Cos’è la diastasi addominale: il significato, quali esercizi fare? Show
Anatomia dei retti addominaliDiastasi dei retti addominaliIl muscolo retto addominale, chiamato più semplicemente retto addominale, è uno dei muscoli principali della parete
addominale anteriore. I retti sono separati solamente dalla cosiddetta linea alba (o linea mediana), una sottile banda di tessuto connettivo, priva sia di nervi che di vasi sanguigni, che si sviluppa longitudinalmente da sotto lo sterno fino alle ossa del bacino. Il retto addominale origina dal margine superiore del pube fino al processo xifoideo dello sterno e si sviluppa nella cartilagine costale della V, VI e VII costa della gabbia toracica. La diastasi dei retti non è direttamente associata al parto cesareo, come comunemente si crede, ma dipende da altri fattori. La diastasi addominale è una conseguenza principalmente della gravidanza. La causa è dovuta allo stiramento del muscolo retto addominale, operato dall’interno, dall’utero in continuo accrescimento. La gestazione è infatti una delle cause principali della separazione dei muscoli retti addominali. Sia la pressione interna del feto che l’assetto di un nuovo equilibrio ormonale, favoriscono l’assottigliamento dei tessuti connettivi (da qui la creazione della famosa “linea alba”). Se la diastasi addominale si presenta in una gravidanza, maggiori saranno le probabilità che si ripresenti anche nelle successive. Tuttavia è fisiologico che, a non molta distanza dal parto, i tessuti connettivi siano rilassati. Dopo il primo periodo
l’elasticità e la densità dei tessuti riprenderanno i valori iniziali e anche la profondità del buco e le sue dimensioni tenderanno a diminuire. Di norma, la separazione del muscolo retto addominale si risolve entro le prime 8/12 settimane dopo il parto, fino anche a 6 mesi. Se però l’addome rilassato perdura anche dopo, se si gonfia in maniera esagerata dopo ogni pasto, se non migliora nonostante attività fisica costante o se è presente un’ernia ombelicale, è probabile che si sia in presenza di
una diastasi addominale post parto. La distasi fa in modo che i visceri siano meno protetti dalla fascia muscolare e quindi più a rischio di un eventuale trauma. Altre causePossibili ulteriori cause dell’insorgere di questa patologia sono: Un esempio di diastasi
I sintomi “funzionali” che la diastasi dei retti può provocare
sono: Quali esercizi fare per la diastasi dell’addomeDiversi studi hanno dimostrato che l’esecuzione di esercizi addominali classici (spalle che si staccano dal pavimento con conseguente riduzione della distanza tra spalle e bacino) possono aumentare in maniera importante la pressione intraddominale e avere così conseguenze negative sull’organismo aumentando nella donna il rischio di discesa degli organi presenti nella cavità pelvica (prolasso), incontinenza, rilassamento del muscolo perineale e, anche nell’uomo, di ernie addominali e inguinali. La parete addominale ha però molte importanti funzioni (contenimento dei visceri, stabilizzazione lombare, facilitazione della defecazione, funzione estetica..) e per questo è fondamentale trovare una modalità corretta per allenarla senza che venga generato un incremento della pressione intraddominale, con tutte le implicazioni negative che esso induce. Per la diastasi addominale si possono fare degli esercizi orientati alla tonificazione del muscolo trasverso dell’addome, che è quello
situato più in profondità ed è il principale muscolo nell’azione di contenimento dei visceri, per poi proseguire con esercizi che includano anche gli addominali più in superficie, i retti, orientati al ripristino di elasticità e tonicità. Esercizio 1 – “Cat stretch” (“schiena del gatto”)Mettiti a carponi. Espira lentamente e curva la schiena in alto, cercando di avvicinare la testa e il bacino, spingi l’ombelico verso la colonna vertebrale,in questo modo contrai il muscolo trasverso dell’addome. Mentre inspiri curva la schiena dalla parte opposta (avvicina le costole al pavimento). Ripeti 4-8 volte. Esercizio 2 – “Il Ponte”
