Si può andare in piscina con il raffreddore

Sintomi, cause, come prevenire e come comportarsi quasi si prende una sinusite

Una delle principali difficoltà o meglio, uno dei compromessi con i quali deve fare i conti nel frequentare la piscina per praticare discipline acquatiche qualsiasi nuotatore di qualsiasi livello competitivo e non è, in forme più o meno gravi, la sinusite!
Ma cos’è la sinusite? Si definiscono sinusiti quei processi infiammatori che avvengono a carico dei seni paranasali che sono vere e proprie cavità piene di aria che si trovano dislocate all’interno dello scheletro craniofacciale. La parete interna dei seni paranasali è tappezzata dallo stesso rivestimento mucoso che si trova nel naso. Le cavità paranasali svolgono molteplici funzioni: partecipano al condizionamento, alla ventilazione e alla riserva d’aria e ancora assorbono gli urti esterni, alleggeriscono il peso della scatola cranica, proteggono ed isolano il cranio e le orbite e collaborano alla funzione olfattoria.

Non si verificheranno processi flogistici a carico dei seni paranasali a patto che le seguenti condizioni siano mantenute:

  • l’aria contenuta nei seni deve scambiarsi costantemente con quella delle fosse nasali (cosa che non accade più nel caso in cui ad esempio si ostruisca l’apertura del seno);
  • la motilità delle ciglia che rivestono il loro epitelio deve essere normale e riuscire efficacemente ad eliminare agenti patogeni e a far defluire il muco all’esterno;
  • nelle secrezioni devono essere contenute tutte le sostanze (Immunoglobuline, enzimi di vario tipo) in grado di combattere virus e batteri provenienti dall’esterno.

L’alterazione di uno o più di questi meccanismi induce il processo infiammatorio, ma è da dire che in alcuni soggetti vi sono inoltre condizioni che predispongono allo sviluppo della sinusite, come ad esempio l’ipertrofia dei turbinati, oppure allergie ai pollini, deviazioni del setto nasale, deficit immunitari congeniti o acquisiti.

Quali sono i sintomi della sinusite
Quando si avverte quella tipica sensazione di “naso chiuso” ed un aumento della secrezione di muco purulento, di colore verde-giallastro, vi state prendendo una bella sinusite! Altri sintomi frequenti sono cefalea, dolore irradiato al volto e ai denti e più raramente febbre. Il dolore tipico della sinusite è in corrispondenza dei seni paranasali, quindi zona frontale, alla radice del naso, zone sopra e sotto orbitarie, zona mascellare.

Si può andare in piscina con il raffreddore
Come si diagnostica la sinusite
La diagnosi di sinusite si fa sulla base dei sintomi, dei dati anamnestici e dei segni locali (dolore evocato alla pressione sui seni paranasali) ed è possibile confermarla anche attraverso una radiografia dei seni paranasali. Nei casi in cui l’obiettività sia poco chiara, si può ricorrere a una TAC del massiccio faciale senza mezzo di contrasto. Può inoltre essere utile il ricorso ai test allergometrici nel caso in cui si sospetti un’origine allergica, in modo da instaurare una terapia antiallergica e diminuire così la probabilità di sviluppare la sinusite.

Perchè i nuotatori soffrono di sinusite
Dopo aver spiegato di cosa stiamo parlando, quali sono i sintomi dai quali possiamo renderci conto che probabilmente abbiamo preso una sinusite e in che modo si può diagnosticare, previo parere in ogni caso del vostro medico, veniamo al dunque: perché la sinusite è affezionata ai nuotatori!
I nuotatori sono tra le categorie più esposte alla sinusite, che spesso può cronicizzare a causa dell’assiduità degli allenamenti (si definisce cronica una sinusite che non guarisce entro un mese o che ricorre più di tre volte l’anno).
Questo accade perchè i nuotatori sono in continuo contatto con il cloro che è una sostanza fortemente irritante ed è contenuta nelle acque delle piscine per mantenerne la disinfezione, ma in parte anche nell’aria che si respira in piscina. Su questi aspetti incide molto la qualità del trattamento dell’aria all’interno delle piscine, argomento di cui abbiamo parlato in un articolo precedente – clicca qui per leggerlo.

Quando l’acqua contenente cloro viene per sbaglio inalata o ingerita, entra in contatto con le mucose delle alte vie aeree (naso, seni paranasali e faringe) innescando ogni volta un processo di infiammazione che rende le mucose (non più sane in quanto danneggiate dal cloro) maggiormente vulnerabili ad infezioni e aggressioni da parte di germi e batteri, i quali sono comunque abituali abitanti nelle acque delle piscine, anche le più pulite e curate dal punto di vista igienico!

