Non sto più bene con mio marito

La crisi di mezza età è un momento di grossa difficoltà che colpisce un alto numero di uomini tra i quaranta e i cinquant’anni.
Mentre le donne hanno una visione molto chiara della loro crescita biologica,scandita da tappe significative: la prima mestruazione, il ciclo fertile, il climaterio e infine la menopausa, gli uomini non hanno altrettanto preciso sentore dell’età che avanza e spesso si pongono in modo improvviso il problema di confrontarsi con la “vecchiaia” che avanza.
La crisi di mezza età è un momento di grossa difficoltà che colpisce un alto numero di uomini tra i quaranta e i cinquant’anni.
Mentre le donne hanno una visione molto chiara della loro crescita biologica,scandita da tappe significative: la prima mestruazione, il ciclo fertile, il climaterio e infine la menopausa, gli uomini non hanno altrettanto preciso sentore dell’età che avanza e spesso si pongono in modo improvviso il problema di confrontarsi con la “vecchiaia “ che avanza.
Ciò è aggravato dal fatto che la cultura dominante chiede agli uomini soprattutto potenza virile ed economica, sacrificando spesso sentimenti ed emozioni.
Così, prima o poi, arriva un giorno in cui ci si accorge che per quanto benessere economico possa esser stato ottenuto, comunque questo non è mai abbastanza e che per quanto perfetta possa esser stata la sessualità fino a quel punto,lo standard non potrà esser mantenuto molto più a lungo.
Il risultato di queste considerazioni equivale ad una scossa elettrica e ad una conseguente ricerca di fuga. La prima cosa ad esser messa in discussione è il rapporto di coppia: il desiderio sessuale cala, la moglie o compagna viene vissuta come la materializzazione del tempo che avanza e quindi come fonte d’angoscia. L’insoddisfazione comincia a farsi sentire con atteggiamenti di “evitamento”: si cercano interessi fuori delle mura domestiche, si tira tardi con gli amici, si cerca in ogni modo di sentirsi più giovani. Gli atteggiamenti estremi sono le relazioni con donne molto più giovani, l’acquisto di moto o auto sportive, il rinnovo del guardaroba e del linguaggio.
In superficie si guarda con apprensione al tempo che verrà, svalorizzando quello che è già passato; in profondità si cerca semplicemente di aver la possibilità di cambiare le carte e poter iniziare una nuova partita.
I risultati spesso capovolgono le aspettative: se esiste una complicità maschile che porta a complottare in modo cameratesco con gli amici che hanno delle liason, sono gli amici stessi a voltare le spalle all’uomo che in virtù di quelle liason abbandona moglie e figli.
Così spesso l’epilogo della crisi è una profonda depressione che costringe ad affrontare aspetti precedentemente ignorati: la soddisfazione nel lavoro, la stima di se stessi, l’essersi sentiti ignorati o sminuiti nel rapporto di coppia, il senso del ridicolo.
Quando si lavora su questi aspetti con impegno, seppur con sofferenza, il risultato può essere l ‘appagante costruzione di una maggiore forza e una maggiore consapevolezza e conoscenza di se stessi, un metter radici profonde nella propria saggezza, le quali difficilmente potranno essere scalzate in futuro.
Quando invece si fugge dalla realtà e dall’autoascolto si può distruggere la propria vita familiare e sociale solo per rendersi conto, dopo qualche tempo, di aver ricreato situazioni simili al passato, dunque altrettanto temibili e angoscianti.
L’atteggiamento delle partners è fondamentale in qualsiasi tipo di percorso: se si riesce ad accettare che l’allontanamento dell’uomo ha molto più di sociale ed esistenziale che di personale, lo si può aiutare a ritrovare se stesso e coltivare parti nuove e più gratificanti, creando anche le basi per un rapporto di coppia più solido e felice. Se,viceversa, si vive l’atteggiamento dell’uomo come un semplice abbandono o come una mera delusione, è possibile che il rapporto muoia, anche in quei casi sciagurati in cui si continui a rimanere insieme per altri venti o trent’anni.

