Che esami fare per vedere se uno ha il diabete

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Esami di controllo: chi, quando e quali fare?

Che esami fare per vedere se uno ha il diabete

A partire dai 40 anni tutti dovrebbero iniziare a fare semplici controlli periodici, un 'tagliando' che diviene altamente consigliabile per le persone sovrappeso.

Un controllo ogni tanto a partire dai 50 anni non fa mai male ma alcune categorie dovrebbero fare un ‘tagliando’ più presto (a partire dai 35 anni) e più spesso:

  • Persone obese o con grasso addominale (ciccia sulla pancia)
  • Persone con genitori o fratelli diabetici
  • Persone con genitori che hanno avuto prima dei 60 anni infarti o ictus
  • Donne che hanno avuto diabete gestazionale

QUALI CONTROLLI FARE?  

  • Indice di massa corporea (deve essere inferiore a 25)
  • Giro vita (non oltre 98 cm per i maschi, 104 per le femmine misurato all’altezza del giro vita)
  • Pressione arteriosa
  • Glicemia a digiuno e dopo Ogtt
  • Trigliceridemia
  • Colesterolemia (totale e frazione)

OGNI QUANTO TEMPO?  

  • Se tutto va davvero bene, glicemia, trigliceridi e colesterolo vanno ricontrollati ogni 3 anni, indice di massa corporea, giro vita e pressione anche più spesso.
  • Se anche solo uno dei valori risulta fuori norma l’intervallo scende a 1-2 anni.

DOVE?  

  • Indice di massa corporea, giro vita e pressione arteriosa possono essere valutati durante una visita dal medico di base.
  • Generalmente gli esami biochimici vengono eseguiti dai laboratori diagnostici, ospedalieri o privati, che sono in grado di elaborarli nell’arco di poche ore dal ricevimento del campione.
  • Ma anche alcune farmacie e studi medici si sono attrezzati con mini laboratori interni che permettono di ottenere immediatamente il dato.

ATTENTI AL DIGIUNO

  • La pressione NON va misurata in fasi di stress, dopo pranzo, se nelle ultime ore si è fatto uno sforzo fisico particolare.
  • Il peso va misurato a digiuno.
  • I laboratori ospedalieri effettuano i prelievi solitamente nella mattinata e chiedono al paziente di arrivare al prelievo ‘digiuno’ il che significa non mangiare nulla e bere solo acqua nelle 12 ore precedenti all’esame.
  • Nel caso della glicemia, però la glicemia calcolata a digiuno non basta. L’esame che vede più ‘lontano’ è l’Ogtt.

I TEST DA FARE: OGTT (TEST DA CARICO ORALE)

  • Che cosa è? Il diabete vero e proprio è preceduto da un lungo periodo nel quale il pancreas, con sempre maggiore fatica, riesce a tenere sotto controllo la glicemia. In questa situazione la glicemia a digiuno può non rivelare nessun problema, ma l’Ogtt sì.
  • Come si determina? È un test ‘provocativo’ che valuta, misurando la glicemia prima, e diverse volte dopo, come il pancreas risponde a uno stimolo davvero molto forte, un ‘carico’ di 75 grammi di zucchero sciolti nell’acqua bevuti a digiuno. L’Ogtt permette insomma di vedere più lontano della glicemia a digiuno.
  • Quali sono i valori limite? La glicemia non dovrebbe superare i 180-200 mg/dl a due ore dal carico.

PRESSIONE ARTERIOSA

  • Che cosa è? È la pressione con la quale il sangue viaggia nelle arterie. Nella persona sovrappeso (e in generale nella popolazione) tende a essere superiore alla norma. Una pressione troppo alta contribuisce a deteriorare l’interno delle arterie, i tubi dove scorre il sangue.
  • Come si determina? Con un apparecchio chiamato sfigmomanometro, un bracciale gonfiandosi stringe l’avambraccio e preme sui vasi. La pressione del sangue nei vasi contrasta quella del bracciale e diviene misurabile.
  • Quali sono i valori limite? Nella persona con rischio cardiovascolare la pressione massima ideale non supera i 135 mm/Hg e la minima gli 80. Possono essere accettati valori di 5 punti più alti.
  • L’ipertensione è il più importante fattore di rischio cardiovascolare.

