Il dolore al fianco destro è un sintomo comune, che solitamente non è espressione di nulla di particolarmente allarmante. Aerofagia, meteorismo, allenamenti molto intensi per i muscoli addominali e lievi contusioni ne rappresentano le cause principali; tuttavia, questo disturbo può essere anche la conseguenza di patologie di una certa rilevanza clinica, talvolta perfino di emergenze
mediche, come per esempio calcoli renali, colica renale, calcoli biliari,
herpes zoster, appendicite, ulcera duodenale, malattie del fegato,
morbo di Crohn ecc. Caratteristiche del dolore che aiutano a capirne la gravità (così da rivolgersi tempestivamente a un medico) sono almeno tre: La terapia dipende dalla causa: nei casi più banali, come un affaticamento muscolare può bastare il riposo; nelle situazioni più complesse, occorre un piano terapeutico più articolato, basato a seconda delle circostanze su una terapia comportamentale, farmaci, chirurgia e/o altre terapie mediche. Il dolore al fianco destro è un sintomo che può caratterizzare numerose condizioni, alcune decisamente più gravi di altre. L'espressione "fianco destro" si riferisce alla porzione laterale destra del tronco che comincia dalle ultime
costole e termina non oltre la cresta iliaca di quel lato. Questa regione comprende diversi organi, muscoli e strutture nervose. Anatomicamente, il fianco destro può suddividersi in due sezioni: una parte superiore, detta semplicemente fianco destro alto (o superiore), e una parte inferiore, chiamata fianco destro basso (o inferiore). Gli organi compresi entro i confini del cosiddetto fianco destro alto sono: Il rivestimento che copre e protegge i suddetti organi include la pelle, i muscoli intercostali e le coste (o costole). Tra le coste, inoltre, decorrono i nervi intercostali; con origine nel midollo spinale, i nervi intercostali sono
nervi periferici (ossia appartenenti al sistema nervoso periferico), che innervano i muscoli della gabbia toracica, la cute che riveste il torace e i tessuti interni della cavità toracica. Nell'area anatomica identificata come fianco
destro basso trovano posto: In modo
simile al caso del fianco destro superiore, il rivestimento che copre e protegge le suddette strutture anatomiche comprende pelle, muscoli (i muscoli addominali) e ossa (cresta iliaca di
sinistra). A seconda dell'organo o del tessuto sofferente, il dolore al fianco destro può localizzarsi più in alto, più in basso o irradiato
posteriormente. A influenzare l'esatta posizione di un dolore al fianco destro è la causa (in altre parole, l'organo o il tessuto sofferente); non a caso, la sede precisa del sintomo è un'informazione molto importante ai fini diagnostici. Nelle prossime due sezioni, l'articolo analizzerà le possibili cause del dolore al fianco destro alto e del
dolore al fianco destro basso. Tra le principali condizioni che possono indurre la comparsa di un dolore al fianco destro alto rientrano: Contusioni e forti traumi al fianco a livello del costato basso possono essere responsabili di lesioni a carico dei muscoli intercostali o delle costole. Nello specifico, i muscoli possono subire contratture, stiramenti o strappi; le costole, invece, possono essere oggetto di fratture o incrinature. Questi infortuni sono tra le cause più comuni di dolore al fianco alto e interessano soprattutto chi pratica sport di contatto e coloro che sono vittime di incidenti stradali o cadute accidentali. Noti anche come calcoli della colecisti, i calcoli biliari sono piccoli aggregati solidi, costituiti da
colesterolo e sali di calcio, e rappresentano una delle più diffuse patologie delle vie biliari. I calcoli biliari sono responsabili di una forte sensazione dolorosa nel momento
in cui ostruiscono il deflusso biliare: questo fenomeno prende il nome di colica biliare. Il dolore derivante può essere sordo e persistente oppure acuto e a ondate; inoltre, talvolta, può diffondersi fino alla schiena (dolore al fianco destro posteriore). Un'importante complicanza che può derivare dai calcoli biliari è la colecistite acuta, cioè l'infiammazione della colecisti. Altre condizioni associate alla presenza di calcoli biliari sono: ascessi, polipi della colecisti, tumori della cistifellea e/o delle vie biliari.