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  • Sto Con Mio Marito Da 12 Anni, Abbiamo Due Figli 5 E 2 Anni E Sono Incinta Del Terzo Di 6 Mesi. Ha

18 risposte

Sto con mio marito da 12 anni, abbiamo due figli 5 e 2 anni e sono incinta del terzo di 6 mesi.
Ha avuto un esaurimento nervoso dicendomi che gli ultimi anni ha fatto tutto solo in funzione di fare felice me.
Ma che non si riconosce più, non sa più cosa vuole, non mi ama, mi vuole tanto bene ma non sta provando più quel sentimento che invece provo io per lui e non può darmi ciò che vorrei.
Che odia la mia famiglia d'origine che si è impicciata tra di noi, che l'ho fatto vivere in un incubo per colpa loro, noi da due anni siamo venuti a vivere in un appartamento con a fianco i miei genitori, ma lui ci è venuto solo per far felice me.
Gli ho detto che possiamo tranquillamente andare a vivere da un'altra parte per riavere privacy, per riavere gli spazi che gli mancano.
Ha deciso oggi invece di andare via di casa, nonostante mi aveva detto che avendo delle responsabilità ed essendo io al momento molto fragile, a fronte della gravidanza, non voleva farmi male perché sa che starei tutto il tempo a piangere e a soffrire.
Mi ha detto che va ma non sa se tornerà, come posso sentirmi secondo lui a riguardo in un momento del genere, dove mi ha buttato in faccia una realtà che non avevo visto, una sofferenza che mi ha nascost?
Sono affranta, penso a questa bambina che sta per nascere e non so che futuro ci aspetta, senza lui in casa con i bambini.
Gli ho detto che ora che si è aperto proverò a rimediare ai miei errori, a sistemare le cose per noi, anche io sono in una situazione brutta perché ho tanti sbalzi di umore e magari non aiutano.
Gli ho proposto di affrontare la terapia di coppia insieme e mi ha detto che non è dell'idea, ma se può farmi stare meglio la fa allora.
È giusto andarci insieme? Potrebbe servire a fronte di quanto detto.
Venerdì io ho appuntamento con lo psicologo su consiglio della ginecologa, che ha visto la mia sofferenza in questo momento, per iniziare una terapia

Buongiorno, mi spiace molto leggere di questa situazione davvero complessa. Immagino il dolore che sta provando e credo sia una buona idea rivolgersi ad uno psicologo.
Credo che potrebbe essere utile sia un percorso suo personale, per aiutarla ad affrontare un momento così faticoso, vista anche la delicatezza della sua situazione (per la gravidanza).
Penso che anche un percorso di coppia potrebbe aiutarvi. Se suo marito si è detto d'accordo ad iniziarla, potreste iniziare a rivolgervi ad un terapeuta di coppia per un primo colloquio e poi capire con lui se ci sono o meno i presupposti per una terapia di coppia (ad esempio obiettivi condivisi tra i partner,ecc.).

L'importante è che lei non resti sola, mi raccomando.

A disposizione per chiarimenti o domande.. un caro saluto
Dott.ssa Isabella Lobera

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Non sto più bene con mio marito

Buongiorno,
mi spiace molto per la situazione che ci ha descritto, spero che un percorso di coppia anche se suo marito in questo momento non è del tutto convinto vi possa aiutare a lavorare su quelle che sono le vostre difficoltà in questo momento e sulle sofferenze di suo marito e che la situazione si possa ristabilire.
Cordialmente
Dott. Michele Arnaboldi.

Gentile signora, capisco bene il trauma, lo spaesamento e la grade difficoltà della situazione. Per rispondere direttamente alla sua domanda penso che stia facendo la cosa giusta sia "portando" suo marito in una terpia di coppia, ma anche rivolgendosi lei stessa ad uno psicologo per essere sostenuta ad attraversare questo momento di difficoltà. un caro saluto

Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione riportata.
Ritengo importante che voi possiate instaurare un dialogo schietto e sincero affinché possiate scambiare pareri e opinioni in merito alla situazione e trovare soluzioni che possano soddisfare le esigenze di tutti.
Ritengo utili per entrambi un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Buongiorno, mi dispiace molto per la sua situazione che sta vivendo ma ha sicuramente scelto la strada più giusta, quella della psicoterapia. Credo che farla sia personale che di coppia possa aiutare molto entrambi ed il vostro rapporto, soprattutto per poter relazionarsi in modo più consono anche a fronte dei bimbi che avete e della piccola in arrivo. Sarebbe opportuno chiedere e capire come mai suo marito non si era mai sentito pronto o accolto per poterle fare questa confessione prima di questo momento. I dialoghi sono fondamentali in ogni rapporto. Bisogna esporre ciò che ci turba, che ci ferisce, che ci causa malessere perchè prima o poi il "non detto" accumulato potrebbe creare dei danni.
Resto a disposizione se ha delle domande o dubbi e le auguro una buona giornata

