Malattia professionale cosa comporta per il datore di lavoro

Obblighi. La denuncia di Malattia Professionale deve sempre essere presentata, alla Sede Inail competente, dal datore di lavoro (indipendentemente da ogni valutazione personale sul caso), entro cinque giorni dalla data in cui ha ricevuto il certificato medico riferito alla malattia stessa. Per Sede Inail competente si intende quella nel cui ambito territoriale rientra il domicilio dell'assicurato.
"Qualora il datore di lavoro effettui la denuncia di malattia professionale per via telematica, il certificato medico deve essere inviato solo su espressa richiesta dell'Istituto assicuratore nelle ipotesi in cui non sia stato direttamente inviato dal lavoratore o dal medico certificatore" (Decreto Ministeriale del 30 luglio 2010).
Il datore di lavoro, al quale l'Inail faccia pervenire la richiesta specifica del certificato medico, è tenuto a trasmettere tale certificazione ai sensi dell'articolo 53, comma 5, del Testo Unico 1124/1965, così come modificato dal Decreto Ministeriale del 30 luglio 2010. Si ricorda che il lavoratore deve informare il datore di lavoro (o il preposto all'azienda) della malattia professionale contratta, entro 15 giorni dal manifestarsi dei primi sintomi per evitare la perdita del diritto all'indennità relativa ai giorni precedenti la segnalazione (articolo 52 del Testo Unico 1124/1965).
Il datore di lavoro deve indicare il codice fiscale del lavoratore. In caso di indicazione mancata oppure inesatta, è prevista l'applicazione di una sanzione amministrativa di € 25,82 (Legge 251/1982, articolo 16).
In caso di denuncia mancata, tardiva, inesatta oppure incompleta è prevista l'applicazione di una sanzione amministrativa da € 258 a € 1549 (Testo Unico 1124/1965, articolo 53 e 561/1993, articolo 2, comma 1, lettera B).

Sanzioni. Per le violazioni contestate a partire dal 1° gennaio 2007 è prevista la quintuplicazione delle sanzioni amministrative (Legge 296/06, articolo 1, comma 1177).
Per tali ipotesi i nuovi importi sono i seguenti:

  • denuncia mancante, tardiva, inesatta o incompleta da euro 1.290 a euro 7.745
  • codice fiscale mancante o inesatto euro 129

La malattia professionale è una patologia che il lavoratore contrae per effetto dell’attività lavorativa svolta. Deve essere dunque presente il rapporto causale tra la malattia in questione e lo svolgimento dell’attività lavorativa.

  • Malattia professionale: definizione
  • La denuncia di malattia professionale
    • Cosa deve fare il lavoratore?
    • Malattia professionale: indennizzo Inail
  • Chi rilascia il certificato medico di malattia professionale?
    • Il certificato medico di Malattia Professionale
  • Cosa deve fare il datore di lavoro?
    • Malattia professionale: cosa comporta per il datore di lavoro
  • In cosa consiste la domanda di revisione per aggravamento della malattia professionale?
  • Per saperne di più
  • Conosci già la rivista Ambiente & Sicurezza sul Lavoro?

Malattia professionale: definizione

Sono definite quindi malattie professionali quelle causate o concausate dall’esposizione lavorativa a fattori di rischio specifici, presenti esclusivamente nell’ambiente di lavoro.

Tali fattori di rischio, agendo in maniera lenta e prolungata nel tempo, possono determinare effetti cronici.

L’attuale sistema assicurativo riconosce (nell’industria e nel settore agricolo), nelle lavorazioni soggette ad assicurazione, sia le malattie professionali tassativamente elencate dalla legge, le cosiddette malattie professionali “tabellate” (o tecnopatie), sia quelle non espressamente elencate, ma di dimostrata origine professionale (cosiddette malattie professionali “non tabellate”, o malattie correlate al lavoro).

La denuncia di malattia professionale

Cosa deve fare il lavoratore?

