Esami per celiachia e intolleranza al glutine

Celiachia: quali esami del sangue fare?

La celiachia o malattia celiaca è un’intolleranza alimentare al glutine, una proteina presente nel grano, nella segale e nell’orzo. La celiachia si presenta come un’infiammazione cronica dell’intestino tenue provocata dall’ingestione di glutine da parte di soggetti geneticamente predisposti.
In Italia i soggetti colpiti che presentano questa intolleranza alimentare sono circa 500.000, cioè una persona ogni 100/150 abitanti. Bisogna sottolineare però, che molti soggetti convivono per molti anni con la celiachia senza accusare disturbi particolare e quindi il numero delle diagnosi è sicuramente inferiore rispetto alla reale incidenza della malattia.

Quali sono i sintomi della celiachia?

I sintomi di celiachia variano molto a seconda dei soggetti. Si va dal gonfiore/dolore addominale e diarrea profusa, a stanchezza cronica con costante sensazione di debolezza e mancanza di energia. Si possono inoltre verificare altri sintomi come l’iponutrizione e perdita di peso e l’anemia. A differenza delle allergie al grano, la celiachia non è indotta dal contatto epidermico con il glutine, ma esclusivamente dalla sua ingestione.

Quali sono gli esami del sangue da sostenere per la diagnosi di celiachia?

La diagnosi di celiachia prevede un iter diagnostico che inizia con appositi esami del sangue che vengono prescritti dal proprio medico. Gli esami degli anticorpi della celiachia possono essere prescritti anche a soggetti asintomatici ma che hanno parenti stretti affetti.

Gli esami del sangue per la celiachia misurano la concentrazione di alcuni specifici anticorpi presenti nel sangue e i più comuni sono i seguenti:

  • Anticorpi anti-tranglutaminasi tissutale (tTG), di classe IgA. È il primo esame ad essere prescritto per valutare la presenza della malattia. In alternativa, se il paziente ha carenza o assenza di IgA, può essere prescritta la classe IgG di questi stessi anticorpi. Se gli anti-tTG, IgA o IgG risultano positivi, allora il test può essere riutilizzato successivamente per monitorare i risultati del trattamento: eliminando il glutine dalla dieta, la concentrazione di anticorpi deve diminuire.
  • Test quantitativo dell’Immunoglobulina A (IgA). Questo esame viene solitamente prescritto prima o in concomitanza con gli anti-tTG, per determinare se la persona abbia carenza di IgA e per capire quindi se è il caso di misurare gli autoanticorpi di classe IgG invece che IgA.
  • Anticorpi anti-gliadina deaminata (anti-DGP), IgA o IgG. Questi esami vengono richiesti insieme o dopo gli anti-tTG, poiché possono risultare positivi nei soggetti celiaci che non hanno anti- tTG (situazione che si verifica spesso in bambini celiaci con meno di due anni d’età).

Altri esami prescritti meno frequentemente sono:

  • Anticorpi anti- endomisio (EMA)
  • Anticorpi anti-reticolina (ARA)

Cosa fare se si hanno esami del sangue positivi per celiachia?

Un passo successivo potrebbe essere quello di sottoporsi ad una visita Gastroenterologica, così da poter mostrare i risultati delle analisi del sangue. Lo specialista saprà indicare al paziente il corretto percorso da seguire e potrebbe richiedere una conferma diagnostica definitiva mediante prelievo bioptico in regime di Gastroscopia a livello della mucosa duodenale.

È attivo presso il Poliambulatorio San Gaetano il servizio di analisi del sangue ed è possibile prenotare un appuntamento senza attese.

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Articolo pubblicato su www.romagnamamma.it

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Si sente spesso parlare di celiachia e/o di intolleranza al glutine, ma nello specifico, queste due definizioni coincidono?