Salve, mi dispiace per la situazione che sta vivendo. Scrive che venerdì inizierà un percorso psicologico, si dia del tempo e vedrà che le cose miglioreranno. Ha fatto la scelta giusta.
Buona giornata.
Dott. Fiori

Buonasera e grazie per aver parlato di questo suo momento di vita molto delicato dato dagli screzi con suo marito e dall'arrivo di una nuova bambina. Non penso di poter aggiungere nulla se non dirle che un lavoro psicologico sia sicuramente la scelta migliore anche in ottica figli a prescindere da quella che sarà la vostra decisione in quanto coppia. Resto a sua disposizione. Cordialmente, dott. Andrea Brumana

Buonasera penso sia utile affrontare una terapia di coppia e dei colloqui singoli. Ognuno di voi deve cercare di comunicare desideri inespressi e difficoltà. È possibile ritrovarsi cercando di riprendere una comunicazione dove nessuno possa più interferire .. dovete trovare uno spazio condiviso solo vostro . Sono a disposizione per un percorso . Saluti dottoressa Ponziani

Buonasera, mi dispiace per la situazione che sta vivendo. Certamente una terapia di coppia potrebbe aiutarvi, per poter trovare uno spazio per voi dove ascoltarvi, esprimere i bisogni che avete, riaffrontare il vostro percorso di coppia e provare a ritrovare la sintonia che avete perso.
Ha fatto bene a iniziare un percorso lei per affrontare questo momento e trovare il giusto supporto psicologico soprattutto per lo stato di gravidanza in cui si trova. Resto a disposizione qualora vogliate iniziare un percorso insieme.
Un caro saluto, dottoressa Paola De Martino

Carissima, capisco che sia stato traumatico per lei ricevere, da parte di suo marito, queste dichiarazioni così improvvise e inaspettate e per giunta in un periodo così delicato come quello della gravidanza. Intravedo nelle sue parole tanta sofferenza e tanta paura per il futuro della vostra famiglia. Mi sembra però anche molto motivata a recuperare il rapporto con suo marito e sicuramente un percorso di coppia vi potrà essere d'aiuto. Le auguro di ritrovare la serenità. Un caro saluto, dott.ssa Moana Anna Ambroselli

Gentile utente, mi dispiace davvero molto per la sua sofferenza e, immagino, anche incredulità. È un momento davvero difficile quello che state affrontando, due bambini e uno in arrivo, nonché altri aspetti che lei ha sottolineato, minano un po' la coppia e il ruolo di protagonista che in alcuni casi ha. Sicuramente un percorso psicologico aiuta. Rimango a disposizione e le mando un caro saluto

Buongiorno signora, immagino la complessità delle emozioni che sta vivendo in questo momento. Dal suo racconto mi sembra capire che la vostra coppia ha vissuto molti cambiamenti in questi ultimi anni sia per il trasloco sia per l'arrivo dei figli. Penso effettivamente che la terapia di coppia possa essere utile per condividere tra marito e moglie i vissuti di questi ultimi anni in quanto nel quotidiano, con due figli piccoli, è spesso difficile trovare il tempo di capire cosa sta succedendo e cosa stiamo vivendo. Appoggio inoltre il percorso individuale già consigliato.

Se Suo marito ha accettato una terapia di coppia è un buon segno, vuol dire che non ha ancora preso una decisione definitiva, fosse anche per far star bene Lei, come ha detto. Farà bene anche a lui, del resto. Non escluda la possibilità di intraprendere un percorso individuale, tutto Suo, dove poter diventare o forse tornare a essere una donna consapevole di ciò che è meglio per Lei. Sarà la psicologa che Vi seguirà a suggerire la via più giusta. Avete una famiglia che vale la pena salvare, senza incaponirsi ma nemmeno senza aver tentato. Comprendo la Sua sofferenza, sono situazioni molto dolorose ma vedrà che ne uscirà più forte. Ne sono sicura. Dopo questa tempesta tornerà il sereno, ma adesso deve attraversarla e io Le auguro di tirare fuori tutta la forza che ha, che tutti noi abbiamo e non lo sappiamo finché la vita non ce lo chiede.