Come prevenire il rischio sinusite?
Per i motivi spiegati, qualsiasi nuotatore di qualsiasi livello dovrebbe sempre osservare con occhio critico le condizioni igieniche in cui versa l’impianto in cui si allena: la pulizia dell’acqua e del fondo della vasca, del piano vasca, degli spogliatoi, delle docce e dei bagni, equivale ad una piscina dove sarà più difficile contrarre infezioni da parte di virus, batteri e funghi.
Per evitare che l’acqua entri troppo spesso nel naso è molto utile lo stringinaso che rappresenta un semplice rimedio che terrà lontana l’acqua contenente cloro e germi patogeni dalle mucose facilmente irritabili.
Ci sono inoltre dei “rituali” o abitudini che ogni nuotatore dovrebbe fare propri fin dal primo allenamento: il famoso “copriti le orecchie e respira con il naso” con cui le mamme accompagnano i bambini fuori dalla piscina dopo l’allenamento ha la sua ragione di esistere!
È infatti importante evitare che vi siano sbalzi di temperatura caldo/freddo quando si esce dall’impianto, dal momento che un cambio di temperatura causato dal freddo invernale, ma anche dall’aria condizionata in estate (quindi attenzione ad accenderla appena entrati in macchina dopo l’allenamento), provoca danni alla mucosa che come abbiamo visto va mantenuta sempre in equilibrio e in salute per evitare fastidiose conseguenze.
Respirare con il naso significa far si che l’aria venga riscaldata e umidificata nei turbinati nasali, rendendola meno dannosa per le mucose. Respirando a bocca aperta l’aria non verrà né scaldata né umidificata e andrà a creare uno shock termico nelle mucose che sono da questo punto di vista vulnerabili e verranno quindi danneggiate dall’aria fredda che ne provoca una vasocostrizione a livello dei vasi sanguigni.

Si può andare in piscina con il raffreddore

Un’abitudine che tutti dovrebbero inoltre prendere, ma a maggior ragione chi soffre di sinusite e chi pratica il nuoto a livello agonistico, è quella di effettuare dei lavaggi nasali con soluzione fisiologica o con soluzione ipertonica dopo ogni sessione di allenamento. La soluzione può essere instillata nelle narici attraverso i pratici flaconcini monodose, ma ancor meglio se il lavaggio verrà effettuato con l’utilizzo di una di una siringa da 5 ml senza ago, con la quale, mantenendo la testa inclinata parallelamente al pavimento, si andrà a immettere la soluzione fisiologica nelle narici. In questo modo allontaneremo ogni residuo di acqua clorata e sporca dal naso.

Posso nuotare se sono raffreddato?
Nel caso in cui foste raffreddati sarebbe opportuno evitare gli allenamenti fino a completa guarigione e questo vale tanto per i professionisti, quanto per i nuotatori amatoriali, visto che la rinite acuta è l’anticamera della sinusite. Durante un semplice raffreddore le cavità nasali e i seni paranasali sono colmi di muco già di per sé infetto e le mucose sono edematose e infiammate. Viene da sé che un ulteriore fattore irritante quale il cloro, andando ad agire su una mucosa già di per sé danneggiata, avrà un’estrema facilità a provocare danni e a trasformare quel raffreddore in qualcosa di più grave e difficoltoso da far guarire.

Si può andare in piscina con il raffreddore
Come trattare la sinusite
La sinusite acuta prevede un trattamento di tipo medico e va iniziato il prima possibile, senza attendere che i sintomi si facciano importanti e gravi. Infatti la sinusite acuta non trattata o trattata tardivamente può diventare cronica e può esitare in complicanze molto gravi. Il trattamento prevede l’utilizzo di antibiotici in prima battuta e di cortisonici e antistaminici nel caso in cui ci fosse di fondo un’eziologia di tipo allergico. Può succedere infatti ai soggetti allergici di incorrere in una fastidiosa sinusite proprio in concomitanza dell’arrivo della stagione dei pollini, quando le mucose del naso saranno già di per se irritate e danneggiate dalla risposta allergica stagionale e saranno più suscettibili a ulteriore danno da parte del cloro o dei germi presenti nelle acque. Il trattamento antibiotico deve essere portato a termine senza essere interrotto prima del dovuto, anche se i sintomi dovessero sparire, pena la mancata riuscita del trattamento.

È possibile ricorrere all’utilizzo di decongestionanti nasali, ma attenzione a che non sia protratto a lungo, in quanto potrebbe portare effetti collaterali seri e anche peggiorare a volte il quadro clinico.
Nei casi peggiori in cui la sinusite dovesse trasformarsi da acuta a cronica, potrebbe essere necessario il ricorso al trattamento chirurgico tramite metodiche endoscopiche e in questo caso una visita otorinolaringoiatrica potrà chiarivi le cause e i rimedi per la vostra fastidiosissima sinusite.

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