No, nella realtà clinica le due definizioni non coincidono affatto: la Celiachia è una vera e propria patologia definita Autoimmune. Quando ci s trova davanti ad una malattia autoimmune si assiste ad una alterazione del nostro sistema immunitario; solitamente gli anticorpi vengono prodotti dal nostro organismo come difesa verso un agente, presumibilmente esterno, che può arrecarci un danno. Nelle malattie autoimmuni, il nostro corpo produce anticorpi che agiscono contro il nostro stesso organismo in quanto essi non riconoscono una molecola non dannosa come tale. In medicina si dice che l’organismo reagisce contro il “self”, ovvero il proprio, riconoscendolo come “non self”, quindi non proprio. Ecco semplificando il tutto, il soggetto affetto da Celiachia produce anticorpi verso la proteina Gliadina, la proteina del glutine, presente nel grano e nei cereali come orzo e segale, che  normalmente vengono introdotte nel nostro organismo tramite la dieta e non causano nessun problema.  Questi anticorpi producono infiammazione cronica e grave dell’intestino.

La Celiachia però ha dei sintomi e presenta delle alterazioni ben definite. E fino a poco tempo fa si pensava che fosse l’unica “patologia” legata al glutine. E invece, come spesso accade in medicina, le nostre certezze sono state rivoluzionate da quella che oggi viene definita Gluten Sensitivity, una vera e propria “ipersensibilità al glutine”, più che un’intolleranza, come la si sente definire.

Che cos’è l’ipersensibilità al glutine?

In realtà non esiste ancora una definizione medica/clinica ben precisa…gli studi sono iniziati pochi anni fa e tuttora se ne fanno per definire le varie caratteristiche di questa condizione. Diciamo  che la Gluten Sensitivity è una condizione fisica che si presenta in seguito all’assunzione al glutine. I sintomi a livello gastrointestinale sono il gonfiore, i dolori addominali,  la diarrea e la stipsi. Inoltre sono stati descritti altri sintomi come sonnolenza, irritabilità e depressione.

Ma scusi, non  sono gli stessi sintomi della celiachia?

In effetti sì: i sintomi della Gluten Sensitivity sono in gran parte gli stessi che si rilevano nei pazienti celiaci, seppur di gravità nettamente inferiore, e in quelli con sindrome da colon irritabile.

Pasta di mais senza glutine, celiachia4. E quindi che differenza c’è?

A vederla così, diciamo a livello sintomatico, in effetti nessuna. Ma a livello fisiologico, per ciò che accade nel nostro organismo, le differenze sono eclatanti. Come dicevo prima, la malattia celiaca presenta delle alterazioni ben definite: essendo appunto una malattia autoimmune, nei pazienti che ne sono affetti, si assiste ad una risposta anticorpale verso la Gliadina e verso l’intestino stesso, la proteina del glutine di cui parlavamo inizialmente; questo causa una reazione infiammatoria che porta inevitabilmente ad un danno ai villi che rivestono il nostro intestino tenue, danno che in clinica viene definito atrofia dei villi…per farla semplice, è un po’ come se i nostri villi venissero troncati. Questa reazione non avviene nei pazienti che soffrono di Gluten Sensitivity.

Ho letto qualche giorno fa un articolo su internet che diceva che per adesso si sa solo cosa NON è la Gluten Sensitivity…e in effetti è proprio vero: non è una malattia autoimmune e quindi non vi è una risposta anticorpale specifica, non c’è atrofia dei villi né un’alterazione della permeabilità dell’intestino.

Tutti noi abbiamo dalla nascita un sistema di difesa del nostro organismo definito Immunità Innata; in più, nel coso del tempo ed in relazioni a varie esposizioni, ognuno di noi acquisisce un ulteriore meccanismo di difesa definito Immunità Acquisita o Adattativa. Nella celiachia vi è un’alterazione di entrambi i meccanismi di difesa, motivo per cui vengono prodotti anticorpi contro noi stessi, mentre nella Gluten Sensitivity solo l’Immunità Innata viene in qualche modo alterata.

Può essere quindi definita un’allergia al glutine?

In realtà anche questa definizione non è esatta. Quando una persona è allergica ad una qualsiasi molecola si assiste ad una elevata produzione, anche in questo caso, di anticorpi; nel caso specifico, gli anticorpi correlati alle allergie sono le IgE, che sono, a livelli nella norma, abitualmente presenti negli individui. Ecco, nei pazienti affetti da Gluten Sensitivity non vi è una alterazione significativa nella concentrazione di questi anticorpi. Inoltre, il test che si esegue per valutare le allergie, ovvero il Prick Test, risulta essere negativo.

Quindi è proprio vero che per adesso si sa meglio cosa Non è la Gluten Sensitivity?