Il lavoratore deve denunciare la malattia professionale al datore di lavoro, entro il termine di 15 giorni dal manifestarsi dei primi sintomi per non perdere il diritto all’indennità per i giorni precedenti la segnalazione (art. 52, D.P.R. n. 1124/1965 e s.m.i.).

Per attivare le procedure il lavoratore deve trasmettere al datore di lavoro il numero identificativo del certificato medico, la data di rilascio e, se la malattia ha comportato astensione dal lavoro, i giorni di prognosi indicati nel certificato stesso.

Il lavoratore può essere supportato nella gestione della procedura da uno studio legale oppure da un istituto di patronato.

Malattia professionale: indennizzo Inail

L’INAIL (Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro) indennizza i danni provocati dalle malattie professionali, attraverso prestazioni di carattere economico, sanitario e riabilitativo.

Il danno viene ristorato con un indennizzo “una tantum” se il danno biologico è pari o superiore al 6%, con una rendita se supera il grado del 15%.

Chi rilascia il certificato medico di malattia professionale?

Quando un medico (il medico di famiglia, il medico specialista, il medico competente dell’azienda, il medico della ASL, il medico di pronto soccorso rileva una malattia) rileva una malattia, associata o meno ad uno stato di inabilità temporanea al lavoro, per la quale sospetta un’origine professionale deve rilasciare un certificato medico di malattia professionale.

Il certificato medico di Malattia Professionale

La Certificazione Medica di Malattia Professionale ha finalità assicurative-previdenziali e serve a certificare la sussistenza di una malattia di sospetta origine professionale.

Il primo certificato medico di malattia professionale è l’atto che consente all’INAIL di avviare le procedure per l’erogazione delle prestazioni nei confronti dell’assicurato.

Il certificato continuativo documenta il protrarsi dell’inabilità temporanea assoluta.

Il certificato definitivo attesta la possibilità dell’assistito di riprendere le proprie mansioni lavorative.

Il certificato medico (primo, continuativo, definitivo, riammissione in temporanea) di malattia professionale è predisposto in tre copie:

  • Copia A per lʼInail
  • Copia B per lʼAssicurato
  • Copia C per il Datore di Lavoro

Le informazioni contenute nella prima pagina della certificazione alimentano il Registro nazionale delle malattie causate dal lavoro ovvero ad esso correlate di cui all’art. 10 D.Lgs. n. 38/2000.

Rimane a carico del medico l’obbligo di invio della denuncia/segnalazione ai sensi dell’art.139 del DPR n. 1124/1965 alle Direzioni territoriali del lavoro/Aziende sanitarie locali.

Per le malattie professionali riscontrate ai lavoratori autonomi del settore agricoltura, e ai lavoratori agricoli a tempo determinato, “il medico che ha prestato prima assistenza al lavoratore, deve trasmettere telematicamente il certificato-denuncia all’Istituto assicuratore entro 10 giorni dalla data della prima visita medica (artt. 238-251 d.p.r. n.1124/1965 e s.m.i.)”.

Cosa deve fare il datore di lavoro?

La denuncia di malattia professionale deve essere trasmessa dal datore di lavoro unitamente ai riferimenti del certificato medico già tramesso per via telematica all’Istituto direttamente dal medico o dalla struttura sanitaria competente, entro i 5 giorni successivi a quello nel quale il lavoratore ha fatto denuncia al datore di lavoro della manifestazione della malattia (art. 53 D.P.R. n. 1124/1965 e s.m.i.).

Nel caso in cui il datore di lavoro non rispetti i termini per la denuncia va incontro a specifiche sanzioni amministrative.

Malattia professionale: cosa comporta per il datore di lavoro

Quando il datore di lavoro riceve dal lavoratore il primo certificato medico di sospetta malattia professionale deve presentare la denuncia.

È possibile procedere attraverso la piattaforma INAIL, al sito www.inail.it , selezionando la voce ACCEDI AI SERVIZI ONLINE.

