Come smettere di fumare crack da soli

Il crack è un derivato della cocaina: in termini semplici, si ottiene con particolari processi chimici che danno luogo a veri e propri cristalli. Questi ultimi vengono poi sciolti, e assunti tramite inalazione.

Quella di cui parliamo è una delle più pericolose sostanze stupefacenti, in quanto gli effetti sul corpo e sulla psiche sono terribili. Il crack causa dipendenza, e arriva ad alterare in maniera profonda vari meccanismi del sistema nervoso centrale.

Inoltre questa droga è strettamente connessa allo sviluppo della tolleranza. Ci si abitua in modo rapido alla sua azione, e si ha bisogno di quantità sempre maggiori in un minore lasso di tempo. La persona che soffre di dipendenza, quindi, tende ad aumentare le dosi e a fare uso di crack più spesso in cerca della gratificazione.

Chiaramente, le conseguenze sono pesanti per il fisico e per la mente. A volte, se non si chiede aiuto quanto prima, il risultato può essere davvero irreparabile. È essenziale intraprendere il più presto possibile un percorso di riabilitazione e di disintossicazione, per riprendere in mano le redini della propria vita.

Come si riconosce la dipendenza da crack

Le avvisaglie di una dipendenza da crack sono molto simili a quelle della dipendenza da cocaina. Del resto, come già abbiamo sottolineato, il crack si ricava proprio dall’estratto delle foglie di coca.

Non è difficile individuare qualcuno colpito da questa dipendenza, soprattutto se si uniscono più sintomi. Pupille dilatate anche in condizioni di luce, occhi rossi e irritati.

Altri segnali da tenere in considerazione sono il battito cardiaco accelerato, il viso più pallido del normale, la comparsa di chiazze sulla pelle. Tutti questi indizi dimostrano i danni che l’organismo inizia a subire a causa della dipendenza da crack.

A livello comportamentale, si notano stati di euforia che si alternano ad apatia e tristezza, atteggiamenti troppo esuberanti, iperattività. La persona affetta da questo disturbo manifesta loquacità, agitazione da un punto di vista psicomotorio, nervosismo in molte circostanze.

Il craving da crack

Uno degli effetti del crack, come capita anche per le altre droghe, è il craving. Anzi, possiamo dire che il craving da crack è uno dei più intensi: il bisogno di assumere la sostanza è impellente, incontrastabile, tanto da influenzare ogni singolo attimo e aspetto della vita.

Chi si trova in questa situazione ha la tachicardia, le mani che sudano, il corpo preso da tremori e vertigini. Si sente angosciato e irrequieto, è in balia dell’ansia, non riesce a dormire. Talvolta si verificano addirittura delle allucinazioni, sia visive sia uditive e anche tattili.

Non di rado si ricade nel baratro della dipendenza proprio per sfuggire al craving. È come una reazione a catena: si cerca di smettere, e si ha una ricaduta per evitare i sintomi del craving. È per questo che, nella maggior parte dei casi, non si può guarire senza un supporto esterno.

Gli effetti psicologici del crack

Come la cocaina, anche il crack ha effetti psicologici a dir poco tremendi. Capita di andare incontro a depressione, attacchi di panico e disforia: con quest’ultimo termine ci riferiamo a un problema affine alla depressione, caratterizzato da tristezza, malinconia e anedonia (incapacità di provare piacere anche quando ci si dedica alle proprie passioni).

Coloro che soffrono di dipendenza da crack sono colpiti da disturbi del sonno, come l’ipersonnia o l’insonnia, e affrontano le giornate con stress e mancanza di energie. Si isolano, trascurano gli affetti del crack, tengono lontani il partner e gli amici. Sono negative anche le conseguenze sul lavoro, perché naturalmente la dipendenza da crack determina difficoltà di concentrazione e scarso rendimento.

I cambiamenti radicali che interessano la personalità e il comportamento sono tra i sintomi più diffusi. Si diventa bugiardi, aggressivi, violenti a livello fisico e verbale. Non si esita a compiere gesti criminali, come rubare, pur di procurarsi la droga.

Altri effetti psicologici del crack sono la paranoia, la schizofrenia, i deliri, le fobie. Insomma, molte malattie mentali possono derivare (o essere accentuate) dall’assunzione di crack.

Gli effetti del crack sul corpo

Non sono meno gravi gli effetti del crack sul corpo. Questa sostanza stupefacente influisce sulla salute del cuore e del sistema circolatorio: infatti, tra i tossicodipendenti sono frequenti gli ictus e gli infarti. La morte può sopraggiungere anche per arresti cardiaci e respiratori.

Il crack causa vasocostrizione, ovvero un restringimento dei vasi sanguigni nei quali, quindi, il sangue viene ostacolato nel suo flusso. Settimana dopo settimana, ci sarà un vero disequilibrio tra la richiesta di ossigeno e il suo apporto. Ha origine quella che, in gergo medico, è definita come sofferenza ischemica.

In più, il crack è responsabile di alterazioni nella coagulazione sanguigna, con rischio di trombosi. Diventano più rapidi processi come quello di arterosclerosi.

Altri danni da crack riguardano le mucose degli occhi, del naso e della bocca. Si verificano gravi danni alle ossa e alla cartilagine del viso; non sono rare le infezioni delle vie aeree.

Un ulteriore apparato che risente dell’assunzione di crack è quello digerente. Lo stomaco è colto dai crampi, capitano episodi di forte nausea e vomito. Ci sono effetti deleteri anche per il fegato e per i reni. I sintomi del crack si ripercuotono come una minaccia per tutto l’organismo.

Come curare la dipendenza da crack

La dipendenza da crack (come quella dalle altre droghe) va curata in maniera tempestiva. La disintossicazione non può prescindere da un cammino di psicoterapia: bisogna comprendere da dove nasce la problematica, e quali sono i fattori che hanno scatenato la dipendenza.

La terapia, in linea di massima, è sia individuale sia di gruppo. A seconda del caso, si adottano tecniche differenti per aiutare il paziente a curare la propria dipendenza. Contro il craving è risultata efficace la rTMS, la Stimolazione Magnetica Transcranica ripetitiva, per ripristinare i collegamenti neuronali pre-dipendenza.

L’ideale è cercare il sostegno di un centro specializzato, come il San Nicola. Qui si trova un’equipe di professionisti, esperti nel trattamento delle dipendenze (da droga, alcool, gioco d’azzardo, internet e così via).

Quanto tempo ci vuole per disintossicarsi da crack?

Il periodo necessario per la disintossicazione da cocaina può durare da una a due settimane. Generalmente sono questi i tempi medi che servono all'organismo per ripulirsi dalla sostanza stupefacente a seconda dell'entità dell'abuso.

Quanto tempo rimane nel sangue il crack?

In media il test rimane positivo per 3 giorni, ma in casi di abuso a dosi molto elevate può rimanere positivo per qualche settimana.

Cosa si usa per calmare i sintomi di astinenza?

L'astinenza può essere trattata mediante sostituzione con un oppiaceo a lunga durata d'azione (p. es., metadone) o buprenorfina (un oppiaceo misto agonista-antagonista).

Come disintossicarsi da soli?

Smettere di drogarsi da soli: con la TMS si può. Con questa peculiare terapia, in poche settimane è possibile portare alla condizione pre-dipendenza le aree cerebrali modificate dall'abuso di sostanze stupefacenti, riducendo progressivamente il craving e dunque il rischio di ricadute.