In parte sì…diciamo che sulla base delle conoscenze attuali la definizione più attendibile per la Gluten Sensitivity è “Ipersensibilità al Glutine”

Ma ci sono dei Test che si possono effettuare per diagnosticarla?

Al momento la Gluten Sensitivity è una vera e propria diagnosi di esclusione: questo significa che al presentarsi dei vari sintomi precedentemente elencati, al paziente vengono prescritti gli esami che normalmente si effettuano per valutare se si è affetti da celiachia. Nel caso tutti i responsi delle analisi confermassero che non si tratta realmente di celiachia, allora si considera il paziente affetto da una Ipersensibilità al Glutine.

E quali sono questi esami?

Per quanto riguarda la celiachia si prescrive la ricerca nel sangue di:

-anticorpi Anti-Tranglutaminasi IgG-IgA o anticorpi Anti-endomisio

-anticorpi Anti-Gliadina Deaminata IgG-IgA

Ovviamente il test per eccellenza nella diagnosi della celiachia è la biopsia intestinale per vedere lo stato dei villi, ma essendo più invasivo, prima di effettuarlo si valutano i risultati degli esami del sangue. In particolare nelle persone adulte la ricerca più indicata è degli anticorpi IgA mentre nei bambini si ricercano sia IgG che IgA in quanto, fisiologicamente, hanno una produzione inferiore di IgA. Per quanto riguarda la Gluten Sensitivity, come preannunciavo, gli esami sono sovrapponibili: l’unico test che si è visto essere più congruente è la ricerca degli anticorpi Anti-Gliadina Non Deaminata (IgG-IgA).

In termini di quantità, sono molto diffuse queste patologie? E soprattutto da che cosa derivano?

Al contrario di quanto si possa pensare, la Gluten Sensitivity è molto più diffusa della Celiachia. Si stima che la prima colpisca il 6% della popolazione mentre, per quanto riguarda la Celiachia, è stato stimato che un 1% della popolazione italiana ne sia affetto. Da che cosa derivano, è una bella domanda: le cause sono da ricercare sia in fattori ambientali che in fattori genetici. Recenti studi hanno confermato che c’è una componente genetica nell’insorgere di questo tipo di patologie, le quali sono tipicamente riscontrate in età pediatrica ma possono venir rilevate anche in età adulta.

Infine, cosa più importante di tutte, come ci si può curare?

Curarsi nel senso di guarire dalla patologia è improbabile, a chi è stata diagnosticata la Celiachia avrà sempre problemi con il glutine. Questo non significa che dovrà convivere per sempre con i dolori legati all’assunzione di glutine. Si raccomanda infatti per i celiaci una dieta priva di glutine, mentre per chi soffre di GS si raccomanda un’alimentazione a basso contenuto di glutine. Ormai, come ho già detto, è una condizione molto diffusa per cui molte aziende, ristoranti, alberghi ecc. si sono conformati e sono attrezzati per questo tipo di alimentazione.

Cosa bisogna fare per capire se si è intolleranti al glutine?

Come riconoscere l'intolleranza al glutine Si manifestano subito dopo avere mangiato alimenti che contengono glutine e consistono in: gonfiore addominale, crampi allo stomaco, mal di testa, dissenteria e sonnolenza.

Come si chiama l'esame del sangue per vedere se si è celiachi?

I test sierologici per la diagnosi di celiachia consistono nella ricerca nel sangue di specifici anticorpi la cui presenza è indicativa di intolleranza al glutine: anticorpi anti-transglutaminasi (tTG) anticorpi anti-gliadina (AGA) anticorpi anti-endomisio (EMA).

Qual è la differenza tra celiachia e intolleranza al glutine?

La celiachia è una patologia che coinvolge le pareti intestinali deteriorandole, fino a che non eliminiamo il glutine dalla dieta. Al contrario la sensibilità al glutine non comporta questo deterioramento, ma è una reazione a ciò che mangiamo a tavola, per un “surplus” di glutine.

Come si chiamano gli esami del glutine?

CHECK UP CELIACHIA esami di laboratorio specifici per celiachia (anticorpi anti transglutaminasi IgA e IgG, anticorpi anti endomisio IGA, immunoglobuline sieriche IGA) e Visita per celiachia con Medico Specialista in Gastroenterologia.