Wow, che situazione!
Da donna non mi sento di dare un parere sulla possibilità di prostrarsi ai piedi del novello ulisse, ma è inevitabile che sia così. Penelope insegna: sfila la tela e aspetta; considera però che la devastazione delle emozioni che provi ora (per una vicenda che distruggerebbe chiunque) è certamente annebbiata ed incrementata dalla sensibilità emotiva inevitabile in gravidanza. Concordo qui con le colleghe e i colleghi che suggeriscono con assoluta emergenza un percorso individuale. Al percorso di coppia si potrà pensare solo in un secondo momento.

Gentile utente, bene che abbia appuntamento con lo psicologico. Parli con lui serenamente della difficile situazione che sta vivendo, vedrà che insieme potrete concordare un percorso che possa sostenerla in un momento così difficile.
Mi permetto di dirle che la frase “proverò a rimediare ai miei errori “ mi colpisce. Si ricordi che in una coppia si sbaglia in due e che nessun “errore” giustifica una fuga da casa con due figli piccoli e una moglie incinta.
Un caro saluto
Dott.ssa Zena Ballico

Salve,

Comprendo la frustrazione, il dolore, il dispiacere nel vivere questa situazione. Ci sarebbero in una condizione dove interessati sarebbero solo i due partner; ancor più naturale considerando la presenza di figli. Confrontarsi con lo psicologo del consultorio la potrà sicuramente sostenere ad elaborare ciò che sta vivendo.
C'è un aspetto che sento importante rimandarle, ovvero che all'interno di una relazione non ci sono errori su cui uno solo dei due partner debba rimediare. Non si senta sbagliata per aver preso uno spazio, che le è stato consapevolmente od inconsapevolmente lasciato. La relazione si costruisce e vive in due, ed in due si può comprendere insieme cosa sia più utile a voi in questo momento della vostra vita. Per tale motivo, può essere uno spazio importante e nutriente quello di una terapia di coppia, quando entrambi ne sentite la motivazione, nel quale potrete trovare un equilibrio sano nel dare e nel ricevere.

Rimango a disposizione per qualsiasi necessità.
Serenità,
Dott.ssa Rita Gatto
Ricevo a Roma (V e X Municipio) e online

Gentile Signora, la sua famiglia sta certamente attraversando un momento sofferto e complesso. La nascita di un figlio, anche se il terzo, può portare sconvolgimenti proprio perchè avviene in una fase della vita dei genitori e della famiglia diversa, e spesso sottolinea a gran voce la necessità di trovare nuovi equilibri e rinegoziarli. Si sta muovendo nel migliore dei modi, tutelando i suoi bambini e ritagliandosi uno spazio per lei. L'idea di una terapia di coppia può essere un punto di partenza per parlare del vostro matrimonio, della vostra storia e e di come il vostro rapporto si sia sviluppato nel tempo e richieda un cambiamento/aggiustamento che dovrete trovare entrambi come genitori e coppia.
Le mando un grande augurio di coraggio e forza, lasciando spazio anche alle sue emozioni e al suo vissuto. Un caro saluto, Dott.ssa Alice Boschiroli

Buongiorno,

Mi dispiace molto per la situazione che sta affrontando e, dalle sue parole, si evince tutta la sua sofferenza.
Penso sia una buona idea rivolgersi a uno psicologo, soprattutto in questo momento delicato.
Potrebbe essere anche utile, se suo marito è d’accordo, intraprendere un percorso di coppia per aiutarvi ad affrontare questo periodo di crisi e comprendere il punto di vista di entrambi.
Rimango a disposizione se volesse avere altre informazioni e, se fosse interessata, svolgo sia colloqui individuali che di coppia.
Le auguro una buona giornata.

Cordialmente,
Dott.ssa Claudia Tagliapietra

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Come capire quando è arrivato il momento di lasciarsi?

C'è un momento in cui è meglio lasciarsi? Forse il momento migliore è quando si spegne la fiamma. Quando si parla di crisi di coppia bisogna tener conto di diverse situazioni per capire se è recuperabile oppure no. La crisi di coppia non sempre porta alla rottura.

Cosa fare quando non si sopporta più il marito?

La prima cosa da fare potrebbe essere parlare con suo marito di tutte le cose che non sopporta più di lui o che la fanno soffrire. Nessuno la può costringere a rimanere in un rapporto che non la soddisfa più tranne lei stessa. Quindi le consiglierei di valutare anche l'ipotesi di lasciarlo.

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Il divorzio (dal latino divortium, da di-vertere, “separarsi”), o scioglimento del matrimonio, è un istituto giuridico che decreta la fine di un matrimonio.