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Dal 1° gennaio 2022 diventa possibile portare in detrazione fiscale il 50% delle spese sostenute per i lavori di ristrutturazione edilizia e per le opere di manutenzione straordinaria e ordinaria. Questo grazie al Bonus Ristrutturazione 2022, che fissa questa detrazione al 50% su un tetto massimo di 96.000 euro di spesa per ogni unità immobiliare ristrutturata o per condominio. L’importo sarà detratto dall’Irpef del contribuente nei 10 anni successivi ai lavori, in quote annuali dello stesso importo. Un esempio: portando in detrazione una spesa di 50.000 euro con il Bonus Ristrutturazione al 50%, si avrà diritto a una detrazione di 25.000 euro nei dieci anni successivi, pari quindi all’importo di 2.500 euro ogni anno. Quali lavori rientrano nel Bonus Ristrutturazione 2022?Nel Bonus Ristrutturazione 2022 rientrano due categorie di interventi:
Gli interventi compresi nel Bonus Ristrutturazione 2022 sono elencati nel dettaglio alle lettere b), c) e d) dell’Articolo 3 del Dpr 380/2001. Tra le opere incluse troviamo anche interventi di manutenzione ordinaria come:
Come richiedere il Bonus Ristrutturazione 2022? Quali documenti conservare?La richiesta del Bonus Ristrutturazione 2022 avviene al momento della dichiarazione dei redditi, indicando nel dettaglio le spese sostenute. Ristrutturando con Domidea riceverai tutta l’assistenza necessaria per la raccolta e la compilazione dei documenti richiesti. I nostri consulenti amministrativi saranno lieti di aiutarti in tutte le pratiche fiscali relative alla ristrutturazione. Al fine di incentivare i lavori di ristrutturazione edilizia, incrementando in tal modo gli interventi di riqualificazione delle abitazioni, fin dal 1998 sono in vigore in Italia alcuni sconti fiscali sui “recuperi” dei patrimoni immobiliari. In questa nostra "Guida sulla detrazione per ristrutturazione edilizia" analizziamo:
Per richiedere un preventivo per dei lavori di ristrutturazione invia una e-mail attraverso la pagina Contatti Principali concetti della detrazione ediliziaL'agevolazione riguarda le principali voci di costo di una ristrutturazione edilizia permettendo un alto risparmio sugli interventi finalizzati al recupero del patrimonio immobiliare. Nonostante la normativa sia stata semplificata rispetto agli anni scorsi, accedere alla detrazione non è molto semplice e bisogna evitare errori che possono comportare, in caso di verifiche, la perdita dell'agevolazione (leggi più avanti il paragrafo "Come non perdere l'agevolazione"). Dal 1 Gennaio 2012 è stata introdotta una importante novità: la detrazione per ristrutturazione edilizia è permanente. Inoltre fino al 31 Dicembre 2017 l'aliquota è stata elevata dal 36% al 50% ed è stato aumentato il tetto di spesa, passato da 48000 euro a 96000 euro. Questa novità permette quindi di detrarre dal proprio IRPEF fino a 9.600 euro per una durata di 10 anni. La detrazione è relativa a spese effettuate per ristrutturare abitazioni e parti comuni di edifici residenziali. Non è quindi ammessa per altre destinazioni d'uso come negozi, alberghi, edifici produttivi. Per immobili residenziali con uso promiscuo (ad esempio sede di attività professionale, commerciale, attività ricettive come bed and breakfast, etc) la detrazione è applicabile in maniera ridotta.Il contribuente può richiedere l'agevolazione secondo il principio di cassa cioè tenendo conto del momento in cui la spesa viene effettuata In caso di lavori delle durata di più anni si potrà accedere alla detrazione solo se la spesa massima prevista non è stata raggiunta negli anni precedenti. In altri termini per un determinato lavoro è possibile usufuire della detrazione una sola volta ma, nei limiti del massimale di 96.000 euro, è possibile effetuare i lavori in più anni. La detrazione non può essere maggiore della imposta IRPEF che il contribuente deve pagare in un determinato