Ulcera duodenaleL'ulcera duodenale è una lesione della
mucosa che riveste internamente il tratto iniziale dell'intestino tenue, il duodeno. In genere, la presenza di ulcera duodenale è correlata a un'eccessiva produzione di succhi acidi da parte dello stomaco oppure a un'infezione da Helicobacter pylori. Il dolore indotto dall'ulcera duodenale tende a essere bruciante, sordo e continuo; tende a comparire a stomaco vuoto (quindi prima o dopo i pasti) e durante il riposo notturno; di solito, è associato ad altri sintomi preoccupanti.
Calcoli renali e colica renaleI calcoli renali sono piccoli aggregati di sali minerali, con sede di formazione all'interno del tratto urinario, in particolare nei reni. Spesso associati a una dieta incongrua, possono essere sia asintomatici che sintomatici. Quando sono sintomatici, il dolore derivante può essere molto acuto, talvolta intollerabile. Particolarmente doloroso è il fenomeno per cui i calcoli renali finiscono per incunearsi lungo le vie urinarie, riducendone il passaggio: tale evento è meglio noto come colica renale. Curiosamente, il cambio di posizione può alleviare la sensazione dolorosa.
PielonefriteLa pielonefrite è l'infiammazione della pelvi (o bacinetto) renale. Esistente sia in forma acuta che in forma cronica, la pielonefrite è solitamente la conseguenza di infezioni batteriche preesistenti a carico dell'uretra (uretrite) o della vescica (cistite), che si sono diffuse fino ai reni per via ascendente lungo le vie urinarie stesse. Il dolore derivante tende molto spesso a irradiarsi anche verso la schiena.
Malattie del Fegato (Epatopatie)Cirrosi epatica,
epatite, steatosi epatica, tumore del fegato sono alcune delle più comuni epatopatie.
Intossicazione da ciboL'intossicazione
da cibo è una condizione che insorge dopo l'ingestione di cibo contaminato da tossine o avariato.
Nevralgia dei nervi intercostali (o nevralgia intercostale)La nevralgia intercostale è una condizione abbastanza rara, che insorge per effetto di un danno o un malfunzionamento dei nervi intercostali. La sensazione dolorosa che caratterizza la nevralgia intercostale può essere acuta ed episodica, oppure di tipo sordo e costante. Inoltre, tende a essere diffusa, ossia interessa diverse parti della gabbia toracica (non solo i distretti laterali, destro o sinistro).
Dolore al Fianco Destro Basso: Cosa può essere?Tra le principali condizioni che possono indurre la comparsa di un dolore al fianco destro basso rientrano: Aerofagia e MeteorismoAerofagia e meteorismo sono termini che descrivono condizioni caratterizzate da un'eccessiva quantità di aria a livello di stomaco e/o intestino; sono anche note con espressioni più gergali come "aria nella pancia", "aria nello stomaco" o "pancia gonfia". La sintomatologia dolorosa - che in genere ricorda un crampo - è dovuta alla dilatazione delle pareti gatriche e/o intestinali conseguente appunto all'eccesso di aria. Vari fattori favoriscono aerofagia e meteorismo, tra cui: mangiare troppo velocemente o mentre si parla, non masticare a sufficiente, consumare cibi quali per esempio i legumi, i broccoli o il cavolfiore, l'intolleranza alimentare al lattosio, le alterazioni della flora batterica intestinale ecc. L'aria
nella pancia è tra le cause più comuni di dolore al fianco destro alto.
Sovraccarico e infortuni dei muscoli addominaliUn esercizio fisico molto intenso, specifico per i muscoli obliquo interno ed esterno dell'addome, può sfociare nei giorni successivi in un dolore al fianco, sia a destra che a sinistra, anche molto intenso. I muscoli di questo settore del corpo, inoltre, potrebbero subire anche contratture, stiramenti o strappi, nel caso in cui fossero sottoposti a un sovraccarico eccessivo, a movimenti repentini e molto violenti o a forti traumi. Le sofferenze dei muscoli dell'addome sono cause molto comuni di dolore al fianco destro basso.
