Pensione per le donne nate nel 1960

Accedere alla pensione anticipata per chi è nato nel 1960 non è soltanto una chimera ma una concreta possibilità, a patto di aver maturato un buon numero di anni di contributi poiché attualmente, non vi è una misura che prevede come requisito anagrafico di accesso i 60 anni.

Rispondiamo ad una lettrice di Money.it che ci scrive:

“Buon giorno.
Sono nata il 09.07.1960.
Ho iniziato a lavorare il 21.01.1981. Ho riscattato, sia ai fini della pensione che a quelli della liquidazione, un anno lavorativo precedente.
Quando potrò andare in pensione?
Attendo cortese riscontro”

Pensione per le donne nate nel 1960

Pensione anticipata nato 1960

Con 60 anni di età dovrebbe avere, considerando anche l’anno riscattato, 40 anni di contributi.

Purtroppo è troppo giovane per riuscire a centrare l’uscita con la quota 100 visto che alla scadenza della misura, fissata al 31 dicembre 2021, dovrebbe avere poco più di 61 anni e la misura ne richiede almeno 62.

In ogni caso può accedere al pensionamento al raggiungimento dei 41 anni e 10 mesi di contributi (aggiungendo, poi, una finestra di attesa di 3 mesi per la decorrenza del trattamento previdenziale) con la misura anticipata prevista dalla riforma Fornero.

In ogni caso per la riforma pensioni 2022 si sta parlando dell’attuazione di una misura che permetta maggiore flessibilità di uscita dopo la scadenza della quota 100 e potrebbe entrare in vigore, dal 1 gennaio 2022, una forma previdenziale che le permetta l’uscita anche prima del raggiungimento dei requisiti richiesti dall’anticipata ordinaria.

Per questo motivo le consiglio di attendere la riforma cui si sta lavorando per capire se c’è una possibilità di uscita, nel suo caso, prima del raggiungimento dei 41 anni e 10 mesi di contribuzione maturata; le consiglio sempre, però, di tener presenti le eventuali penalizzazioni che la nuova misura potrebbe prevedere visto che la pensione anticipata ordinaria non prevede alcuna decurtazione all’assegno previdenziale spettante.

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4' di lettura

La riforma delle pensioni proposta dal ministro dell’Economia, Daniele Franco, penalizza in modo consistente i cittadini nati tra il 1960 e 1961. Parliamo di Quota 102 (2022) e Quota 104 (2023). Una proposta spiazzante, perché molto severa e al momento non prevede aperture né per opzione donna (che non dovrebbe essere approvata) e neppure, anche questa è una sorpresa, per l’ampliamento della lista dei lavori gravosi che possono accedere all’Ape Sociale.

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Il governo ha deciso di stanziare sulla riforma delle pensioni (che di fatto non c’è stata), solo 600 milioni per il prossimo anno e anche meno per quello successivo. Briciole. Almeno rispetto a quanto si era lasciato immaginare.

Riforma delle pensioni: la beffa per chi ha oggi 61 anni

I provvedimenti proposti dal ministro azzerano per tanti cittadini la possibilità di accedere alla pensione anticipata nei prossimi anni. Nel 2022 la finestra d’uscita con la pensione anticipata sarà aperta solo per poche decine di migliaia di lavoratori.

Chi esce peggio da questa proposta sono i lavoratori che hanno 61, 62 anni e 37 anni di contributi.

Con Quota 100 avrebbero potuto andare in pensione già dal prossimo anno (nel caso fosse stata prorogata la misura, che ricordiamo scade il 31 gennaio).

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Riforma delle pensioni: Quota 102 e Quota 104

Cosa accade invece con Quota 102 (64+38) e Quota 104 (66+38)? Invece di uscire nel 2022 o nel 2023, dovranno aspettare il 2026 per lasciare il lavoro. Ovvero per raggiungere la normale pensione di vecchiaia o di anzianità.

Il salto è dovuto soprattutto a Quota 104, un limite che rischia di bloccare molti lavoratori per altri 5 anni.

Riforma delle pensioni: lo Stato risparmia

Le casse dello Stato risparmiano circa due miliardi, risorse che saranno spese per estendere l’elenco dei lavori gravosi inclusi nell’Ape Sociale e l’uscita con il contratto di espansione. Che sono gli altri due sistemi per la pensione anticipata.

Al momento, comunque, con la soppressione di Quota 100 e l’introduzione delle due chance di uscita (Quota 102 e Quota 104), non si evita il tanto temuto scalone di 5 anni.

Due conti.

Pensione per le donne nate nel 1960

Riforma delle pensioni: le differenze per età

Con Quota 102 (nel 2022), potranno tagliare il traguardo della pensione le persone che sono nate nel 1958. Nel 2023 sarà la volta di chi è nato nel 1959 (e ha 38 di contributi).

Non potrà invece andarsene chi è nato nel 1960, anche se ha 41 anni di contributi.

Ma anche tra i nati nel 1959, potranno accedere alla pensione solo quelli che hanno almeno 38 anni di contributi. E quindi hanno iniziato a lavorare, senza interruzioni, a 25 anni.

Quanti sono? Pochi, non più di 50mila persone in due anni.

Riforma delle pensioni: l’alternativa Quota 103

Esiste una alternativa? Se ne sta discutendo, una sorta di Quota 103 che consente l’uscita a chi ha 64 anni e 39 di contributi.

Non sarebbe neppure una novità, è già prevista un’uscita con questi requisiti per i lavoratori che hanno iniziano a lavorare dopo il 31 dicembre del 1995 e avranno diritto a una pensione contributiva (e non retributiva).

Andare in pensione solo con il contributivo significa anche perdere qualcosa nell’assegno mensile.

Non è ancora possibile stabilire quanto questa soluzione alternativa costi per le casse dello Stato.

Pensione per le donne nate nel 1960

Riforma delle pensioni: la proposta Inps

Rispetto a tutte le proposte in campo, alle risorse a disposizione, prende corpo quella che è stata proposta dal presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, che però non piace né alla Lega (sostenitori di Quota 100) e neppure ai sindacati (che propongono 41 anni di contribuiti e pensione a qualsiasi età).

Il dirigente dell’ente di previdenza ha avanzato l’ipotesi di una uscita anticipata a 63/64 anni, con una penalizzazione fino ai 67 anni.

Funziona così: i lavoratori del sistema misto (contributivo/retributivo), andranno in pensione con un importo che è uguale alla quota contributiva maturata in quel momento. La prestazione verrà poi adeguata quando si compiranno 67 anni, cioè l’età che consente di raggiungere la pensione di vecchiaia (con la Legge Fornero).

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Quando va in pensione chi è nato nel 1960?

I nati nel 1960 fuori da Ape sociale, quota 100 e quota 102 Il lettore si trova ad aver compiuto 62 anni quest'anno, quando la quota 100 era già scaduta (il 31 dicembre 2021). A peggiorare il tutto il fatto che nel 2022 non è potuto rientrare in quota 102 perché l'età minima di questa misura era pari a 64 anni.

Quanti anni di contributi per andare in pensione le donne?

Chi può andare in pensione anticipata ordinaria nel 2022: età e contributi. Anche per la pensione anticipata ordinaria restano nel 2022 i requisiti contributivi richiesti nel 2021: 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne, a prescindere dal requisito anagrafico.