Con ecografia addome completo si vedono tumori

Che cos’è l’ecografia addome completo?

L’ecografia addome completo è un esame strumentale diagnostico non invasivo che utilizza gli ultrasuoni emessi da una sonda che, una volta appoggiata sulla pelle del paziente, consente di visualizzare su un monitor tutti gli organi dell’addome oltre ai principali vasi sanguigni presenti nella cavità addominale.

A che cosa serve l’ecografia addome completo?

L’ecografia addome completo consente di visualizzare e studiare aorta, fegato, colecisti, reni, vie biliari, pancreas, milza, vescica e organi genitali interni.

La sua esecuzione viene disposta per valutare l’esistenza o meno delle principali patologie che interessano l’addome e per avere un’immagine generale dello stato di salute degli organi presenti in questa parte del corpo.

In casi selezionati, questa ecografia può essere utile per studiare patologie legate al tratto gastro-intestinale, relative dunque a stomaco, intestino e colon.

Come si svolge l’ecografia addome completo?

Prima dell’esecuzione dell’ecografia addome completo il medico applica un gel umido sulla pelle del paziente, in corrispondenza dell’addome, per migliorare il contatto della sonda a ultrasuoni.

L’esame è del tutto indolore, ma se viene effettuato in corrispondenza di un’area infiammata può esserci una leggera sensazione di fastidio.

Quanto tempo dura l’ecografia addome completo?

L’esecuzione dell’ecografia addome completo ha una durata di circa 15/20 minuti.

Norme di preparazione dell’ecografia addome completo

L’esecuzione dell’ecografia addome completo richiede che:

  • il giorno prima dell’esecuzione dell’esame il paziente segua una dieta alimentare leggera
  • il giorno dell’esame il paziente sia a digiuno da cibi solidi nelle 5/6 ore precedenti allo svolgimento dell’ecografia. È consentita una normale idratazione con acqua naturale, non è necessario interrompere eventuali terapie in corso.

La corretta visione della vescica e del basso addome richiede che la stessa vescica sia moderatamente distesa. Per questo il paziente deve cercare di non urinare nelle 3-5 ore precedenti l’esame oppure, se ha urinato circa 2 ore prima di questo, deve bere un paio di bicchieri d’acqua.

L’ecografia addome completo ha controindicazioni?

Non ci sono controindicazioni per l’esecuzione dell’ecografia addome completo.

Area medica di riferimento per l’ecografia addome completo

Per maggiori informazioni sull’ecografia addome completo, vedere il Servizio di Radiologia e Diagnostica per immagini di Humanitas Castelli Bergamo.

Il carcinoma del colon e del retto

Il carcinoma del colon-retto è la più frequente patologia maligna del tratto gastrointestinale e colpisce la parte intermedia e terminale dell’intestino. Questo tumore deriva nella maggior parte dei casi (90%) da una lesione benigna (polipo) della mucosa intestinale che col passare degli anni può diventare maligna (carcinoma).

  • I fattori di rischio
  • La frequenza
  • I tipi
  • La sintomatologia
  • La diagnosi
  • Il trattamento
  • La prevenzione
  • Il follow up

I fattori di rischio

Tra i principali fattori di rischio per l’insorgenza di un cancro al colon-retto vanno menzionati un’alimentazione sbilanciata, l’abuso di alcool, il fumo di tabacco, l’uso di alcune classi di farmaci, la presenza di alcune malattie infiammatorie del colon, la scarsa attività fisica e una certa familiarità. Una alimentazione ad alto contenuto di calorie, ricca di grassi animali e povera di fibre è associabile a un aumento del rischio di tumori intestinali cosi come la presenza di altre patologie del colon come la rettocolite ulcerosa e il morbo di Crohn. Il carcinoma del colon-retto può essere particolarmente frequente in alcune famiglie, ma alla base di questa famigliarità non sempre c’è una predisposizione genetica, ma alcune volte è semplicemente uno stile di vita famigliare poco sano alla base della più frequente comparsa del tumore. La diagnosi della malattia in una persona relativamente giovane, può invece essere segno di una predisposizione genetica.

La frequenza

In Alto Adige, il tumore del colon-retto rappresenta il terzo tumore maligno per incidenza e mortalità, dopo quello della mammella e della prostata. L'incidenza è in aumento nella popolazione femminile per via delle abitudini di vita sempre più uniformi tra i due sessi. Questo tumore abbastanza raro prima dei 40 anni, è più frequente a partire dai 60 anni e raggiunge il picco massimo verso gli 80 anni.

I tipi

La maggior parte dei carcinomi dell’intestino si sviluppa a partire dalle ghiandole della mucosa intestinale, spesso da polipi e sono quindi adenocarcinomi.