GLICEMIA

  • Che cosa è? Indica la concentrazione di glucosio nel sangue. Il glucosio è il principale ‘carburante’ delle cellule e proviene dall’alimentazione (zuccheri semplici e complessi) oppure dal fegato che è il ‘magazzino’ dell’organismo. Un’elevata concentrazione di glucosio, dovuta in genere a un’alimentazione eccessiva e a un’alterata produzione di insulina, è chiamata iperglicemia.
  • Come si determina? Su sangue capillare con i sistemi per l’autocontrollo domiciliare o con un semplice test eseguibile in farmacia e nello studio medico oppure con un esame del sangue in laboratorio.
  • Quali sono i valori limite? A digiuno si parla di iperglicemia se il valore supera i 110 mg/dl e di ipoglicemia se il valore è inferiore a 70 mg/dl. Due ore dopo un pasto normale o un ‘carico’ di glucosio si considerano normali valori fra 100 e 140 mg/dl.

COLESTEROLO TOTALE

  • Che cosa è? Il colesterolo, assunto insieme agli alimenti ad alto contenuto di proteine animali e soprattutto sintetizzato dal fegato, aiuta l’organismo a produrre le membrane delle cellule e alcuni ormoni. Esiste in due forme: LDL e HDL. L’HDL viene anche definito ‘colesterolo buono’ (vedi box) mentre un’alta concentrazione di colesterolo LDL contribuisce alla chiusura progressiva delle arterie.
    La somma di colesterolo LDL e HDL è definita ‘colesterolo totale’.
  • Come si determina? Con un esame del sangue eseguibile in laboratorio, oppure con un semplice prelievo capillare in farmacia o nello studio medico.
  • Quali sono i valori limite? Sopra i 220mg/100ml di colesterolo totale si parla di ipercolesterolemia; se invece il valore è inferiore a 100mg/100ml di ipocolesterolemia, forma molto rara nei paesi avanzati. La quota di LDL sul totale deve essere più bassa possibile.
  • L’ipercolesterolemia è un importante fattore di rischio vascolare.

COLESTEROLO HDL

  • Che cosa è? Una parte del colesterolo è trasportata nel sangue da proteine ad alta densità ‘HDL’ che svolgono un ruolo positivo: aiutano a ‘spazzare’ le arterie ripulendo le ostruzioni aterosclerotiche e riportano nel fegato il colesterolo in eccesso. Da qui la definizione di ‘colesterolo buono’. La percentuale di HDL sul totale dovrebbe essere più alta possibile.
  • Come si determina? Con un esame del sangue eseguibile in laboratorio, oppure con un semplice prelievo capillare in farmacia o nello studio medico.
  • Quali sono i valori limite? La quota di HDL sul totale dovrebbe essere più alta possibile e comunque superiore al 50% altrimenti si parla di dislipidemia. In teoria un colesterolo totale alto non è pericoloso se composto in larghissima parte da HDL.
  • La dislipidemia è un importante fattore di rischio vascolare.

TRIGLICERIDI

  • Che cosa sono? I trigliceridi sono grassi che possono essere prodotti nel fegato (a partire anche dagli zuccheri) oppure introdotti con gli alimenti (olio, burro, insaccati e formaggi). Immagazzinati nell’adipe rappresentano una scorta di energia alla quale l’organismo ricorre in caso di estremo bisogno (per esempio quando si fa uno sforzo fisico significativo e prolungato). Un’elevata concentrazione di trigliceridi contribuisce alla chiusura progressiva delle arterie.
  • Come si determinano? Con un esame del sangue eseguibile in laboratorio, oppure con un semplice prelievo capillare in farmacia o nello studio medico.
  • Quali sono i valori limite Si parla di ipertrigliceridemia se il valore supera i 170mg/100ml, ma sono desiderabili valori inferiori. Rara nei paesi avanzati la condizione opposta (ipotrigliceridemia).
  • L’ipertrigliceridemia è un importante fattore di rischio vascolare.

Che test fare per sapere se ho il diabete?

test da carico orale di glucosio (OGTT) o curva glicemica: permette di individuare alterazioni del metabolismo dei carboidrati, viene eseguito facendo un prelievo di sangue con misurazione della glicemia prima e due ore dopo aver assunto una soluzione glucosata di 75 grammi per via orale.

Come capire se si ha il diabete dalle analisi del sangue?

Sintomi di diabete (aumentate urine, sete, perdita di peso inspiegabile) in presenza di un valore di glicemia misurata in un momento qualunque della giornata superiore a 200 mg/dl. Glicemia a digiuno superiore a 126 mg/dl, per digiuno s'intende la assoluta mancata assunzione di cibo da almeno 8 ore.

Come si chiama l'analisi del diabete?

Analisi del sangue: La glicemia Un valore sempre richiesto negli esami di laboratorio di routine è la glicemia (o glucosio).

Che dolori porta il diabete?

Con il termine Neuropatia diabetica si intendono le complicanze del diabete mellito a carico dei nervi periferici, che si manifestano soprattutto con disturbi della sensibilità, e spesso dolore, nei territori dei nervi interessati, solitamente agli arti inferiori a iniziare dai piedi.