Esercizio 3 – “Il Ponte con la gamba tesa in verticale” Esercizio 4 – Distendere gamba e braccio in quadrupediaMettiti a carponi e allunga una gamba indietro parallela al
pavimento. Non sprofondare la parte lombare! Mantieni la schiena piatta, il collo in linea con la colonna vertebrale, le spalle lontane dalle orecchie. Se questo esercizio ti risulta facile, allunga anche il braccio opposto parallelo al pavimento. Esercizio 5 – Vacuum addominaleMettiti supina. Espira profondamente e ritira l’ombelico verso la colonna vertebrale, sotto le ultime costole. Rimani in apnea per 10-15 secondi. Maggiore è l’intensità della contrazione e più efficace sarà questo esercizio. Da ripetere 4-8 volte. Esercizio 6 – PlankSdraiata prona, piega i gomiti e appoggia gli avambracci al pavimento tenendo i gomiti in linea alle spalle Esercizio 7-Plank lateraleMettiti su un fianco e assumi la posizione di Plank laterale tenendo l’altra mano a terra Se non riesci a rimanere in appoggio sulla mano, appoggiati sull’avambraccio tenendo il gomito allineato alla spalla. Esercizio 8-Tenuta squadra gambe tese schiena a terraMettiti supina. Partenza da gambe raccolte al petto inspira profondamente. Mentre espiri passa nella posizione gamba tese a squadra, capo sollevato, mani in appoggio a terra lungo i fianchi. Mantieni la posizione assicurandoti di ritirare l’ombelico verso la colonna vertebrale, sotto le ultime costole. Rimani in apnea per 10-15 secondi. Maggiore è l’intensità della contrazione e più efficace sarà questo esercizio. Da ripetere 4-8 volte. Esercizio 9-Tenuta in equilibrio sui gluteiMettiti seduta in equilibrio sui glutei, spalle aperte,collo in estensione, schiena erettile ginocchia sono raccolte al petto sostenute dalle manici piedi non toccano terra. Mantieni questa posizione di equilibrio 10-15 secondi. Esercizio 10-Tenuta squadra a gambe tese appoggio sui gluteiDalla stessa posizione dell’esercizio n.9 prova a portare le gambe tese a squadra, braccia aperte tese, contrai addome e quadricipiti per mantenere la posizione, l’appoggio rimane solo sui glutei. Mantieni la posizione assicurandoti di ritirare l’ombelico verso la colonna vertebrale, sotto le ultime costole. Rimani in apnea per 10-15 secondi. Maggiore è l’intensità della contrazione e più efficace sarà questo esercizio. Da ripetere 4-8 volte. Più avanti potremo includere nella nostra routine anche tutti gli altri esercizi per addome. Alla prossima puntata buon allenamento Dott.ssa
Simonetta Alibrandi Personal Coach Trainer Osteopata Come curare la diastasi addominale senza chirurgia?Oggi la cura, non chirurgica, esiste. Si chiama fisioterapia. Esercizi mirati di ricostruzione della fascia addominale, recupero della postura migliore e riattivazione muscolare.
Come curare la diastasi dei retti addominali?La soluzione della diastasi addominale è chirurgica e richiede competenze chirurgiche specifiche. “L'intervento chirurgico varia a seconda del grado della diastasi. In caso di diastasi lievi o moderate si interviene con un'addominoplastica e il contestuale riposizionamento dei muscoli retto-addominali.
Quando si chiude la diastasi addominale?In genere, è bene aspettare alcuni mesi dopo il parto: spesso infatti la diastasi si risolve spontaneamente. Sono figure di riferimento anche il fisiatra e il fisioterapista che possono, laddove indicato, consigliare alla paziente di consultare un chirurgo plastico.
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