Dal 1° ottobre 2021 tutti gli utenti devono accedere ai servizi online esclusivamente tramite Spid, Cie e Cns.

La denuncia telematica è accessibile per:

  • Datori di lavoro e propri delegati (gestioni IASPA e Conto Stato)
  • Intermediari del datore di lavoro e propri delegati (gestione IASPA)

È possibile compilare parzialmente una denuncia, non inviarla e completarla in un momento successivo.

Nella sezione del sito INAIL dedicata ai Moduli e modelli è disponibile una specifica pagina di riferimento per la denuncia di malattia professionale all’interno della quale sono disponibili una serie di supporti, manuali e istruzioni per procedere alla compilazione.

In cosa consiste la domanda di revisione per aggravamento della malattia professionale?

Il D.Lgs. 23-2-2000 n. 38, che indica le disposizioni in materia di assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, all’art. 13, comma 4, prevede quanto segue:

«Entro dieci anni dalla data dell’infortunio, o quindici anni se trattasi di malattia professionale, qualora le condizioni dell’assicurato, dichiarato guarito senza postumi d’invalidità permanente o con postumi che non raggiungono il minimo per l’indennizzabilità in capitale o per l’indennizzabilità in rendita, dovessero aggravarsi in conseguenza dell’infortunio o della malattia professionale in misura da raggiungere l’indennizzabilità in capitale o in rendita, l’assicurato stesso può chiedere all’istituto assicuratore la liquidazione del capitale o della rendita, formulando la domanda nei modi e nei termini stabiliti per la revisione della rendita in caso di aggravamento [omissis]».

Quindi gli assicurati, dichiarati guariti con postumi inferiori al 6% (nessun indennizzo, franchigia) o con postumi dal 6% al 15% (indennizzo in capitale), possono richiedere l’aggravamento del grado di menomazione.

La richiesta può essere effettuata una sola volta entro:

  • 10 anni dalla data dell’Infortunio sul lavoro
  • 15 anni dalla data di denuncia della Malattia professionale

L’Inail, entro novanta giorni dalla ricezione della richiesta, deve pronunciarsi in ordine alla domanda stessa.

Per saperne di più

Per conoscere meglio l’argomento consulta i nostri approfondimenti su:

  • Malattia professionale: quando si considera tale?
  • Malattie professionali tabellate e presenti nel DPR 1124/1965
  • Differenza tra infortunio e malattia professionale
  • Infortunio sul lavoro: la guida per il risarcimento
  • Riapertura infortunio INAIL: informazioni e pratiche

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Cosa rischia il datore di lavoro per malattia professionale?

Il datore di lavoro, a sua volta, deve presentare alla sede INAIL competente la denuncia di malattia professionale, entro cinque giorni dal ricevimento del certificato medico. La mancata denuncia, così come la denuncia tardiva, inesatta o incompleta, comporta una sanzione amministrativa da € 1.290 a € 7.745.

Cosa succede se viene riconosciuta una malattia professionale?

Il riconoscimento della malattia Accertata l'esistenza di un danno biologico e riconosciuta la malattia professionale il lavoratore incomincerà a percepire un'indennità economica. Se invece la malattia non viene riconosciuta dall'INAIL il lavoratore ha diritto, entro 3 anni a fare ricorso.

Che tipo di responsabilità ha il datore di lavoro?

Il datore di lavoro è tenuto a “proteggere l'incolumità dei lavoratori e a prevenire anche i rischi insiti nella possibile negligenza, imprudenza o imperizia dei medesimi nell'esecuzione della prestazione, dimostrando di aver posto in essere ogni precauzione a tal fine idonea” (Cass. 16026/2018; Cass.

Cosa deve fare il datore di lavoro in caso di malattia del dipendente?

La comunicazione di malattia al datore di lavoro e all'INPS può essere fatta in due modi: Fare una visita dal proprio medico, il quale rilascerà il certificato di malattia e provvederà a trasmetterlo telematicamente all'INPS, che si occuperà di avvisare il datore di lavoro.