Herpes zoster (o fuoco di Sant'Antonio)Herpes zoster (o fuoco di Sant'Antonio) è un'infezione che segue la riattivazione, dal suo stato di latenza, del virus varicella-zoster (o herpes virus umano 3), cioè l'agente virale della varicella. Nonostante l'intervento del sistema immunitario, il virus della varicella è capace, dopo la prima infezione, di rifugiarsi nel tessuto nervoso dell'ospite (nello specifico nei gangli sensitivi delle radici dorsali spinali o dei nervi cranici) e di riattivarsi, provocando appunto il fuoco di Sant'Antonio, in un momento di indebolimento delle difese immunitarie dell'ospite stesso. Il virus della varicella è in grado di rimanere silente (in attesa di un momento favorevole alla riattivazione) per moltissimo tempo; potrebbe anche non riattivarsi mai. La conseguenza della riattivazione - in altre parole l'herpes zoster - si manifesta tipicamente con una eruzione cutanea molto dolorosa e pruriginosa, localizzata spesso e volentieri a livello del fianco (sinistro o destro) e talvolta diffusa alla schiena.
AppendiciteL'appendicite è l'infiammazione dell'appendice vermiforme. In genere, tale condizione deriva da un'ostruzione interna all'appendice vermiforme, conseguente al ristagno di materiale indigerito (materiale fecale solidificato, corpo estraneo ecc) oppure all'ipertrofia dei follicoli linfatici appendicolari (il cui aumento dimensionale dipende, molto spesso, da infezioni sistemiche o locali). Di solito, l'appendicite colpisce la popolazione giovane, tra i 10 e i 30 anni.
Gravidanza ectopica"Gravidanza ectopica" è il termine che i medici usano per indicare una gravidanza che si svolge fuori dall'utero (gravidanza ectopica extrauterina) o in una sede inadeguata dell'utero (gravidanza ectopica intrauterina). Nella maggior parte dei casi, la gravidanza ectopica si conclude con un aborto spontaneo dopo poche settimane dall'inizio della gestazione, senza alcuna ripercussione per la donna. In rari casi, però, può capitare che la gravidanza continui mettendo a serio rischio la salute della gestante; in tali frangenti, serve un intervento farmacologico appropriato o, in casi estremi, addirittura la chirurgia. La gravidanza ectopica si caratterizza per un dolore acuto o sordo, che si irradia dal basso ventre fino al fianco, destro o sinistro.
Cisti ovaricaLe cisti ovariche sono piccole sacche piene di liquido, che si formano all'interno o sulla superficie esterne delle ovaie. Il dolore derivante può essere moderato o intenso; in genere, ha sede in corrispondenza dell'ovaia, ma può diffondersi anche lungo la gamba.
Costipazione"Costipazione" è il termine medico usato per indicare una condizione in cui l'emissione delle feci risulta scarsa e/o poco frequente.
Occlusione intestinaleSi parla di occlusione intestinale quando un tratto dell'intestino presenta un blocco/ostruzione, che impedisce la normale progressione del cibo lungo l'apparato digerente. L'occlusione intestinale è da considerarsi un'emergenza medica, in quanto può dar luogo a complicanze letali. Il dolore derivante è in forma di crampi o simile a una morsa e si associa ad altre manifestazioni allarmanti.
Sindrome dell'intestino irritabileLa sindrome dell'intestino irritabile (o del colon irritabile o semplicemente colon irritabile) è un disturbo cronico del colon, di natura non infiammatoria, che altera la motilità intestinale. Il dolore derivante è generalmente in forma di crampi.
Morbo di CrohnIl morbo di Crohn è un tipo di malattia infiammatoria intestinale, la cui origine è autoimmune, cioè scaturisce da un malfunzionamento del sistema immunitario. Il morbo di Crohn può colpire varie parti del colon. Il dolore derivante ha generalmente carattere cronico e si associa ad altri sintomi di una certa rilevanza.
Colite ulcerosa La colite ulcerosa è un'altra tipologia di malattia infiammatoria intestinale, le cui cause però sono al momento sconosciute. Oltre alle varie sezioni del colon, può interessare anche il
retto.
Ernia addominaleCon ernia addominale si intende la fuoriuscita/protrusione di un viscere (o di un tessuto adiacente) che risiede nella cavità addominale. In genere, un'ernia addominale compare a seguito di un indebolimento della parete muscolare che riveste e contiene gli organi dell'addome.
