Obblighi. La denuncia di Malattia Professionale deve sempre essere presentata, alla Sede Inail competente, dal datore di lavoro (indipendentemente da ogni valutazione personale sul caso), entro cinque giorni dalla data in cui ha ricevuto il certificato medico riferito alla malattia stessa. Per Sede Inail competente si intende quella nel cui ambito territoriale rientra il domicilio dell'assicurato. Show
Sanzioni. Per le violazioni contestate a partire dal 1° gennaio 2007 è prevista la quintuplicazione delle sanzioni amministrative (Legge 296/06, articolo
1, comma 1177).
La malattia professionale è una patologia che il lavoratore contrae per effetto dell’attività lavorativa svolta. Deve essere dunque presente il rapporto causale tra la malattia in questione e lo svolgimento dell’attività lavorativa.
Malattia professionale: definizioneSono definite quindi malattie professionali quelle causate o concausate dall’esposizione lavorativa a fattori di rischio specifici, presenti esclusivamente nell’ambiente di lavoro. Tali fattori di rischio, agendo in maniera lenta e prolungata nel tempo, possono determinare effetti cronici. L’attuale sistema assicurativo riconosce (nell’industria e nel settore agricolo), nelle lavorazioni soggette ad assicurazione, sia le malattie professionali tassativamente elencate dalla legge, le cosiddette malattie professionali “tabellate” (o tecnopatie), sia quelle non espressamente elencate, ma di dimostrata origine professionale (cosiddette malattie professionali “non tabellate”, o malattie correlate al lavoro). La denuncia di malattia professionaleCosa deve fare il lavoratore?Il lavoratore deve denunciare la malattia professionale al datore di lavoro, entro il termine di 15 giorni dal manifestarsi dei primi sintomi per non perdere il diritto all’indennità per i giorni precedenti la segnalazione (art. 52, D.P.R. n. 1124/1965 e s.m.i.). Per attivare le procedure il lavoratore deve trasmettere al datore di lavoro il numero identificativo del certificato medico, la data di rilascio e, se la malattia ha comportato astensione dal lavoro, i giorni di prognosi indicati nel certificato stesso. Il lavoratore può essere supportato nella gestione della procedura da uno studio legale oppure da un istituto di patronato. Malattia professionale: indennizzo InailL’INAIL (Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro) indennizza i danni provocati dalle malattie professionali, attraverso prestazioni di carattere economico, sanitario e riabilitativo. Il danno viene ristorato con un indennizzo “una tantum” se il danno biologico è pari o superiore al 6%, con una rendita se supera il grado del 15%. Chi rilascia il certificato medico di malattia professionale?Quando un medico (il medico di famiglia, il medico specialista, il medico competente dell’azienda, il medico della ASL, il medico di pronto soccorso rileva una malattia) rileva una malattia, associata o meno ad uno stato di inabilità temporanea al lavoro, per la quale sospetta un’origine professionale deve rilasciare un certificato medico di malattia professionale. Il certificato medico di Malattia ProfessionaleLa Certificazione Medica di Malattia Professionale ha finalità assicurative-previdenziali e serve a certificare la sussistenza di una malattia di sospetta origine professionale. Il primo certificato medico di malattia professionale è l’atto che consente all’INAIL di avviare le procedure per l’erogazione delle prestazioni nei confronti dell’assicurato. Il certificato continuativo documenta il protrarsi dell’inabilità temporanea assoluta. Il certificato definitivo attesta la possibilità dell’assistito di riprendere le proprie mansioni lavorative. Il certificato medico (primo, continuativo, definitivo, riammissione in temporanea) di malattia professionale è predisposto in tre copie:
Le informazioni contenute nella prima pagina della certificazione alimentano il Registro nazionale delle malattie causate dal lavoro ovvero ad esso correlate di cui all’art. 10 D.Lgs. n. 38/2000. Rimane a carico del medico l’obbligo di invio della denuncia/segnalazione ai sensi dell’art.139 del DPR n. 1124/1965 alle Direzioni territoriali del lavoro/Aziende sanitarie locali. Per le malattie professionali riscontrate ai lavoratori autonomi del settore agricoltura, e ai lavoratori agricoli a tempo determinato, “il medico che ha prestato prima assistenza al lavoratore, deve trasmettere telematicamente il certificato-denuncia all’Istituto assicuratore entro 10 giorni dalla data della prima visita medica (artt. 238-251 d.p.r. n.1124/1965 e s.m.i.)”