anno. Se, ad esempio, l'IRPEF da pagare è di 2000 euro e la detrazione per ristruttazione spettante è di 2500 euro, il contribuente non verrà rimborsato dell'eccedenza dei 500 euro e non potrà riceverli neanche negli anni successivi. Semplicemente perderà il credito di 500 euro. Inoltre se le spese vengono pagate da più persone il limite rimane sempre 96.000 € (48.000 € secondo la norma ordinaria). A chi effettua una ristrutturazione edilizia, farà piacere sapere che possono essere rimborsati anche parte dei costi di acquisto diretto del materiale: è tuttavia necessario, per quanto ovvio, che anche tale onere risulti dalle fatture e che il pagamento avvenga con mezzo bonifico (su moduli predeterminati dall’istituto di credito che effettua la transazione). Principali novitàLa detrazione per ristrutturazione edilizia è attiva dal 1998. Dopo quasi due decenni queste sono le novità fondamentali:
Chi può chiedere il rimborsoPrima di vedere, maggiormente nel dettaglio, in che modo richiedere l’intervento agevolativo da parte del Fisco, soffermiamoci qualche istante per comprendere chi sono coloro che possono domandare il rimborso. Il soggetto legittimato a proporre richiesta di agevolazione per il recupero del patrimonio edilizio è infatti colui che ha effettuato il pagamento dei lavori. Si tenga in merito in considerazione che potrebbero esservi delle differenze tra la natura del “pagatore” e colui che può essere invece considerato come il beneficiario dei lavori stessi. Chi può usufruire del rimborso non è obbligatoriamente il proprietario ma colui che, avendo qualche diritto in merito all'immobile, effettuerà i pagamenti. Prima di tutto per poter richiedere la detrazione bisogna essere dei soggetti che pagano l' IRPEF. Da questa imposta verrà detratto l'ammontare dell'agevolazione. Se l'IRPEF da pagare è minore della quota da detrarre non è possibile ottenere un rimborso nell'anno seguente. Quindi chi paga poca IRPEF potrebbe non trovare conveniente accedere all'agevolazione. Ecco un elenco di soggetti non proprietari che possono richiedere la detrazione:
Familiare conviventePuò richiedere la detrazione anche un familiare convivente del proprietario dell'abitazione purchè sia il soggetto che effettua i pagamenti tramite bonifico ed a lui siano intestate le fatture o le ricevute. Familiare viene considerato il coniuge, i parenti entro il terzo grado e gli affini entro il secondo grado. (Art 5 TU imposte sui redditi). L'agenzia delle Entrate specifica che può richiedere la detrazione il familiare convivente anche se le autorizzazioni per i lavori (CIL, DIA, SCIA) sono state effettuate a nome del proprietario. Lavori al compromessoMolti acquirenti di immobili intendono cominciare i lavori sin dalla stipula del "compromesso" (preliminare di vendita). La normativa permette di accedere alla detrazione anche in questo caso salvo che il compromesso venga registrato ed il nuovo proprietario esegua i lavori a proprio carico In caso di locazione, la documentazione formale che deve risultare per la detrazione comprende il contratto di affitto regolarmente registrato Lavori fatti "in proprio" o da imprenditore edileMolte persone si chiedono se è possibile accedere alla detrazione per lavori effettuati con il "fai da te". L' Agenzia delle Entrate permette questa possibilità ma possono essere detratte solo le spese di acquisto dei materiali utilizzati per i lavori di ristrutturazione. Ma attenzione, anche gli interventi in economia, in alcuni casi devono essere autorizzati con una comunicazione al proprio comune, tramite CILA o SCIA. Sono esenti dalla comunicazione solo gli interventi di manutenzione ordinaria Se tuttavia chi richiede il contributo è imprenditore edile, la percentuale sarà applicata su tutta la spesa auto-fatturata, con IVA (imposta sul valore aggiunto) pari al 10%. Quanto si può detrarre: limite di 96.000 euro (48.000 euro)Il limite di 96 mila