Dolore al Fianco Destro Posteriore: le CausePossibili cause di dolore sulla parte posteriore del fianco destro sono alcune condizioni già analizzate in precedenza, ma che vale la pena citare nuovamente: si tratta dei calcoli biliari, della colica biliare e dei calcoli renali e della pielonefrite con interessamento del rene destro. Altre Cause di Dolore al Fianco Destro
Quando Rivolgersi al MedicoQuando preoccuparsi per un Dolore al Fianco Destro?In genere, il dolore al fianco destro è un sintomo passeggero, dovuto a condizioni di scarsa rilevanza clinica e non particolarmente allarmanti. Quando preoccuparsi allora? Un dolore al fianco destro merita approfondimenti medici, perché potrebbe essere la manifestazione di un disturbo di salute importante, quando:
DiagnosiDolore al Fianco Destro: Come Riconoscere le CauseIl dolore al fianco destro merita un approfondimento diagnostico quando presenta le caratteristiche preoccupanti sopra riportate. In tali frangenti, il classico iter diagnostico per individuarne le cause inizia da un accurato esame obiettivo e un'attenta anamnesi. Quindi, a seconda delle circostanze e di quanto emerge dalle prime indagini cliniche, può procedere con: ecografia (ecografia addominale, ecografia renale, ecografia muscolo-tendinea ecc.), esami radiografici (radiografia dell'addome, radiografia del torace ecc.), esami del sangue, esami delle urine, esami delle feci e/o endoscopia (colonscopia, gastroscopia ecc.). Il riconoscimento della condizione all'origine della sensazione dolorosa è fondamentale ai fini terapeutici: solo conoscendo i fattori scatenanti, il medico curante può prescrivere la terapia più adeguata. Cure e RimediDolore al Fianco Destro: i RimediLa gestione terapeutica di un dolore al fianco destro varia in funzione della causa. I trattamenti possono variare dal semplice riposo, quando all'origine del sintomo c'è un disturbo clinicamente poco rilevante, alla terapia farmacologica o perfino alla chirurgia, quando il dolore dipende da condizioni mediche importanti. Di seguito, l'articolo affronta a grandi linee il piano terapeutico attuato in alcune delle principali cause di dolore al fianco destro; per eventuali approfondimenti, si consiglia la lettura degli articoli indicati. Sovraccarico e infortuni muscolari: Cosa Fare?Quando la causa è un leggero sovraccarico muscolare, è sufficiente un po' di riposo, anche solo per 24-48 ore, per sentirsi meglio. Se invece il dolore dipende da un infortunio del tessuto muscolare, è doveroso seguire un vero e proprio protocollo terapeutico che prevede un periodo di riposo di almeno una settimana (ma può arrivare anche a 4-8 in caso di lesioni più importanti), applicazione di ghiaccio sulla zona dolente, assunzione di antidolorifici al bisogno e, in caso di infortuni di grado moderato-grave, fisioterapia. Aerofagia e meteorismo: Cosa Fare?Aerofagia e meteorismo sono disturbi solitamente correlati a qualcosa che si è mangiato; quindi, in genere, sono episodi isolati, che si risolvono nel giro di poche ore. Occorre segnalare, tuttavia, che, se si ripresentano spesso, potrebbero essere il segnale di una condizione medica da approfondire e curare adeguatamente oppure potrebbero essere dovuti a comportamenti sbagliati a tavola (es: mangiare velocemente, non masticare a sufficienza il cibo ecc.). Fratture e contusioni alle costole: Cosa Fare?Il trattamento previsto in caso di fratture e contusioni al costato si basa sul riposo, sull'evitare di subire altri colpi nella zona dolorosa, sull'applicazione di ghiaccio nella zona dolorosa e sull'assunzione di farmaci antidolorifici al bisogno. Un'altra raccomandazione importante, specie in caso di frattura, è respirare profondamente più volte nell'arco della giornata, anche se questo dovesse risultare doloroso: tale comportamento serve a prevenire eventuali episodi di polmonite. Diversamente da quanto previsto in caso di fratture agli arti, non servono né fasciature né bendaggi. Calcoli Biliari e Colica