Assegno unico e reddito di cittadinanza fino a 2mila euro al mese ok al cumulo dei due benefici

Assegno unico e reddito di cittadinanza fino a 2mila euro al mese ok al cumulo dei due benefici

Su 7 milioni di famiglie interessate all'assegno quelle che ci guadagnano sono 4,6 milioni: 1.570 euro in più in media. Pareggiano in 2 milioni. Ci perdono in 400 mila, di cui 200 mila dovrebbero recuperare con una maggiorazione però a tempo, solo per tre anni e con décalage

21 Novembre 2021 3 minuti di lettura

ROMA - L’assegno unico per figli - dal settimo mese di gravidanza ai 21 anni - beneficerà anche una parte delle famiglie che oggi prendono il Reddito di cittadinanza. Si tratta di quasi 624 mila nuclei che incassano 641 euro in media al mese. Una cifra che ora aumenterà, visto che nel calcolo del Reddito i figli minori valgono la metà degli adulti e le famiglie numerose sono penalizzate rispetto ai single.

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Chi ha il reddito di cittadinanza (rdc) dovrà fare domanda di assegno unico. Per pochi beneficiari dell’rdc, infatti, sarà possibile ottenere il supporto per la famiglia in automatico, come ipotizzato dall’Inps in un primo momento.

La liquidazione d’ufficio avviene solo nei casi in cui l’ente previdenziale è già in possesso delle informazioni necessarie a verificare l’esistenza di tutti i requisiti per l’assegno unico. Se questi dati non sono a disposizione dell’istituto, il richiedente del reddito di cittadinanza o un altro componente del nucleo che ne beneficia, deve presentare il nuovo modello Rdc-Com/AU.

La liquidazione dell’assegno avviene in automatico per i nuclei:

  • nei quali sono presenti entrambi i genitori, limitatamente alla quota spettante per i figli minorenni e/o i figli maggiorenni disabili, a carico secondo le regole Isee;
  • composti da un unico genitore per i figli minorenni e/o maggiorenni disabili, a carico secondo le regole Isee, nei limiti del 50% dell’importo che spetta.

In questi casi il modello in questione deve essere presentato solo se si hanno i requisiti per poter richiedere le maggiorazioni per:

  • figli maggiorenni sino a 21 anni;
  • genitori titolari entrambi di reddito da lavoro;
  • nuclei con Isee inferiore a 25.000 €, in cui un componente ha percepito nel 2021 l’assegno al nucleo familiare in presenza di figli minori.

Reddito di cittadinanza e assegno unico: i casi specifici

Genitore unico

Nei casi di nuclei composti da un unico genitore che hanno già ottenuto il 50% di assegno unico per i figli minorenni e/o maggiorenni disabili, a carico secondo le regole Isee, è necessario presentare il modello Rdc-Com/AU per richiedere il restante 50%, selezionando la motivazione che ha portato alla mancanza dell’altro genitore:

  • decesso dell’altro genitore;
  • allontanamento dell’altro genitore dal nucleo familiare, certificato da provvedimento giurisdizionale o di altra autorità;
  • affido esclusivo del figlio al genitore percettore del reddito di cittadinanza;
  • genitore sconosciuto o cittadino straniero senza codice fiscale italiano;
  • esistenza di accordo con l’altro genitore, in base al quale si chiede l’attribuzione dell’intero importo.

Se l’altro genitore che ha la responsabilità genitoriale, non presente nel nucleo beneficiario del reddito di cittadinanza, vuole richiedere il suo 50% di assegno unico, dovrà presentare un normale domanda.

Figli neomaggiorenni

Nei casi di figli minorenni, che diventano maggiorenni mentre il nucleo familiare beneficia dell’assegno unico insieme al reddito cittadinanza, il riconoscimento d’ufficio si interrompe dal mese successivo al compimento dell’età dei ragazzi. Se ci sono le condizioni per l’accesso alla prestazione come maggiorenne, sarà necessario presentare il modello Rdc-Com/AU o integrare un modello precedentemente presentato con le informazioni riguardanti il figlio maggiorenne.

Assegno unico con reddito di cittadinanza: chi può fare domanda

La domanda in questione può essere fatta, tramite il patronato Inas Cisl, da:

  • genitori parte del nucleo che beneficia del reddito di cittadinanza, in cui sono presenti i figli a carico che hanno diritto all’integrazione;
  • genitori affidatari (preadottivi o temporanei) parte del nucleo che beneficia del reddito di cittadinanza, in cui sono presenti i figli a carico che hanno diritto all’integrazione;
  • tutore dei figli che hanno diritto all’integrazione, purché la domanda di reddito di cittadinanza, oggetto di integrazione con l’assegno unico, sia stata presentata dallo stesso tutore;
  • tutore del genitore che ha diritto all’integrazione, purché la domanda di reddito di cittadinanza oggetto di integrazione sia stata presentata dallo stesso tutore;
  • figli maggiorenni che hanno diritto all’integrazione, se soddisfano una delle condizioni per l’accesso all’assegno unico.

Assegno unico e reddito di cittadinanza: le scadenze

In tutti i casi, domanda di assegno unico, può essere presentato dal 1° marzo di ogni anno al 28 febbraio dell’anno successivo. Di conseguenza non sarà possibile presentare il modello oltre il 28 febbraio 2023 per ottenere il riconoscimento degli arretrati relativi ai periodi prima del 1° marzo 2022.

Per chi deve presentare il modello Rdc-Com/AU, i primi pagamenti partiranno dal mese successivo alla data di presentazione della richiesta.

Quanto spetta di assegno unico a chi percepisce il Reddito di Cittadinanza?

L'importo teorico dell'Assegno (quota A) è pari ad euro 610 euro. La quota B corrisponderà a 500 (importo RdC) * (0,4 scala di equivalenza figli minorenni / 1,8 scala di equivalenza totale) = 111,11 euro. Pertanto, l'importo a titolo di integrazione Rdc / AU corrisponderò a 350 – 111,11 = 238,89 euro.

Chi prende il Reddito di Cittadinanza può fare la domanda per l'assegno unico?

Per ricevere l'Assegno unico, i beneficiari del Reddito di Cittadinanza non devono presentare domanda perchè l'Inps accredita direttamente le somme dovute sulla Carta RdC, qualora disponga di tutte le informazioni necessarie.

Quanto si percepisce con il Reddito di Cittadinanza 2022?

Il beneficio è compreso tra 480 e 9.360 euro l'anno, ed è composto da una integrazione al reddito e da un sostegno economico per contribuire alle spese di affitto, fino ad un massimo di 3.360 euro annui (1.800 euro nel caso di Pensione di cittadinanza), o di mutuo, fino al limite di 1.800 euro l'anno.