euro (48 mila euro secondo la norma ordinaria), è applicabile per fabbricato oggetto di ristrutturazione, e per persona richiedente. Di conseguenza, nell'ipotesi in cui un immobile sia oggetto di comproprietà, il costo complessivo va suddiviso tra tutti i comproprietari che hanno sostenuto le spese. Detrazione fiscale per ristrutturazione: decesso del contribuenteNell'ipotesi di decesso del contribuente, il diritto alla detrazione si trasmette agli eredi che conservano la detenzione materiale e diretta del bene. In termini più semplici, la detrazione rimarrà a coloro che “utilizzeranno” la casa). Limiti di detrazioneIn prima battuta, ricordiamo come la spesa massima agevolabile sia pari a 96.000 euro. Tenendo in considerazione che la percentuale della quota detraibile è pari al 50%, ne deriva un risparmio netto di 48.000 euro in caso di spesa massima. Si tratta del valore di spesa per la ristrutturazione comprensivo di IVA. Inoltre va specificato che il limite di 96.000 euro riguarda il limite totale della spesa e non il limite del valore detraibile. Per quanto concerne la ripartizione temporale del beneficio fiscale, segnaliamo come il bonus non possa essere fruito in un'unica occasione, bensì ripartito in 10 quote annuali di pari importo. Destinazione d'uso abitazioneSi tenga altresì conto che l’immobile sul quale può esser richiesta la detrazione deve necessariamente essere abitazione e possono essere incluse le spese per i lavori nelle relative pertinenze (box auto, cantine, ecc.). Quindi non si può accedere alle detrazioni se l'immobile è un ufficio, un negozio, un magazzino. Insomma tutte le destinazioni d'uso differenti da abitazione Immobili ad uso promiscuoÈ inoltre possibile domandare l’accesso alla detrazione nelle ipotesi di immobili adibiti ad utilizzo promiscuo. In questo caso (ad esempio, l’unità immobiliare utilizzata come abitazione, come ufficio, come bed and breakfast), si avrà diritto a metà della detrazione, ovvero al 25% sulle spese effettivamente sostenute dal soggetto che richiede l’acceso alla detrazione fiscale. Quali sono gli interventi detraibiliRimane ora da comprendere quali siano gli interventi edili “agevolabili” Prima però di entrare nel compicato mondo delle "categorie di intervento" va specificato che la normativa di riferimento è quella del Testo Unico sull'edilizia che all'art.3 individua gli interventi edili in 5 categorie. Questa suddivisione è fondamentale per capire:
leggi: categorie di interventi (manutenzione, risanamento, ristrutturazione, nuova costruzione) In linea di massima, e per semplicità di esplicazione della normativa in esame, è possibile suddividere tali interventi in due grandi categorie:
Non sono detraibili i costi sostenuti per la costruzione di nuovi edifici e per l'ampliamento degli edifici esistenti. In questa casistica ricadono spesso gli ampliamenti con "Piano Casa" che infatti sono esclusi dalla possibilità di detrazione fiscale L'elenco degli interventi detraibili è un grandissimo numero di evidenze e di interpretazioni che hanno, di volta in volta, allargato o ristretto il recinto di valutazione delle opere e degli immobili soggetti a beneficio. Si pensi alla possibilità di portare in detrazione le spese per le opere di messa in sicurezza degli impianti (DM 37/08) da parte dei condomini, o le opere di risparmio energetico (per i quali è prevista anche un' apposita detrazione del 65%), le opere “antifurto”, quelle finalizzate all’eliminazione delle barriere architettoniche o, ancora, le opere di rivisitazione della proprietà immobiliare contro gli infortuni domestici, e tanto altro ancora. L'alto numero di interventi che permettono di accedere alle detrazioni non devono essere confusa con la possibilità di beneficiare del bonus fiscale per qualsiasi tipologia di “ritocco” alla propria abitazione. Non rientrano, infatti, tra gli interventi agevolabili, le opere interne agli