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La domandaUn contribuente titolare di partita Iva ha cessato l’attività al 31 dicembre 2009 ed era a credito di Iva. Non ha chiesto l’imposta a rimborso, ma ha scelto di portarla in compensazione negli anni successivi indicando il relativo credito nel quadro RX del modello redditi. Fino a quando può utilizzare l’Iva 2009 in compensazione? E nel caso riapra una nuova partita Iva deve continuare ad indicare il credito Iva 2009 nel quadro RX o deve indicarlo
nella dichiarazione Iva della nuova partita Iva?
Come presentare la domanda per ottenere il rimborso IVA annuale o trimestrale.Può succedere, durante lo svolgimento di un’attività, di accumulare credito IVA, che in seguito può essere chiesto a rimborso o in compensazione. Qualche esempio pratico? L’impresa compie prevalentemente operazioni attive verso soggetti esteri senza addebitare IVA, oppure le operazioni attive soggette ad IVA sono caratterizzate da un’aliquota media inferiore a quella degli acquisti. Sono diverse le motivazioni che possono portare ad avere l’IVA sugli acquisti maggiore dell’IVA sulle vendite. Nei casi illustrati, per l’azienda può essere conveniente fare domanda di rimborso IVA, piuttosto che mantenere il credito in compensazione. In tutti questi casi l’azienda può avere convenienza a fare domanda di rimborso IVA, piuttosto che mantenere il credito in compensazione. Focus sulle regole che disciplinano il rimborso IVA, sia rispetto alle modalità attraverso le quali fare domanda, che agli importi ed alle tempistiche (rimborso IVA annuale o rimborsi trimestrali con il modello TR). Rimborso IVA 2022: tutte le istruzioni
Rimborso IVA 2022 annuale o trimestrale: come fare domandaLa domanda per il rimborso IVA può essere inoltrata:
Ecco un esempio di quadro VX della dichiarazione IVA con richiesta di rimborso con causale 2: Rimborso IVA 2022: requisiti soggettivi ed oggettiviIl rimborso IVA ha i suoi riferimenti normativi essenziali negli articoli 30 e 38 bis del dpr 633/1972; si tratta ovviamente di una disciplina derivante da quella comunitaria, oggi contenuta nella direttiva 112/2006. Chiaramente per poter fare domanda ed ottenere il rimborso IVA risultante dalla dichiarazione occorre preliminarmente verificare i requisiti previsti dalla normativa vigente, che il comma 3 dell’articolo 30 del dpr 633/1972 classifica in due categorie:
Il requisito oggettivo fondamentale è l’importo: il rimborso IVA può essere richiesto se e solo se l’importo del credito risultante dalla dichiarazione è pari o superiore ad euro 2.582,28. Da euro 2.582,28 ad euro 30.000,00 la domanda per ottenere il rimborso è libera, ovvero non richiede vincoli. Da 30.000,00 euro in su, invece, occorre l’apposizione del visto di conformità oltre che eventuali ulteriori garanzie (ci torneremo nel prosieguo dell’articolo). Sempre la stessa norma prevede come requisiti soggettivi il soddisfacimento di almeno una delle seguenti condizioni:
Al di fuori dei casi indicati, la richiesta di rimborso può essere validamente effettuata se dalle dichiarazioni dei due anni precedenti risultano eccedenze a favore del contribuente, nei limiti dell’ammontare del credito risultante dalla dichiarazione annuale e, comunque, per un importo non superiore alla minore delle eccedenze (art. 30, comma 4, D.P.R. n. 633/1972). Rimborso IVA 2022: limite importo, visto di conformità e garanzieCome accennavamo sopra occorre prestare attenzione all’importo del credito IVA totale maturato in dichiarazione prima di pianificare la richiesta di rimborso IVA. Gli attuali limiti di importo previsti sono i seguenti:
Le regole e le condizioni da rispettare per l’esonero o la prestazione della garanzia sul rimborso IVA sono statuite dall’articolo 38-bis del d.p.r. 633/1972. In particolare, i rimborsi di ammontare superiore a 30.000 euro sono eseguiti previa Alla dichiarazione o istanza è allegata una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, a norma dell’articolo 47 del dpr 445/2000, che attesti la sussistenza delle seguenti condizioni in relazione alle caratteristiche soggettive del contribuente: a) il patrimonio netto non è diminuito, rispetto alle risultanze contabili dell’ultimo periodo d’imposta, di oltre il 40 per cento; la consistenza degli immobili non si e’ ridotta, rispetto alle risultanze contabili dell’ultimo periodo
d’imposta, di oltre il 40 per cento per cessioni non effettuate nella normale gestione dell’attività esercitata; l’attività stessa non è cessata né si è ridotta per effetto di cessioni di aziende o rami di aziende compresi nelle suddette risultanze contabili; Rimborso IVA 2022: i casi particolari nella prestazione della garanziaIl comma 4 dell’articolo 38-bis del d.p.r. 633/1972 prevede poi alcuni casi particolari:
Rimborso IVA 2022: tempi di esecuzione e durata dell’eventuale garanziaI tempi di rimborso del credito risultante dalla dichiarazione IVA sono spesso un’incognita... Dal punto di vista formale, tuttavia, esiste una regola bene precisa, fissata dal comma 1 dell’articolo 38-bis del dpr 633/1972:
Durata della garanzia prestata per il rimborso IVA Casi particolari sono poi i seguenti:
Visto di conformità e garanzia alternativiNelle ipotesi previste dal comma 5 dell’articolo 38-bis -
e spiegate nel paragrafo precedente - il visto di conformità non è necessario, ma viene considerata sufficiente la garanzia avente le caratteristiche sopra riportate. Rimborso IVA trimestrale con il modello TRIl rimborso IVA può essere annuale - ovvero richiesto in dichiarazione - ovvero trimestrale. I contribuenti Iva che hanno realizzato nel trimestre un’eccedenza di imposta detraibile superiore a 2.582,28 euro e che intendono chiedere in tutto o in parte il rimborso di questa somma (o l’utilizzo in compensazione per pagare anche altri tributi, contributi e premi), devono presentare il modello TR. Il credito IVA infrannuale può essere richiesto a rimborso (articolo 38-bis, secondo comma, Dpr n. 633/1972):
Se, in alternativa alla richiesta di rimborso, si chiede l’utilizzo in compensazione del credito Iva, occorre tener conto del fatto che, in linea generale, l’utilizzo in compensazione del credito infrannuale è consentito solo dopo la presentazione dell’istanza. Il superamento, inoltre, del limite di 5.000 euro annui, riferito all’ammontare complessivo dei crediti trimestrali maturati nell’anno, comporta l’obbligo di utilizzare i predetti crediti a partire dal decimo giorno successivo a quello di presentazione dell’istanza di rimborso/compensazione. Inoltre, i contribuenti che intendono utilizzare in compensazione modello f24 il credito per importi superiori a 5.000 euro annui (elevato a 50.000 euro per le start-up innovative) hanno l’obbligo di richiedere l’apposizione del visto di conformità di cui all’art. 35, comma 1, lett. a), del decreto legislativo 241/1997 o, in alternativa, la sottoscrizione da parte dell’organo di controllo sull’istanza da cui emerge il credito (art. 3, comma 2, del DL 50/2017, convertito, con modificazioni, dalla Legge 96/2017). Per la compensazione devono essere utilizzati esclusivamente i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate (Fisconline o Entratel). Come e quando chiedere il rimborso IVA trimestrale Se il termine cade di sabato, domenica o in un giorno festivo, è prorogato al primo giorno feriale successivo. Ecco di seguito modello IVA TR per i rimborsi trimestrali e le relative istruzioni, per la modulistica degli anni precedenti si può fare riferimento all’apposita pagina istituzionale messa a disposizione dall’Agenzia delle Entrate. Modello IVA TR 2021Modello per la richiesta dei rimborsi IVA trimestrali Istruzioni modello IVA TR 2021Rimborsi IVA trimestrali: istruzioni modello TR. Caratteristiche tecniche per la stampa del modello TRStruttura, formato e caratteristiche di stampa del modello IVA TRRequisiti e modalità per i gruppi societari che devono richiedere il rimborso IVA Con la risposta all’interpello numero 6 del 17 gennaio 2020, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito quali sono i requisiti per prestare idonea garanzia nel caso di rimborso superiore a 30.000 euro per gruppi societari. In questi casi, infatti, è necessario prestare idonea garanzia, e non tutte le società però possono farlo. Essere la società controllante o la capogruppo e avere un patrimonio netto superiore a 250 milioni di euro, risultante dal bilancio, sono i requisiti fondamentali. L’Agenzia delle Entrate, come già indicato nella circolare numero 32/E del 30 dicembre 2014, aveva anche sottolineato che si tratta di requisiti essenziali per poter applicare il comma 5 dell’articolo 38-bis del Decreto IVA. In chiusura, tale documento di prassi ribadisce che è possibile prestare la garanzia tramite assunzione diretta dell’obbligazione, in ogni caso se la società è posta al vertice, ovvero preposta alla redazione del bilancio consolidato, e “sempre che il patrimonio netto del gruppo superi il limite stabilito dalla norma”. Quando non è possibile compensare il credito IVA?il divieto di utilizzare in compensazione i crediti erariali in presenza di debiti superiori a 1.500 euro per i quali sia scaduto il termine di pagamento (pena l'applicazione di una sanzione del 50% dell'importo indebitamente compensato); la possibilità di pagare, anche in parte, i ruoli erariali tramite compensazione.
Come richiedere rimborso IVA per cessazione attività?In caso di cessazione dell'attività, il rimborso dell'eccedenza IVA è legittimo con la sola manifestazione di volontà espressa con la compilazione nella dichiarazione annuale del quadro RX4, anche senza presentazione del modello VR.
Chi cessa l'attività con credito IVA può chiederlo a rimborso ma non compensarlo?L.P. Nel caso di cessazione dell'attività, l'articolo 30 del dpr 633/1972 prevede la possibilità di richiedere a rimborso il credito Iva, a prescindere dal suo ammontare.
Da quando si può compensare il credito IVA trimestrale?L'utilizzo in compensazione del credito IVA infrannuale è ammesso soltanto dopo la presentazione della domanda e nel caso di superamento del limite di 5.000 euro (riferito all'ammontare complessivo dei crediti trimestrali maturati nell'anno) l'utilizzo è ammesso dal decimo giorno successivo a quello di presentazione ...
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