Cosa bisogna fare per la pressione alta

  • Introduzione
  • Valori normali
  • Cause
    • Fattori di rischio
  • Sintomi
  • Gravidanza
  • Prognosi e complicazioni
  • Quando chiamare il medico?
  • Rimedi: come abbassare la pressione?
  • Domande frequenti

Introduzione

La pressione arteriosa è una misura della forza con cui il sangue scorre nel corpo; è una delle principali cause di malattie cardiovascolari, che a loro volta sono la prima causa di morte nel mondo occidentale.

Si definisce ipertensione (pressione alta) una situazione in cui si verifichi almeno una delle seguenti condizioni:

  • Pressione sistolica (massima) >= 140 mmHg,
  • Pressione diastolica (minima) >= 90 mmHg,
  • Assunzione di farmaci per la pressione alta.

La pressione massima è quella misurata nel momento in cui il cuore si contrae (batte), mentre la minima è quella misurata tra un battito e l’altro, quando cioè il cuore è rilassato.

Diversi studi, tra cui il MRFIT, hanno dimostrato chiaramente che più è bassa la pressione e minore è il rischio di mortalità. Il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari sembra raddoppiare ogni 20 mmHg in più per la pressione massima, e ogni 10 mmHg in più per la pressione minima, a partire da valori 115/75 mmHg (Fonte: Medscape).

In altre parole, avere per esempio una massima a 135 significa correre un rischio doppio rispetto ad una pressione a 115 mmHG a parità di individuo di età compresa ta i 40 ed i 70 anni.

Sistolica (mm/Hg)Diastolica (mm/Hg)
Ottimale< 120 e < 80
Normale120-129 e 80-84
Normale-alta130-139 o 85-89
Ipertensione di grado 1140-159 o 90-99
Ipertensione di grado 2160-179 o 100-109
Ipertensione di grado 3> 179 o > 109
Ipertensione sistolica isolata>= 140 e < 90
Crisi ipertensiva> 180 o > 110

Fonte: Linee Guida 2018 ESC/ESH

Il valore della misurazione della pressione a casa è spesso più basso della misurazione fatta in ambulatorio (ipertensione da camice bianco), così come la misurazione per 24 ore risulta in genere più accurata e meno influenzata dall’ansia del momento; segnaliamo tuttavia che questa variazione, se elevata, è considerata come predittiva della possibilità di sviluppare ipertensione sostenuta.

Si tenga poi conto che la pressione tende ad essere più elevata nelle prime ore del mattino e dopo una passeggiata, infatti gli episodi di ictus ed infarto sono più comuni nelle prime ore della giornata.

Durante la notte, al contrario, la pressione tende a scendere del 10-20%, quando questo non succede è considerato come ulteriore fattore di rischio.

Si noti che i valori di pressione sanguigna sono in costante cambiamento, per adattarsi alle condizioni esterne; può per esempio aumentare o diminuire in conseguenza delle attività quotidiane, come l’esercizio fisico, i cambiamenti della posizione (sdraiati, in piedi o seduti) o le diverse attività svolte.

Può oscillare per cause emotive e tende ad essere più alta in inverno che in estate, perché il freddo favorisce la vasocostrizione (i vasi sanguigni diventano più stretti, quindi la pressione aumenta, come quando si pizzica leggermente una pompa dell’acqua in giardino).

Negli adulti peso e pressione sanguigna sono strettamente correlati: quando il peso aumenta oltre ai valori ideali anche la pressione del sangue tende ad aumentare.

È possibile infine rilevare, soprattutto nelle persone anziane, una pressione massima alta e una minima nella norma; si tratta di ipertensione sistolica isolata che richiede comunque di essere trattata.

Linee guida americane

Nel mese di novembre 2017 un comitato composto dalle più prestigiose società medico-scientifiche americane ha pubblicato congiuntamente le nuove linee guida per la diagnosi e il trattamento della pressione alta; la novità più rilevante è la scomparsa della definizione di pre-ipertensione, la cui fascia di valori (120-139 e/o 80-89) e ora già considerata una pressione alta (da trattare attraverso l’implementazione di modifiche allo stile di vita).

È interessante questa presa di posizione, perché posta con l’obiettivo di aumentare l’attenzione a valori di pressione anche poco oltre la norma, ma che in base alla letteratura scientifica disponibile è già responsabile di un aumento del rischio cardiovascolare; il problema è che con questi valori la popolazione americana che richiederebbe trattamento è aumentata in modo drammatico, portando quindi molti autori ad interrogarsi su possibili interessi economici legati alla scelta.

È altresì importante rilevare che un valore normale inteso come il più comune nella popolazione non significa necessariamente ideale, perché è indiscutibile il fatto che i valori pressori dovrebbero innanzi tutto essere controllati da uno stile di vita sano.

