Svegliarsi di notte sudati e con tachicardia

 Home » Salute » Benessere » Tachicardia notturna: quando le palpitazioni sopraggiungono nel sonno

Può capitare che ad un certo punto, nel bel mezzo della notte, si venga svegliati da un forte batticuore. Perché capita e cosa bisogna fare?

Svegliarsi di notte sudati e con tachicardia

Ci sono persone che all'improvviso, mentre stanno dormendo, si risvegliano a causa di forti palpitazioni e il loro pensiero va immediatamente a problemi cardiaci.
Tuttavia la tachicardia notturna, quasi mai è da ricondurre a disturbi del cuore e ad aritmie, anzi il più delle volte come ilbatticuore diurno, è causata da altri fattori.
La prima cosa da far è cercare di rimanere calmi, respirare profondamente e misurare i battiti cardiaci: solo se superano le 100 pulsazioni al minuto possiamo parlare di tachicardia.
Anche in questo caso, comunque non significa che è qualcosa di grave, perché spesso la causa delle palpitazioni è da ricondurre all'ansia e allo stress.

Svegliarsi di notte sudati e con tachicardia

Credits: Foto di @Peter-Lomas | Pixabay


Distinguere la tipologia di battiti

Quando si viene colti dalla tachicardia notturna è importante rendersi conto se si tratta di palpitazioni, ovvero se è solo la percezione che il cuore batte in modo anomalo, o di tachicardia vera e propria.
Nel caso in cui i battiti superino i 100 e sono accompagnati a dolori al petto e senso di oppressione, per tranquillità è sempre meglio andare al pronto soccorso per verificare con un elettrocardiogramma l'origine del malessere.
Se, invece, si hanno solo palpitazioni le cause potrebbero essere ben altre, non riconducibili a disturbi cardiaci, ma essere il sintomo di problemi ormonali, tiroide o il risvolto di n periodo di intenso affaticamento.


Cause della tachicardia notturna
Così come la tachicardia diurna, anche quella notturna, il più delle volte è provocata da disturbi d'ansia, attacchi di panico e stress.
Inoltre un eccesso di alcol, nicotina, caffè e droghe può far aumentare i battiti cardiaci così come la cattiva digestione o un past eccessivamente abbondante (può capitare quando si va a letto prima che sia avvenuta la digestione completa).
Spesso anche chi soffre di reflusso gastrico e gastrite può svegliarsi all'improvviso di notte con il batticuore, così come le donne in gravidanza, che a causa del peso dell'utero sulla cassa toracica, possono avvertire tale fastidio, che poi scompare dopo il parto.
Infine, talvolta può capitare che la tachicardia notturna sia solo il risvolto di un brutto sogno e di un incubo che ha scatenato una forte emozione.

Svegliarsi di notte sudati e con tachicardia

Credits: Foto di @Antonio_Corigliano | Pixabay
Cosa fare
Se ci si sveglia di notte con questo disturbo e si valuta che non è il caso di chiamare la guardia medica, allora la cosa da fare è bere un bicchiere d'acqua non fredda, una tisana a base di camomilla o tiglio, oppure se si hanno a portata di mano prendere delle gocce di valeriana, passiflora o di biancospino, rimedi naturali che aiutano nel controllo dell'ansia e della tachicardia.
Se ci si rende conto di non aver digerito, alzarsi dal letto, camminare e provare a stimolare la digestione con del bicarbonato, o con acqua e limone.
Quando però il problema tende a ripresentarsi più volte, è il caso di rivolgersi al proprio medico per individuarne le cause esatte, fare dei controlli più specifici e trovare la cura adeguata.

Di , 13/09/2021 © Riproduzione Riservata

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Emanuele, 33 anni

“Mi capita spesso di svegliarmi tra le 3 e le 5 di notte. Mi sveglio con una intensa sensazione di ansia, guardo l’orologio consapevole già di che ora sia e penso ‘ci risiamo!’ e da lì comincia il calvario: sento come se ci fosse qualcuno appoggiato alla mia schiena e delle presenze strane nella stanza. Mi ritrovo improvvisamente nel bel mezzo della notte solo, con il cuore che batte forte, con una sensazione di fragilità legata ad una grande impotenza. Passano ore prima che riesca ad addormentarmi nuovamente e la mattina, quando suona la sveglia, faccio fatica ad alzarmi ed andare a lavorare”.

Cosa sono e come si manifestano

I risvegli notturni, chiamati anche attacchi di panico notturni, si manifestano con il risveglio improvviso dal sonno accompagnato da profonda angoscia, tachicardia, sudorazione, fiato corto, tremori, vampate di caldo, dolore al petto.

Dopo questa prima fase il soggetto avrà difficoltà a riaddormentarsi, rimanendo concentrato sul suo stato psicofisico per paura che queste sensazioni si possano ripresentare.

A differenza dei classici attacchi di panico diurni, questi sono molto difficili da diagnosticare, molte persone non riescono a darsi una spiegazione. Inoltre, mentre nei casi di attacco di panico diurno il soggetto è vigile, consapevole e può mettere in atto comportamenti per prevenire l’attacco o proteggersi, nell’attacco di panico notturno egli si trova impotente ed al buio, in una condizione di maggiore fragilità ed impotenza.

In più il suo stato di coscienza non è lucido quindi è tutto più difficile da gestire e le sensazioni di pressione al petto o ai polmoni potrebbero essere interpretate come la presenza di “forze occulte” o la paura di morire.