. Cosa deve fare il datore di lavoro?La denuncia di malattia professionale deve essere trasmessa dal datore di lavoro unitamente ai riferimenti del certificato medico già tramesso per via telematica all’Istituto direttamente dal medico o dalla struttura sanitaria competente, entro i 5 giorni successivi a quello nel quale il lavoratore ha fatto denuncia al datore di lavoro della manifestazione della malattia (art. 53 D.P.R. n. 1124/1965 e s.m.i.). Nel caso in cui il datore di lavoro non rispetti i termini per la denuncia va incontro a specifiche sanzioni amministrative. Malattia professionale: cosa comporta per il datore di lavoroQuando il datore di lavoro riceve dal lavoratore il primo certificato medico di sospetta malattia professionale deve presentare la denuncia. È possibile procedere attraverso la piattaforma INAIL, al sito www.inail.it , selezionando la voce ACCEDI AI SERVIZI ONLINE. Dal 1° ottobre 2021 tutti gli utenti devono accedere ai servizi online esclusivamente tramite Spid, Cie e Cns. La denuncia telematica è accessibile per:
È possibile compilare parzialmente una denuncia, non inviarla e completarla in un momento successivo. Nella sezione del sito INAIL dedicata ai Moduli e modelli è disponibile una specifica pagina di riferimento per la denuncia di malattia professionale all’interno della quale sono disponibili una serie di supporti, manuali e istruzioni per procedere alla compilazione. In cosa consiste la domanda di revisione per aggravamento della malattia professionale?Il D.Lgs. 23-2-2000 n. 38, che indica le disposizioni in materia di assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, all’art. 13, comma 4, prevede quanto segue: «Entro dieci anni dalla data dell’infortunio, o quindici anni se trattasi di malattia professionale, qualora le condizioni dell’assicurato, dichiarato guarito senza postumi d’invalidità permanente o con postumi che non raggiungono il minimo per l’indennizzabilità in capitale o per l’indennizzabilità in rendita, dovessero aggravarsi in conseguenza dell’infortunio o della malattia professionale in misura da raggiungere l’indennizzabilità in capitale o in rendita, l’assicurato stesso può chiedere all’istituto assicuratore la liquidazione del capitale o della rendita, formulando la domanda nei modi e nei termini stabiliti per la revisione della rendita in caso di aggravamento [omissis]». Quindi gli assicurati, dichiarati guariti con postumi inferiori al 6% (nessun indennizzo, franchigia) o con postumi dal 6% al 15% (indennizzo in capitale), possono richiedere l’aggravamento del grado di menomazione. La richiesta può essere effettuata una sola volta entro:
L’Inail, entro novanta giorni dalla ricezione della richiesta, deve pronunciarsi in ordine alla domanda stessa. Per saperne di piùPer conoscere meglio l’argomento consulta i nostri approfondimenti su:
Conosci già la rivista Ambiente & Sicurezza sul Lavoro?Dal 1985, il punto di riferimento per chi si occupa di Sicurezza sul Lavoro e Tutela dell’ambiente Ambiente & Sicurezza sul Lavoro – DIGITALE Notizie, normativa, giurisprudenza in materia di sicurezza sul lavoro e i suggerimenti degli esperti per risolvere i tuoi dubbi. Una squadra di professionisti editoriali ed esperti nelle tematiche della salute e sicurezza sul lavoro, prevenzione incendi, tutela dell’ambiente, edilizia, security e privacy. Da oltre 20 anni alla guida del canale di informazione online di EPC Editore Cosa rischia il datore di lavoro per malattia professionale?Il datore di lavoro, a sua volta, deve presentare alla sede INAIL competente la denuncia di malattia professionale, entro cinque giorni dal ricevimento del certificato medico. La mancata denuncia, così come la denuncia tardiva, inesatta o incompleta, comporta una sanzione amministrativa da € 1.290 a € 7.745.
Cosa succede se viene riconosciuta una malattia professionale?Il riconoscimento della malattia
Accertata l'esistenza di un danno biologico e riconosciuta la malattia professionale il lavoratore incomincerà a percepire un'indennità economica. Se invece la malattia non viene riconosciuta dall'INAIL il lavoratore ha diritto, entro 3 anni a fare ricorso.
Che tipo di responsabilità ha il datore di lavoro?Il datore di lavoro è tenuto a “proteggere l'incolumità dei lavoratori e a prevenire anche i rischi insiti nella possibile negligenza, imprudenza o imperizia dei medesimi nell'esecuzione della prestazione, dimostrando di aver posto in essere ogni precauzione a tal fine idonea” (Cass. 16026/2018; Cass.
Cosa deve fare il datore di lavoro in caso di malattia del dipendente?La comunicazione di malattia al datore di lavoro e all'INPS può essere fatta in due modi: Fare una visita dal proprio medico, il quale rilascerà il certificato di malattia e provvederà a trasmetterlo telematicamente all'INPS, che si occuperà di avvisare il datore di lavoro.
|