Cosa bisogna fare per la pressione alta

iStock.com/OlgaOleNN

Cause

Nella maggioranza dei pazienti (90-95%) viene diagnosticata un’ipertensione essenziale (primaria), ossia una pressione alta senza causa apparente; nei restanti casi si può invece individuare una malattia che provoca l’aumento di pressione (ipertensione secondaria), come ad esempio:

  • acromegalia,
  • apnea ostruttiva notturna,
  • diabete,
  • dislipidemia,
  • feocromocitoma,
  • iperaldosteronismo,
  • ipercalcemia o ipocalcemia,
  • ipokaliemia,
  • malattie renali,
  • malattie vascolari,
  • sindrome di Cushing,
  • disturbi della tiroide:
    • ipotiroidismo (causa in genere ipertensione diastolica lieve),
    • ipertiroidismo (causa in genere ipertensione sistolica).

Fattori di rischio

  • Uomini/Donne: Le donne hanno uguale probabilità degli uomini di sviluppare ipertensione, tuttavia per le persone sotto i 45 anni la condizione colpisce più uomini che donne. Oltre i 65 anni è il contrario. (Fonte:CDC);
  • Età: Dai 55 anni in poi aumenta sensibilmente il rischio di sviluppare la malattia. Cresce in ogni caso il rischio all’aumentare dell’età;
  • Etnia: I non ispanici di colore hanno un rischio maggiore dei non ispanici bianchi, che a loro volta hanno un rischio maggiore degli ispanici;
  • Famigliarità: Può esistere famigliarità.
  • Stile di vita errato:
    • sovrappeso (studi trasversali indicano una correlazione lineare tra peso e pressione),
    • fumo (per la presenza di nicotina),
    • sedentarietà,
    • consumo eccessivo alcolici,
    • consumo eccessivo di sale da cucina (spesso presente in grandi quantità in alimenti industriali pronti),
    • stress.

Sintomi

Il segno chiave è ovviamente la pressione alta, ma per la diagnosi si fa in genere riferimento alla media di almeno 2 misurazioni consecutive, rilevate in almeno due occasioni diverse.

In genere non si manifesta alcun altro sintomo, tanto che la pressione alta viene spesso chiamata killer silenzioso. Nonostante quanto si pensi, il mal di testa è relativamente poco comune e di norma limitato ai casi più severi (crisi ipertensiva); quando si manifesta è comunque più frequente al mattino e localizzabile nella zona della nuca.

Quando presenti, i sintomi della pressione alta possono essere:

  • affaticabilità,
  • impotenza negli uomini,
  • nausea,
  • palpitazioni,
  • vertigini,
  • visione offuscata.

Gravidanza

L’ipertensione è il problema di salute più comune durante la gravidanza ed interessa circa il 2-3% delle gestanti.

Si parla di ipertenzione gestazionale in caso di

  • pressione arteriosa sistolica superiore a 140 mmHg
  • e/o pressione arteriosa diastolica superiore a 90 mmHg.

A seconda dei casi e in assenza di trattamento le conseguenze possono essere più o meno gravi.

Ipertensione gestazionale

Settimane: 0 → 20

Diagnosticata se si sviluppa

  • prima della gravidanza,
  • durante la gravidanza ma prima di 20 settimane,
  • o dura più di 12 settimane dopo il parto.

Preeclampsia

Settimane: 20 → 40

La preeclampsia (o gestosi) viene diagnosticata quando l’incremento pressorio rilevato dopo la 20ª settimana di gestazione in donne precedentemente senza problemi di pressione, si accompagna a presenza di proteine nell’urina (proteinuria).

Eclampsia

Settimane: 20 → 40

Si parla di eclampsia quando alla sintomatologia classica si associano crisi convulsive.

Sindrome HELLP

Settimane: 20 → 40

La sindrome HELLP è una condizione caratterizzata, come evidenzia lo stesso acronimo inglese HELLP (H=hemolysis, E=elevated, L=liver enzimes, L=low, P=platelets) da

  • emolisi (prematura distruzione dei globuli rossi),
  • aumento del valore sierico degli enzimi epatici,
  • piastrinopenia.

Prognosi e complicazioni

La prognosi della pressione alta è buona in caso di diagnosi precoce e terapia, in quanto abbassando la pressione si riduce il rischio di eventi cardiovascolari; se non trattata aumenta sensibilmente la probabilità di sviluppare complicazioni cardiovascolari anche fatali, tanto da meritarsi la nomea di silent killer (assassino silenzioso).

Una pressione alta non controllata può infatti causare numerose complicazioni in diversi organi, tra cui

  • cervello,
  • cuore,
  • reni
  • ed in generale a qualsiasi vaso sanguigno.