appartamenti rientranti in manutenzione ordinaria, come la sostituzione dei pavimenti, dei sanitari, la tinteggiatura e l'intonacatura delle pareti, o ancora la sostituzione degli infissi almenochè questi interventi non rientrino all'interno di un lavoro riacadente nel campo della manutenzione straordinaria Rientrano tra le iniziative agevolabili le opere di installazione dell'ascensore in condominio, sempre che serva all'eliminazione delle barriere architettoniche. Come usufruire della detrazione: notifica preliminare, bonifico e dichiarazione dei redditiDopo aver sintetizzato chi può richiedere la detrazione e per quali interventi, cerchiamo di comprendere in che modo usufruire della detrazione per le ristrutturazioni edilizie. Innanzitutto, se la normativa sulla Sicurezza nei Cantieri (si sensi del D. Lgs 81/2008) lo prevede per l'intervento, bisogna inviare all'Azienda sanitaria locale competente per territorio, ancor prima di iniziare i lavori, una comunicazione (notifica preliminare) mediante raccomandata con avviso di ricevimento (a meno che il tipo di intervento escluda gli obblighi derivanti dalle norme sulla normativa in materia di sicurezza nei cantieri). Successivamente, bisognerà pagare le spese detraibili tramite bonifico bancario o postale, da cui dovranno risultare la causale del versamento, il codice fiscale del soggetto che paga e il codice fiscale o il numero della partita IVA del beneficiario del pagamento. In merito, val la pena di spendere ulteriormente qualche parola: gli istituti di crediti dispongono di un apposito modulo per l'effettuazione di bonifici utili per fruire della detrazione per ristrutturazioni edilizie. CONSULENZA DETRAZIONEAssistenza Chiedi una consulenza In aggiunta a quanto sopra, ricordiamo come, per usufruire della detrazione, sia sufficiente indicare in dichiarazione dei redditi i dati catastali identificativi dell'immobile e, nell'ipotesi in cui i lavori siano stati effettuati dal detentore, anche gli estremi di registrazione dell'atto che ne costituisce il titolo, e gli altri dati richiesti per il controllo della detrazione. Ricordiamo, in merito, come in seguito all'approvazione del decreto legge 70 del 13 maggio 2011 sia stato soppresso l'obbligo dell'invio della comunicazione di invio lavori al centro di Pescara dell'Agenzia delle Entrate. Rimane invece prevista la conservazione, e l'esibizione a richiesta degli uffici, delle abilitazioni amministrative in relazione alla tipologia di lavori da realizzare (SCIA, DIA, CILA), alla domanda di accatastamento per gli immobili non ancora censiti, alle ricevute di pagamento delle imposte sulla casa (IMU, Tasi, Tari), alla delibera assembleare di approvazione dell'esecuzione dei lavori e della tabella millesimale di ripartizione delle spese per gli interventi riguardanti le parti comuni di edifici residenziali, e ancora alle ricevute dei bonifici di pagamento, alle fatture e alle ricevute fiscali sulle spese effettivamente sostenute e alla comunicazione preventiva (se obbligatoria). Da Maggio 2011 la procedura è stata semplificata: non è più necessario inviare al Centro Operativo di Pescara la comunicazione di inizio lavori e indicare nella fattura dell'impresa che esegue i lavori il costo della manodopera. Ecco il procedimento per accedere alla detrazione:
Il richiedente deve essere inoltre in possesso dei seguenti documenti:
Per usufruire della detrazione bisogna poi indicare nella dichiarazione dei redditi i dati catastali che identificano l'immobile oggetto dei lavori. Notifica preliminareLa notifica preliminare (art.99 Dlgs 81/08) è un documento predisposto dal committente che indica i dati del cantiere (indirizzo, data di inizio e durata dei lavori, ammontare ipotizzato del costo dei lavori, numero di imprese e di lavoratori), la natura dell'opera, i dati del coordinatore della sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione ed i dati del committente. Le informazioni richieste dalla notifica preliminare sono contenute nell'allegato XII del T.U. sulla Sicurezza 81/08 Bisogna procedere con l'invio della notifica preliminare alla ASL nei seguenti casi:
