopo, il medesimo D. Lgs. pone diverse distinzioni teoriche, come la differenza tra rischio e pericolo. Tra queste, è molto importante anche la classificazione dei rischi lavorativi, e in particolare il riconoscimento della categoria dei rischi trasversali, per esempio lo stress lavoro-correlato. Il decreto legislativo 81/08, testo unico sulla salute e sulla sicurezza sul lavoro, impone al datore di lavoro di redigere un documento di valutazione dei rischi (DVR) completo di un’analisi di tutti i possibili rischi sul luogo di lavoro. A questo scopo, il medesimo D. Lgs. pone diverse distinzioni teoriche, come la differenza tra rischio e pericolo. Tra queste, è molto importante anche la classificazione dei rischi lavorativi, e in particolare il riconoscimento della categoria dei rischi trasversali, per esempio lo stress lavoro-correlato. Tipologie di rischi lavorativiIn linea di massima, si possono distinguere tre tipologie di rischi lavorativi, che possono condurre allo sviluppo di una effettiva condizione di pericolo più o meno grave.
I rischi trasversali: una panoramicaI rischi trasversali sono spesso complessi da individuare, in quanto il loro oggetto (ciò che in concreto il lavoratore rischia) è costituito da una condizione sfuggente di disagio che si manifesta perlopiù sul lungo periodo, conseguenza di una causa che va peraltro ricercata in una molteplicità di situazioni differenti e ambigue. I rischi trasversali organizzativi costituiscono insomma una tipologia di rischio che difficilmente si concretizzerà in vere e proprie emergenze, quanto piuttosto in problemi per la salute a lungo termine dovuti a carenze strutturali e simili fattori trasversali dell’organizzazione di lavoro, da eliminare mediante apposite misure di prevenzione. Si possono definire come quei rischi che si situano nel rapporto tra il lavoratore e l’organizzazione del proprio lavoro. Ogni aspetto di questo rapporto che presenti eccessi o difetti, di quantità o qualità, può porre il lavoratore in una situazione di rischio trasversale o, appunto, organizzativo. Nel novembre 2010, la Commissione permanente per la salute e sicurezza sul lavoro, facente capo al Ministero del lavoro, ha approvato una lettera circolare sulla valutazione del rischio da stress lavoro-correlato. Tuttavia, la classificazione ancor oggi più valida ed esaustiva dei rischi trasversali si trova in un documento del ‘94 dell’ISPESL (Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza del lavoro, uno degli organi oggi confluiti nell’INAIL) dedicato a norme e linee guida per la valutazione del rischio. Tale documento distingue quattro tipologie di fattori da cui possono derivare rischi trasversali.
Stress lavoro-correlatoIn anni recenti si tende a ridurre molti rischi trasversali alla categoria del rischio da stress lavoro-correlato, che in effetti costituisce uno degli esiti più frequenti dell’esposizione e questo genere di rischi. Infatti, lo stress lavoro-correlato è quel tipo di tensione che scaturisce da tutte le situazioni già menzionate, riguardanti una impostazione erronea del rapporto tra il lavoratore e l’ambiente, l’organizzazione, il posto e la condizione del lavoro. Si tratta di una tipologia di disagio che coinvolge la funzione psichica, psico-fisica ed emotiva dell’individuo; di conseguenza, è una categoria molto ampia, che raccoglie a sua volta al suo interno molte tipologie di problematiche lavorative che vanno trattate distintamente, anche perché danno luogo a danni e forme di sofferenza assai distanti tra loro. In particolare, tendono a soffrire in modo significativo di stress lavoro-correlato:
In tutti questi casi sono opportuni interventi specifici di gestione dello stress, mediante lo studio delle sue fonti generatrici nel caso specifico e, soprattutto, tramite corsi di formazione sullo stress lavoro-correlato, che offrano indicazioni e informazioni sui criteri e sulla tecnica per risolvere il problema, e sui servizi di tutela della salute cui eventualmente rivolgersi. Quali sono le 3 categorie di rischio?I rischi sul lavoro che possono trasformarsi in danni per i lavoratori si dividono in tre categorie: rischi per la salute, rischi per la sicurezza e rischi trasversali.
Quali sono le diverse tipologie di rischio?Tipi di pericoli. Rischi meccanici.. Rischi elettrici.. Rischi chimici (miscele usate nei laboratori o per le pulizie,...). Rischi biologici (rischio d'infezione, attività con microorganismi nei laboratori, attività con animali,...). Rischi fisici (per esempio rumore, radiazioni, vibrazioni, temperature alte e basse). Quali sono i rischi di tipo trasversale?Si definiscono rischi trasversali, detti anche "rischi organizzativi", tuti quei rischi che derivano dalle dinamiche aziendali e dal rapporto tra i lavoratori e i disagi che derivanti dalle mansioni che svolgono all'interno del contesto professionale.
Quali sono considerati rischi per la sicurezza?Rischi per la sicurezza.
Sono, in sostanza, i rischi di infortuni e incidenti, cioè le possibilità di subire un danno o una menomazione fisica a seguito di un evento traumatico di diverso tipo (meccanico, termico, elettrico, chimico o biologico).
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