La sintomatologia

I sintomi precoci del tumore al colon-retto sono nella maggior parte dei casi molto vaghi e inducono spesso ad essere trascurati. I segni principali cui bisogna dare importanza sono il sanguinamento dall'intestino (sangue con le feci), la sensazione di pesantezza addominale accompagnata o meno da dolore, una irregolarità nell'andare di corpo di nuova comparsa e il riscontro di una mancanza di globuli rossi (anemia) senza causa apparente.

La diagnosi

Tranne alcuni casi in cui la diagnosi viene posta in corso di intervento urgente per occlusione dell'intestino, si segue un percorso diagnostico standardizzato. Ci si avvale di un attento esame clinico consistente nella palpazione dell'addome alla ricerca di eventuali masse a livello dell'intestino, del fegato e dei linfonodi, oltre all'esplorazione rettale. Questo esame può essere coadiuvato, se ritenuto necessario da diverse indagini strumentali, con diversi gradi di invasività. L’esame più specifico è la retto-colonscopia che, grazie alla possibilità di prelevare un campione di tessuto (biopsia), consente una diagnosi istopatologica di certezza. Per poter programmare una terapia personalizzata la paziente o il paziente si dovrà sottoporre ad una serie di indagini ed esami. Gli accertamenti possono variare in base alla posizione, grandezza, diffusione e aggressività del tumore e vengono effettuati attraverso diversi esami strumentali quali l'ecografia dell’addome, la TC addome con mezzo di contrasto, l’ecografia epatica, la scintigrafia ossea e la biopsia di eventuali lesioni. Talvolta vengono utilizzate anche la risonanza magnetica o la PET (tomografia ad emissione di positroni). Una volta completati gli esami e le indagini necessarie, questi verranno discussi in una riunione collegiale di medici specialisti delle diverse branche (tumorboard) che comprende chirurghi, oncologi, radioterapisti, radiologi, patologi ecc. che insieme decideranno il “programma terapeutico” personalizzato da seguire. Un medico specialista (cosiddetto “case manager”) seguirà il paziente durante le indagini, proporrà il caso al tumorboard e sarà a disposizione della paziente o del paziente e dei familiari per chiarire tutti gli aspetti del trattamento, le alternative e il tipo di intervento.

Il trattamento

Negli ultimi 20 anni si sono fatti notevoli passi avanti nel trattamento del cancro del colon-retto. Rispetto agli interventi demolitivi eseguiti fino a non molti anni fa, la chirurgia tende a essere molto più conservativa, anche grazie all’utilizzo di terapie coadiuvanti come la chemioterapia e la radioterapia (quest'ultima solo per il tumore del retto). Queste terapie si sono dimostrate molto efficaci sia in fase preoperatoria per la riduzione del volume e dell’estensione del tumore che nel trattamento postoperatorio per prevenire il rischio di ricadute. La scelta su quale strategia impiegare dipenderà dal risultato degli accertamenti eseguiti dopo la diagnosi (stadiazione del tumore), dalla valutazione del tumorboard e anche, in alcuni casi, dalle preferenze della persona interessata.

La prevenzione

Per favorire la diagnosi precoce del carcinoma del colon-retto, in Alto Adige è stato introdotto dal 2013 un programma di screening per il sangue occulto nelle feci. Nel biennio 2013-2014 sono stati invitati circa. 100.000 persone tra 50 e 69 anni residenti in Provincia di Bolzano. Per persone a rischio di carcinoma colon-rettale (famigliarità, rischio genetico, a causa di malattie intercorrenti) può essere consigliabile eseguire direttamente una colonscopia dopo una valutazione specialistica della situazione di rischio.

Il follow up

Dopo l’asportazione chirurgica del tumore e la fine di eventuali terapie postoperatorie, segue il follow up. Durante il follow up, il paziente viene sottoposto a controlli strumentali, clinici ed esami di laboratorio regolari al fine di controllare il successo terapeutico e a diagnosticare precocemente eventuali recidive. Dopo questa fase, che dura solitamente 5 anni, il rischio di riammalarsi diventa paragonabile con quello della popolazione generale.

Quali tumori si vedono con l'ecografia?

Quindi i tumori rilevabili da un esame ecografico sono solo quelli a fegato, pancreas, milza, reni o vescica.

Cosa non si vede con ecografia addome completo?

SI VEDONO I TUMORI CON L'ECOGRAFIA DELL'ADDOME COMPLETO? Con L'ecografia dell'Addome completo possiamo individuare masse appartenenti agli organi esaminabili. Purtroppo i tumori in pochi casi dovuti alle piccole dimensioni, alla loro localizzazione o alle condizioni del paziente possono non essere visualizzati.

Che cosa si vede con l'ecografia addome completo?

L'ecografia dell'addome completo serve per avere un'immagine generale dello stato di salute degli organi addominali: fegato, colecisti, vie biliari, reni, pancreas, milza, aorta, vescica e organi genitali interni.

Cosa non si vede con l'ecografia?

Cosa si vede? È possibile indagare praticamente tutto il corpo umano, ad eccezione dello scheletro e con dei limiti per il polmone e l'intestino.