Il club dei delitti del giovedì recensioni

Il club dei delitti del giovedì recensioni
Uccidere qualcuno è semplice. E’ quando si tratta di occultare la salma che viene il difficile. E’ così che finisci per farti beccare. Ma se incappi nel posto giusto, puoi tirare fiato. E’ fatta.

Io ho avuto la fortuna di trovare il posto perfetto.

Ci vengo ancora, di tanto in tanto, solo per dare un’occhiata e controllare che sia tutto in ordine. Ma non c’è niente da vedere, e credo che mai ci sarà.

A volte mi fumo una sigaretta. So che non dovrei, ma è l’unico vizio che mi è rimasto”.

Questo è “Il Club dei DELITTI DEL GIOVEDI’” di Richard Osman ( edizioni SEM ), presentatore televisivo, produttore, regista e scrittore inglese.

Elizabeth, Joyce, Ibrahim e Ron, quattro improbabili amici “di una certa età”, residenti a Coopers Chase, lussuosa casa di riposo per anziani, ogni giovedì si ritrovano per provare a risolvere vecchi casi irrisolti della polizia finché un bel giorno non si ritrovano in prima persona nel bel mezzo di un omicidio. Un vero caso, anzi due, per non dire tre, da risolvere per i componenti del club dei delitti del giovedì che non si tireranno indietro su niente e anzi si troveranno spesso “più avanti” rispetto all’Ispettore Capo Chris Hudson e all’agente Donna De Freitas, incaricati delle indagini.

Il romanzo è articolato su due livelli narrativi diversi, da una parte abbiamo il narratore, dall’altra Joyce, che integra quanto detto dal primo attraverso il suo diario personale in cui scrive, raccontandole dal proprio punto di vista, le vicende che la vedono protagonista assieme ai suoi amici.

Ho già tenuto un diario molti anni fa, ma l’ho riguardato e non penso ci sia niente di interessante per voi. [….] Un paio di settimane fa, però, dopo avere incontrato Elizabeth, sono andata alla mia prima riunione del Club dei delitti del giovedì, e ho pensato che forse sarebbe interessante scriverne. Tipo quello che ha scritto il diario di Holmes e Watson. Alle persone piace il crimine, anche se in pubblico dicono di no, quindi ho deciso che mi butto.”

Le vicende narrate sono ricche di colpi di scena, passato e presente dei vari personaggi che si incontrano tra loro, storie di amori e amicizie che vanno al di là della vita e della morte. Quando si arriva ad una certa età bisogna fare i conti con quello che è stato e quello che rimarrà, senza però mai dimenticarsi di ciò che è.

Nella vita devi imparare a contare le belle giornate. Le devi infilare tutte in tasca e portartele sempre con te. Quindi metto questa giornata in tasca e me ne vado a letto.”

Coopers Chase, il Giardino dell’Eterno Riposo e Willows vengono descritti minuziosamente così come i loro abitanti, il tram tram quotidiano, la Zumba, pilates ed il club dei fanatici dei puzzle. E i nostri protagonisti, con la propria vita vissuta alle spalle, le problematiche con i figli, gli acciacchi dell’età, ma sempre in gioco, con la voglia di vivere nuove avventure, nuove emozioni, inventando le storie più assurde per uscire dalle situazioni incresciose in cui inevitabilmente si infilano.

Il romanzo è di facile lettura, scorrevole, commovente e divertente al tempo stesso e ci insegna che la vecchiaia non deve essere considerata come i puntini finali della vita perché c’è sempre un nuovo giorno, un nuovo amico, un figlio e una motivazione per re-inventarsi e vivere a pieno.

Bene, oggi è giovedì, quindi devo andare. Temevo che, dopo Penny, avremmo smesso, o che sarebbe stato diverso. Ma non è così che vanno le cose da queste parti. La vita va avanti, finché non si ferma. Il Club dei delitti del giovedì tiene le sue riunioni, qualcuno infila bigliettini misteriosi sotto le porte, e gli assassini installano nuove finestre. Speriamo che possa continuare così a lungo. Dopo la riunione faccio un salto a vedere come si è sistemato Gordon Playfair. E’ solo in nome del buon vicinato, prima che facciate domande. E, giusto in tempo, la torta è pronta. Vi terrò aggiornati su tutto.”