Certificato medico capacità di intendere e volere fac simile

Prima di parlare di capacità di intendere e volere, bisogna ricordare che il nostro ordinamento distingue tra capacità giuridica e capacità di agire; analizziamole entrambe e cerchiamo di capirne le differenze.

Certificato medico capacità di intendere e volere fac simile

La capacità giuridica è l’attitudine di un soggetto ad essere titolare di rapporti giuridici, cioè di situazione giuridiche attive e passive. La capacità giuridica si acquista al momento della nascita. La capacità giuridica cessa solo a seguito dell’evento naturale della morte del soggetto.

Diversa dalla capacità giuridica, è la capacità di agire; essa è intesa come l’idoneità del soggetto ad acquistare ed esercitare da solo, situazioni giuridiche attive e ad assumere situazioni giuridiche passive; essa si acquista con il conseguimento da parte della persona fisica della capacità di curare da sé i propri interessi ed affari, e cioè al compimento degli anni diciotto.

Risulta, quindi, chiara la differenza tra capacità giuridica e capacità di agire. Alla base della previsione normativa vi è la presunzione che ai diciotto anni l’individuo sia automaticamente pienamente capace di intendere e di volere anche se, in concreto, è possibile che tale capacità, da un lato, sia considerata già acquisita in relazione al compimento di alcuni determinati atti ancor prima del diciottesimo anno di età e, dall’altro, che essa si perda o si attenui anche dopo la maggiore età.

Inoltre, talvolta per il compimento di alcuni atti di natura particolare è richiesta dalla legge un’età diversa. Secondo la dottrina, poi, vi sarebbero una serie di atti che, pur potendo essere considerati veri e propri negozi giuridici, non richiedono tuttavia la generale capacità di agire del soggetto agente ma, in considerazione della loro quotidianità, essi presuppongono, in chi li compie, semplicemente la capacità di valutarne e comprenderne il significato.

Detto ciò, è chiaro che la capacità di un soggetto di prendere delle decisioni . Da questo punto di vista potrebbe accadere che un soggetto, pur avendo raggiunto la maggiore età e pur essendo fisicamente sano, non sia in grado, per l’appunto, di prendere tali decisioni.

A questo punto, sarà necessario avviare un’indagine sulla sua capacità o meno di tale soggetto a prendere determinate decisioni. Tale indagine dovrà essere effettuata da un professionista, quale un medico specializzato, il quale valuterà l’esistenza o meno di una determinata situazione incapacità, e se del caso emetterà idonea certificazione. Tale certificazione dovrà avere forma e contenuti determinati dalla legge.

Come abbiamo visto, quindi, alla figura del giudice, al quale spetta, in ogni caso, la decisione finale in merito in provvedimenti riguardanti la capacità o meno, di intendere e di volere, si affianca la figura del medico specializzato, che in molti casi assume anche il ruolo di perito tecnico.

Dott.ssa Chiarastella De Angelis

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D.: Cosa faccio se mi viene richiesto di certificare che un mio assistito e� capace di intendere e di volere (o al contrario che non e� capace di intendere e volere)?

 R.: Lo faccio tranquillamente, ovviamente certificando quanto corrisponde alla realta'.

 La legge non riserva a particolari categorie (come psicologi, psichiatri o medici legali) questo tipo di certificazione, anche perche� la capacita� di intendere e volere a scopi civilistici non e� legata a precise diagnosi eziopatogenetiche di malattia o di disturbo mentale ma interessa soprattutto l�aspetto �funzionale�.

Si dichiara cioe� che il paziente, per quanto riguarda la sua capacita� civile, (testamenti, cessione o acquisto di beni ecc.) e� consapevole di cio� che sta facendo e intende veramente farlo.

Il medico puo� percio� accertare questa condizione con un colloquio preliminare con il paziente stesso e eventualmente (ma non obbligatoriamente) applicando dei test gia� validati e di facile applicazione, quali lo SCAG o il MINIMENTAL TEST.  In mancanza di questi test puo� ugualmente verificare quelle condizioni con una serie di domande tese a esplorare sia la capacita� cognitiva del paziente (orientamento spaziale e temporale,  il riconoscimento delle persone a lui vicino ecc.) sia la capacita� volitiva (consapevolezza dell�atto civile che vuole compiere e conferma della volonta� di volerlo fare). Nei casi �border-line� in cui puo� essere difficile effettuare una valutazione precisa, e� effettivamente consigliabile che il medico chieda una consulenza specialistica, o demandi la certificazione ad uno specialista. Questa prassi pero� non e� assolutamente obbligatoria nei casi in cui il medico e� capace di raccogliere tali elementi da solo.

Chi rilascia il certificato di capacità di intendere e di volere?

In particolare, deve trattarsi di un medico specializzato in igiene mentale, il cosiddetto psichiatra. Questi assume, in alcuni casi (pensa, ad esempio, alla richiesta di una pensione di invalidità o alla valutazione del tribunale sulla pericolosità di una persona), la veste di perito tecnico.

Come certificare la capacità di intendere e volere?

Tale indagine dovrà essere effettuata da un professionista, quale un medico specializzato, il quale valuterà l'esistenza o meno di una determinata situazione incapacità, e se del caso emetterà idonea certificazione. Tale certificazione dovrà avere forma e contenuti determinati dalla legge.

Come deve essere un certificato medico?

Il certificato deve riportare: il nome, il cognome, la qualifica ed eventualmente la struttura sanitaria di appartenenza del medico certificatore; le generalità del paziente o del richiedente; l'oggetto della certificazione (eventuale diagnosi e prognosi).

Chi può fare il medico certificatore?

In genere oltre il medico di famiglia hanno questo accesso i medici che lavorano presso i patronati e curano queste pratiche. Tutto coloro che hanno le password dell'INPS possono inviare i certificati. ogni medico certificatore con accesso al portale INPS può redigere quel tipo di certificato.