Biliare: Cosa Fare?In presenza di dolore da calcoli biliari, la terapia varia da farmacologica a chirurgica in funzione della gravità della condizione. La terapia farmacologica - che si fonda sull'utilizzo di acido ursodesossicolico o di acido chenodesossicolico - è indicata al primo episodio di calcoli o quando la sintomatologia è lieve; i farmaci suddetti dovrebbero servire a prevenire la formazione di altri calcoli e a favorire la dissoluzione di quelli presenti. La chirurgia, invece, è indicata quando le coliche biliari dovuti ai calcoli si ripresentano nel tempo (recidive) e quando i calcoli sono numerosi; in tali frangenti, il trattamento consiste nella rimozione della colecisti (quindi, indirettamente, anche dei calcoli stessi). Per approfondire:
Herpes zoster: Cosa Fare?In presenza di fuoco di Sant'Antonio, per evitare complicanze talvolta anche molto serie, è indicata una terapia farmacologica a base di antivirali (aciclovir, valaciclovir, famciclovir), a patto però che questa abbia inizio nelle prime 48-72 ore dall'inizio dei sintomi. Quindi, occorre una diagnosi tempestiva. Il trattamento potrebbe includere anche antinfiammatori e analgesici, per ridurre la sintomatologia dolorosa. Infine, è importante tenere pulita e asciutta l'eruzione cutanea, e applicarvi un bendaggio protettivo, il tutto al fine di evitare una sovrainfezione batterica della stessa area cutanea. Calcoli Renali e Colica Renale: Cosa Fare?A seconda della gravità dei calcoli renali, la terapia può prevedere:
Per approfondire:
Pielonefrite: Cosa Fare?In presenza di pielonefrite di natura infettiva (batterica) è fondamentale attuare una terapia antibiotica appropriata. Sindrome del colon irritabile: Cosa Fare?Per controllare i sintomi del colon irritabile, è fondamentale intervenire sulla dieta quotidiana, eliminando determinati cibi e introducendone altri che, in base agli studi condotti finora, hanno dimostrato di migliorare il quadro sintomatologico. Per approfondire:
Appendicite: Cosa Fare?Il trattamento dell'appendicite varia da conservativo a chirurgico a seconda del rischio di complicanze: se il rischio di perforazione intestinale risulta essere basso, la terapia potrebbe limitarsi alla somministrazione di un antibiotico; se invece il rischio perforazione è più che concreto, è indicato l'intervento chirurgico di appendicectomia. Ulcera duodenale: Cosa Fare?
Gravidanza ectopica: Cosa Fare?
Cisti Ovarica: Cosa Fare?
Si ricorda che...Il dolore al fianco destro è, nella maggior parte dei casi, un disturbo privo di una particolare rilevanza clinica. Deve preoccupare quando è persistente e si associa ad altri sintomi. Dove fa male quando il colon è infiammato?La sindrome del colon irritabile si presenta con: Dolore o fastidio addominale: in genere è localizzato nella parte inferiore dell'addome; può essere di tipo continuo o crampiforme e di solito migliora dopo l'evacuazione.
Quando ti fa male la gamba destra?Una delle cause principali dei fastidi alle gambe è il dolore muscolare, spesso dovuto al logoramento del muscolo, a un suo uso eccessivo, a uno strappo o ad altri traumi ai muscoli. I dolori muscolari alle gambe possono quindi essere i sintomi di crampi ai muscoli, contratture, strappi o stiramenti.
Che fastidi da il colon irritabile?Non esiste una vera e propria causa scatenante della sindrome del colon irritabile. Il fattore che porta alla sua comparsa potrebbe essere correlato ad intolleranze alimentari, ad alterazioni della flora batterica intestinale, all'utilizzo costante di alcuni farmaci, ad infezioni del tratto digestivo.
Dove si trova la colite destra o sinistra?L'infiammazione si sviluppa a partire dall'ultimo tratto dell'intestino, il retto, con la presenza di ulcere superficiali, e può estendersi nel tempo fino alla porzione iniziale (prossimale) del colon (28% dei casi a distanza di 10 anni dalla diagnosi), quella che si trova nella parte destra dell'addome (Video).
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