Si usava per misurare il diametro del sole

Calcolata la distanza in varie posizioni del corpo celeste, si ricava l'equazione della sua orbita(***).
Per distanze maggiori deve essere maggiore la base. Per le stelle non troppo lontane come base si usa l'orbita terrestre: il punto A � per esempio la posizione del telescopio il giorno 21 marzo; si guarda la stella C e si misura l'angolo rispetto alla stella Polare. Il punto B � il telescopio il giorno 22 settembre, quando la Terra � nel punto opposto della sua traiettoria: si misura l'angolo fra C e la stella Polare (che nel frattempo non si � spostata(****)). Si hanno cos�: la base di 300.000.000 km e gli angoli a e b, per cui si pu� calcolare h, distanza della stella dalla Terra.
Se per� la stella � troppo lontana, anche la base di 300.000.000 km � troppo piccola, per cui gli angoli a e b sono quasi uguali e il calcolo non fornisce nessun risultato credibile.
Nota la distanza si calcola il diametro del corpo celeste: dal punto A (centro del telescopio) si traguardano gli estremi B e C del diametro D e si misura l'angolo g = B-A-C. Si ha quindi D = 2*h*tgg / 2.

Si usava per misurare il diametro del sole

Ci� naturalmente � possibile e credibile finch� � misurabile con sufficiente approssimazione l'angolo g (il Sole si vede sotto un angolo di 32').
Gli antichi (che non conoscevano la trigonometria) per eseguire le prime approssimative misure di distanza usavano il metodo dello gnomone, cio� dell'ombra proiettata da un bastoncino, insieme alle propriet� geometriche dei triangoli (in particolare il teorema di Talete sui triangoli simili: vedi il sito gnomonica italiana).

(*) Il tacheometro � uno strumento munito di cannocchiale e di 2 goniometri di precisione: uno orizzontale (cerchio azimutale) per misurare gli angoli azimutali e uno verticale (cerchio zenitale) per quelli zenitali (lo stesso vale per i telescopi, che hanno goniometri sensibili sino al centesimo di secondo). Per poter effettuare delle misure occorre poter vedere dei punti di riferimento fissi e noti. Per esempio sulla Terra ci sono i "punti trigonometrici" dei quali sono note le coordinate rispetto ad un sistema di assi con valore internazionale: latitudine, longitudine, quota rispetto al geoide.
(**) Attualmente per distanze di corpi celesti vicini alla Terra si usa il radar e il laser. In pratica si invia un segnale, radio o luminoso, e si calcola la distanza h in funzione del tempo t impiegato dal segnale per tornare sulla Terra, cio� h = c t, essendo c la velocit� della luce.
(***) Fu questo il metodo usato da Ticho Brahe, da Copernico, ecc.
(****) Questa affermazione ha valore solo relativo in quanto Sole e stella Polare si muovono insieme rispetto alla galassia, ma con velocit� e traiettorie diverse, per cui la prospettiva dalla Terra va cambiando continuamente. Fra qualche migliaio di anni la stella Polare non sar� pi� utilizzabile come direzione privilegiata e occorrer� trovare un'altra stella - guida. Tuttavia lo spostamento in un anno solare � cos� piccolo da poter dire che essa non si muove.


Buona parte della curiosità del nostro lettore può essere soddisfatta da un precedente intervento su ViaLattea, e da una breve storia dell’astronomia, sempre su ViaLattea, per cui qui ci limiteremo ad aggiungere qualche nota.

Prima di tutto, le misure astronomiche degli antichi (diciamo, per ora, gli
antichi greci) non
erano tanto precise, se si esclude quella del diametro della Terra, che
è oggettivamente facile da replicare (il fatto che Eratostene ci abbia pensato per primo è tutt’altro paio di maniche). Ma di per sé l’esperimento è facile.

Le prime
stime sulle dimensioni del Sole, per esempio, gli affidavano un
diametro di qualche centinaio di km, sottostimando la realtà di almeno
un migliaio di volte (bisogna però ben tenere presente la difficoltà
“filosofica” di ammettere che un corpo molto più grande della Terra
girasse attorno ad essa).

La
precisione che si può ottenere misurando bastoni e ombre, con la
verticale fornita da un filo a piombo e simili, è facilmente entro
qualche percento, e di questo ordine risulta poi la nostra misura. I
guai cominciano quando si “stima” il diametro dell’ombra terrestre
guardando la Luna. Quando si cerca di valutare il momento esatto in cui
la Luna è illuminata a metà. E così via.

Per
comprendere l’alta precisione di Eratostene, bisogna ricordare che i
greci conoscevano bene la trigonometria, e quindi potevano stimare
anche distanze lunghe (come la distanza tra due posti di cambio, se non
proprio tra due città) con una approssimazione ragionevole.

Per la
misura degli angoli lo strumento principe è una semplice mira, ovvero
un’asta graduata con un braccio ortogonale mobile. Se so che il ramo
“corto”, diciamo lungo 10 cm, deve essere a 120 cm dal mio occhio per
coprire esattamente la distanza (angolare) tra due stelle in cielo,
basta una formuletta trigonometrica per ricavare questo angolo.
Eseguendo molte misure tra tantissime coppie di stelle e costruendo
triangoli di tre stelle, si costruisce un “reticolo” di coordinate reciproche
tra stelle molto preciso (in effetti le osservazioni “antiche” e il
lungo tempo trascorso permisero la scoperta del moto proprio delle
stelle da parte di Halley all’inizio del diciottesimo secolo).

Con una
mira casalinga ma ben fatta si può misurare il diametro della Luna
con la precisione di 1,5-2 minuti d’arco circa, compiendo un errore
attorno al 4-6%. Una misura “decente” e già perfettamente in grado di
evidenziare il variare del diametro lunare durante una lunazione
completa.

La mira
può evolvere (per esempio due forellini alle estremità del lato corto e
uno alla base della mira per traguardare meglio le due stelle e la
posizione dell’occhio) ma il principio resta lo stesso. Ovviamente un
sostegno meccanico di qualche tipo è essenziale per osservazioni
precise.

Lo
stesso principio è anche applicato al quadrante, un grosso quarto di
cerchio (prima in legno, poi in metallo), che è rimasto lo strumento
principale dell’astronomo sino all’avvento del telescopio. Con i più
precisi dell’epoca (siamo nel 1570-90) Brahe arrivò a misure angolari
con un errore di 2′ e talvolta anche di 1′, praticamente al limite
della risoluzione dell’occhio umano.

La…
morale della storia, se vogliamo, è che è sorprendente quante scoperte
astronomiche essenziali si possano fare con strumenti poverissimi,
usando tanto, tanto cervello!

Come si misura il diametro del Sole?

La distanza Terra Sole varia in base al cambio di stagione dato che la terra percorre un' orbita ellittica attorno al sole. ... Didattica fisica, laboratorio povero: misura del diametro del Sole..

Quante il diametro del Sole?

Oggi sappiamo che il diametro del Sole è di 1 392 000 km.

Quanto è grande il diametro della Luna?

3.474,8 kmLuna / Diametronull

Quanti chilometri è grande il Sole?

Il diametro medio del Sole è di circa 1 392 000 km, quasi 109 volte più grande della Terra (12.742 km): ciò significa che potremmo mettere 109 terre fianco a fianco in modo che corrispondano al diametro della nostra stella.