In alcuni casi la persona potrebbe vivere in uno stato di allerta continuo, soprattutto nelle ore prima di addormentarsi, per la paura che i sintomi possano manifestarsi nuovamente. Questo stato farà in modo che il sonno diventi ancora più leggero (se c’è pericolo il corpo attiva le sostanze per stare svegli!) con una maggiore probabilità di risvegliarsi.

Gli attacchi di panico notturni sono molto più frequenti di quello che si possa immaginare: diversi studi hanno dimostrato che il 60% di persone che soffrono di attacco di panico almeno una volta hanno sperimentato quello notturno.

Differenza tra attacco di panico notturno e terrore da incubo

La prima differenza è l’ora in cui questi avvengono: gli attacchi di panico solitamente si manifestano tra la mezzora e le tre ore dopo essersi addormentati, quindi nella fase del sonno non-rem. Il terrore notturno avviene nella fase rem ed è dato da un incubo.

Nel disturbo da terrore notturno, appena la persona prende consapevolezza che ha avuto un incubo si calma e riesce ad addormentarsi. Nell’attacco di panico ci sono solamente sensazioni, non c’è ricordo di un sogno, ed è proprio questa sensazione di ansia che non permetterà alla persona di rilassarsi e riaddormentarsi.

Possibili cause dell’attacco di panico notturno

L’attacco di panico notturno, come quello diurno, è un sintomo che sta ad indicare che qualcosa nella nostra vita non sta andando nella direzione giusta.

Una condizione comune tra le persone che soffrono di attacchi di panico notturno è lo stress: tensione e nervosismo fanno si che il corpo aumenti la produzione di adrenalina e cortisolo. In questo modo la persona vivrà una condizione di allerta continua, con una predisposizione maggiore ai risvegli in preda al panico.

Dopo qualche notte insonne subentra la paura anticipatoria (paura dei risvegli) e questo non farà altro che rendere il soggetto ancora più sensibile ed in allerta. E si entra in un circolo vizioso che si potrà interrompere solamente con la consapevolezza di ciò che sta succedendo.

Cosa fare durante un attacco di panico notturno

Come scritto in precedenza, è molto difficile riprendere sonno dopo un risveglio in preda al panico poiché il nostro corpo è inondato di adrenalina, un ormone che aumenta la vigilanza. È deducibile quindi che stare a letto aspettando che torni il sonno non è il giusto rimedio.

Una cosa che si potrebbe fare è quella di alzarsi e portare avanti un’attività noiosa (pulire qualcosa, leggere un libro pesante, etc…). Il corpo a questo punto apprende che siamo fuori pericolo e si rilassa.

Successivamente, tornato a letto, cerca di autocalmarti attraverso il respiro consapevole: ascolta il respiro e cerca di portare l’aria più in profondo che puoi fino ad addormentarti. Per imparare a respirare col diaframma leggi anche questo articolo: “la respirazione diaframmatica”.

Consigli per prevenire gli attacchi di panico notturni

  • Non ignorare la possibilità di problemi medici. Parlane col medico di base ed assicurati di non avere malattie respiratorie. Per esempio l’apnea notturna fa credere di avere attacchi di panico perché i sintomi sono molto simili (tachicardia, aumento della pressione sanguigna).
  • Rivolgiti ad uno psicoterapeuta per approfondire cosa c’è che non va nella tua vita e provare a risolverlo. Dato che l’attacco di panico notturno è un sintomo, è importante capire cosa ci sta comunicando.
  • Evita di aspettarti che stanotte tornerà il panico. Non aspettare il sonno pensando a quel che succederà, anche se hai paura. Fai qualcosa per distrarti.
  • Cerca di arrivare alla sera fisicamente sfinito. Pratica sport, fai dei lavori in casa. Esaurisci le energie fisiche prima di addormentarti.
  • Cerca rimedi naturali. Tisane, camomilla, infusi per alleviare la tensione. Chiedi consiglio in erboristeria.
  • Evita l’uso eccessivo di psicofarmaci ed alcol nel tentativo di agevolare il sonno. Solitamente queste strategie non fanno altro che alimentare il problema.
  • Riduci al minimo bevande eccitanti come il caffè o drink energizzanti.

Svegliarsi di notte sudati e con tachicardia
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Svegliarsi di notte sudati e con tachicardia

Psicologa Psicoterapeuta, riceve a Firenze in Piazza Indipendenza 21

Perché mi sveglio di notte con la tachicardia?

Assunzione di alcuni tipi farmaci: la tachicardia notturna può manifestarsi come effetto collaterale di farmaci assunti prima di coricarsi o comunque nelle ore serali. Esempi di tali farmaci sono rappresentati da: antiasmatici, farmaci contro l'ipotiroidismo, efedrina, decongestionanti, adrenalina, ecc.

Come riconoscere tachicardia da reflusso?

Sintomi della sindrome gastro-cardiaca aumento della frequenza cardiaca (tachicardia) alterazioni del ritmo cardiaco (segnalate da pulsazioni irregolari) e dolore cupo. bruciore, senso di costrizione o peso al centro del petto (simile a quello caratteristico degli attacchi cardiaci o dell'angina).

Quando la tachicardia deve preoccupare?

Come affrontare la tachicardia: quando preoccuparsi Contattare tempestivamente un medico si rende necessario nel momento in cui il paziente accusi difficoltà respiratorie o dolori al petto che perdurino per diversi minuti o in caso di svenimento.