Il collo dell’utero, o cervice uterina, costituisce la parte inferiore dell’utero e delimita il passaggio tra il corpo uterino e la vagina. La cervice è attraversata da un canale fusiforme che prende il nome di canale cervicale. Il canale cervicale è delimitato a sua volta dall’orifizio uterino interno (OUI) e dall’orifizio uterino esterno (OUE). A livello della cervice
si inseriscono i parametri, ovvero delle strutture fibrose che ancorano l’utero alla parete ossea della pelvi. I parametri sono attraversati dalle arterie uterine e dall’uretere, cioè il tratto della via escretrice che unisce il rene alla vescica. Il punto in cui l’epitelio pavimentoso stratificato non cheratinizzato entra in contatto con quello cilindrico prende il nome di giunzione squamo-colonnare. Il tumore della cervice uterina è una malattia
dovuta alla moltiplicazione incontrollata di alcune cellule situate a livello della giunzione squamo-colonnare che si trasformano in cellule maligne. Il tumore del collo dell’utero o della cervice uterina rappresenta nel mondo la prima causa di morte per neoplasia ginecologica e quasi la metà dei casi si registra tra le donne di età compresa tra i 35 e i 55 anni. Una diagnosi precoce è importante per trattare la malattia nella sua fase iniziale, quando le possibilità
di guarigione sono più elevate. L’infezione da Human Papilloma Virus (HPV) rappresenta il fattore di rischio più importante associato al tumore della cervice uterina; purtroppo, questa infezione è difficile da prevenire per le persone adulte che conducono una vita sessuale attiva, vista anche l’insufficiente efficacia del
preservativo nell’evitare la diffusione di questo virus. Ad oggi, si conoscono quasi 100 genotipi diversi di HPV; di questi, circa 40 hanno una predisposizione (tropismo) per proliferare nell’ambiente tipico del tratto genitale. Altri fattori di rischio riconosciuti:
Quali sono i sintomi del tumore alla cervice?Il tumore della cervice, almeno nelle fasi iniziali, è spesso asintomatico, per cui è importante eseguire controlli ginecologici ed esami annuali (come il PAP-test), che nella maggior parte dei casi permettono di diagnosticare questa malattia nella fase precoce del suo sviluppo. I sintomi, quando sono presenti, possono essere soggetti a differenti interpretazioni, poiché sono comuni a molte malattie dell’apparato genitale e si verificano, talvolta, anche in soggetti sani. Nel caso si verifichi uno o più dei fenomeni sotto elencati, è comunque importante effettuare un controllo ginecologico, anche per escludere altre patologie.
La DiagnosiÈ utile in tempi brevi un percorso diagnostico multidisciplinare completo, clinico e radiologico.
Stadiazione del tumore al collo dell’uteroRappresenta il punto di arrivo delle diverse procedure diagnostiche. Lo stadio della malattia (cioè le dimensioni del tumore e l’eventuale coinvolgimento delle strutture vicine e/o a distanza) guida il clinico per stabilire il successivo trattamento. Secondo la Federazione Internazionale di Ginecologia e Ostetricia (FIGO) il tumore della cervice uterina viene suddiviso in 4 stadi.
I TrattamentiEsistono diversi trattamenti per le pazienti affette da tumore della cervice uterina: la chirurgia, la radioterapia e la chemioterapia possono essere utilizzate singolarmente o in sinergia. Lo stadio della malattia è l’elemento principale che guida la scelta del trattamento. Alcuni trattamenti vengono considerati standard, cioè di utilizzo abituale, mentre altri sono oggetto di ricerca. Questi ultimi rappresentano opzioni terapeutiche in corso di valutazione per poter ottenere informazioni utili a migliorare i risultati degli attuali trattamenti. È utile per le pazienti un percorso terapeutico di tipo multidisciplinare e personalizzato in base alle caratteristiche cliniche e biologiche del tumore. Interventi chirurgici per il tumore al collo dell’uteroPrevede l’asportazione del tessuto tumorale mediante un intervento chirurgico, attraverso una delle seguenti tecniche:
Tradizionalmente questo intervento viene condotto attraverso un’incisione addominale (laparotomia), tuttavia è ormai accettato a livello internazionale che operatori esperti possano eseguire l’isterectomia radicale anche con approccio laparoscopico. Radioterapia per il tumore al collo dell’uteroLa radioterapia è una modalità terapeutica che prevede l’utilizzo di radiazioni ionizzanti, indirizzate direttamente a livello del tessuto neoplastico, allo scopo di uccidere le cellule tumorali. Per i tumori della cervice uterina, questo trattamento può essere usato anche in combinazione con la chemioterapia. In questo caso, la chemioterapia serve per rendere le cellule neoplastiche più sensibili all’effetto tumoricida della radioterapia. Esistono due tipi principali di radioterapia: la radioterapia esterna, nella quale la radiazione arriva da una fonte (appositi apparecchi terapeutici detti acceleratori lineari) posta all’esterno del paziente e quella interna o brachiterapia, nella quale la sorgente di radiazioni è posta direttamente a contatto con la malattia per mezzo di una sonda. Nel corso del trattamento radiante, la paziente segue un programma di visite con l’oncologo radioterapista per la valutazione clinica del trattamento in corso. Chemioterapia per il tumore al collo dell’uteroScelta del trattamentoDiversi farmaci si sono dimostrati attivi nella cura del tumore del collo dell’utero. Gli specialisti valutano, a seconda delle specificità legate alla paziente e alla fase di malattia, la necessità di somministrare una monochemioterapia (cioè un solo farmaco) o una polichemioterapia (cioè l’associazione di più farmaci). In alcuni casi è opportuno somministrare una monochemioterapia (cioè un solo farmaco), in altri casi una polichemioterapia (cioè l’associazione di più farmaci). La chemioterapia può essere utilizzata:
La gestione delle pazienti affette da tumori del collo dell’utero coinvolge diversi specialisti, tra cui il chirurgo ginecologo oncologo, l’oncologo medico, il radioterapista, l’anatomopatologo, il radiologo. Attraverso un consulto multidisciplinare (MDM, Multidisciplinary Meeting) vengono discusse le peculiarità di ogni paziente al fine di personalizzare quanto più possibile il trattamento per ogni donna. Come ti accorgi di avere un tumore all'utero?La maggior parte dei tumori dell'endometrio (90 per cento) si manifesta con sanguinamento vaginale anomalo, per esempio dopo la menopausa o in un momento diverso rispetto a quanto previsto con il flusso mestruale normale nelle donne in età fertile.
Quanto ci mette a svilupparsi un tumore all'utero?In genere, il tempo che intercorre tra l'infezione e l'insorgenza delle lesioni precancerose (neoplasia intraepiteliale cervicale o CIN) è pari a circa 5 anni; prima che si sviluppi il tumore del collo dell'utero vero e proprio possono trascorrere, invece, 10-15 anni.
Come ho scoperto di avere il tumore al collo dell'utero?Palpazione (visita ginecologica attraverso la vagina) Ecografia con sonda vaginale (ecografia transvaginale): mediante una sonda ad ultrasuoni è possibile verificare lo stato della mucosa all'interno dell'utero ed eventualmente determinare la diffusione locale del tumore.
|