BonificoNel bonifico andranno indicate:
Le poche spese che non potranno essere pagate tramite bonifico, ad esempio gli oneri da versare al comune, le ritenute fiscali da versare ai professionisti o i bolli, potranno essere pagate in altri modi. Se il numero dei richiedenti la detrazione è meggiore di uno, nella causale del bonifico andranno inseriti tutti i codici fiscali degli interessati. In caso di interventi condominiali andrà inserito il codice fiscale del condominio e dell'amministratore (o di colui che effettua il pagamento). Spese che si possono pagare prima dell'inizio dei lavoriCome stabilito dalla Cir. n. 95/2000 sia i materiali che le spese professionali strettamente inerenti l’esecuzione dei lavori possono essere pagati, purché con bonifico bancario, anche prima dell’invio della comunicazione al centro operativo di Pescara. (Da alcuni anni l'invio al centro operativo non è più obbligatorio) Il controllo dello StatoAbbiamo visto come la detrazione viene percepita dal contribuente direttamente nella propria dichiarazione dei redditi, è quindi un procedimento autonomo che non necessita di alcuna conferma da parte dello Stato. Succede però che l'Agenzia delle Entrate controlli la vericidità e la regolarità della detrazione. Con un'apposita circolare (provvedimento del 02/011/2011) l'Agenzia delle Entrate ha specificato quali documenti conservare in caso di un controllo fiscale:
Lavori in condominio, cosa conservareIn caso di controllo per interventi che hanno interessato le parti comuni del condominio, il singolo contribuente può sostituire tutta la documentazione richiesta con una certificazione dell'amministratore del condominio che attesti di aver regolarmente proceduto all'iter previsto. La dichiarazione deve contenere anche la somma che il singolo contribuente ha speso (considerato i i suoi millesimi). Perdere l'agevolazioneIl contribuente può perdere la detrazione e dover restituire l'importo avuto nel caso in cui il controllo riveli che non aveva diritto a richiedere l'agevolazione. In particolare l'AdE specifica i seguenti casi in cui si può perdere l'agevolazione:
Per tutelarsi maggiormente, è bene che il titolare dell'immobile da ristrutturare nonchè appaltatore dei lavori, richieda alla ditta esecutrice una dichiarazione di osservanza delle norme sulla Sicurezza ai sensi del T.U. 81/08 Guarda il video ufficiale dell'Agenzia delle Entrate
Come ottenere la detrazione del 50 per lavori di ristrutturazione?Il bonus ristrutturazioni può essere richiesto con l'aiuto di un CAF o del proprio consulente fiscale in tre modalità: in fase di dichiarazione dei redditi, con la presentazione del modello 730 o del modello Unico. L'importo detraibile va suddiviso in 10 quote annuali d'importo pari.
Come funziona il 50 per cento sulle ristrutturazioni 2022?Dal 1° gennaio 2022 e anche per i due anni successivi, con il bonus ristrutturazione i contribuenti avranno quindi la possibilità di portare in detrazione fiscale al 50 per cento le spese sostenute per i lavori di riqualificazione edilizia, manutenzione straordinaria e ordinaria (per i condomini) per un massimo di ...
Come funziona la detrazione fiscale del 50%?spendendo 10 mila euro nella ristrutturazione della casa, grazie al bonus ristrutturazione 2022 l'Agenzia delle Entrate ti restituirà il 50% della spesa totale. La restituzione del 50% della spesa totale avviene in 10 anni, tramite le detrazioni sulle tasse IRPEF che verserai allo Stato.
Quali lavori rientrano nel bonus ristrutturazione 2022?Cosa rientra nel bonus ristrutturazione 2022: i lavori ammessi. Manutenzione ordinaria.. Manutenzione straordinaria.. Restauro.. Risanamento conservativo.. Ristrutturazione edilizia.. |