Tra le conseguenze più comuni ricordiamo ad esempio

  • aneurisma (e relativa rottura),
  • angina,
  • demenza,
  • ictus,
  • infarto,
  • insufficienza cardiaca,
  • ischemia,
  • malattie renali,
  • retinopatia ipertensiva,
  • sindrome metabolica.

Quando chiamare il medico?

È necessario contattare il medico se la pressione è superiore a 140/90 (anche per uno solo dei due valori).

Si raccomanda di rivolgersi al Pronto Soccorso se:

  • La pressione è superiore a 180/110 mmHg (anche uno solo dei due valori, poiché si tratta di una crisi ipertensiva).
  • Compaiono sintomi quali mal di testa pulsante, nausea o vomito e visione offuscata e si ritiene che possano essere legati a pressione alta.
  • In gravidanza la pressione supera 140/90 mmHg (anche uno solo dei due valori).

Rimedi: come abbassare la pressione?

In caso di pressione alta è sempre necessario intervenire per abbassarla, ma il tipo di trattamento varia a seconda della situazione.

Per la maggior parte dei pazienti l’obiettivo è riportare la pressione almeno sotto i 140/90, ma in caso di fattori di rischio cardiovascolari importanti (come il diabete) è possibile che vengano suggeriti obiettivi più stringenti.

Punti fermi del trattamento sono:

  • dieta sana e riduzione del consumo di sale,
  • attività fisica compatibile con lo stato di salute,
  • recuperare il proprio peso forma se necessario,
  • riduzione del consumo di alcolici,
  • abolizione del fumo,
  • riduzione e gestione delle fonti di stress.

Quando questi provvedimenti non dovessero essere sufficienti il medico valuterà di introdurre una terapia farmacologica.

Domande frequenti

La pressione deve essere 100 più l’età?

Una volta si diceva che la pressione massima (sistolica) dovesse essere circa 100 più i propri anni, ma la ricerca ha dimostrato che la pressione ideale è inferiore a 120/80 a prescindere dall’età.

È più pericolosa una massima o una minima alta?

Da un punto di vista generale avere una sistolica (massima) alta è più pericoloso, perché più strettamente correlato al rischio di andare incontro a infarto o ictus.

Per esempio una pressione alta di 160/80 è più pericolosa di una pressione minima alta 150/90; conferma indiretta di questo rilievo statistico è che il rischio di morte per la malattia cardiaca ischemica e/o ictus raddoppia per ogni incremento diastolico di 20 mm Hg (massima) o incremento sistolico di 10 mm Hg (minima) tra le persone di età compresa tra 40 e 89 anni.

Ovviamente si tratta di ragionamenti generali, che vanno poi inquadrati nel contesto del singolo paziente e dei rispettivi valori, per esempio si osserva che nella maggior parte dei soggetti la pressione sanguigna sistolica (massima) aumenta costantemente con l’età a causa della crescente rigidità delle arterie e dell’aterosclerosi.

In caso di pressione alta è pericoloso avere rapporti sessuali?

Tutte le società medico-scientifiche concordano nel definire l’attività sessuale una pratica priva di rischi specifici per la maggior parte dei pazienti, anzi, in quanto attività fisica e nel contesto di uno stile di vita sano può essere d’aiuto.

Il modesto rialzo pressorio che si rileva durante l’atto è in genere considerato non pericoloso.

Se inizio ad assumere la compressa per la pressione dovrò assumerla per tutta la vita?

Non necessariamente, ma la risposta dipende in gran parte dal margine di miglioramento esistente sullo stile di vita; se si inizia la terapia e non si intraprendono cambiamenti nelle proprie abitudini è improbabile che potrà essere sospesa (ma ovviamente non iniziarne l’assunzione per questo timore espone direttamente al rischio di eventi cardiovascolari).

Se seguo uno stile di vita sano sono sicuro di non sviluppare pressione alta?

Purtroppo in alcuni casi e per ragioni sconosciute è possibile manifestare ugualmente un problema di pressione alta; andrà trattata secondo le stesse linee guida viste, ma il fatto che non siano presenti altri fattori di rischio è un grande vantaggio in ottica di prevenzione cardiovascolare.

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Cosa fare per abbassare subito la pressione alta?

Come far abbassare la pressione velocemente.
5 respiri: in posizione seduta, con la schiena dritta, porta la testa leggermente all'indietro e fai cinque respiri lentissimi, inspirando ed espirando a pieni polmoni con tutta calma. ... .
respirazione addominale: posiziona una mano sul petto e una sulla pancia..

Quale bevanda fa abbassare la pressione?

Consumare almeno un bicchiere al giorno di succo di melograno per quattro settimane consentirebbe di diminuire la pressione sistolica e diastolica, come dimostrato da uno studio pubblicato su Plant Foods for Human Nutrition.

Come abbassare la pressione rimedi della nonna?

Ecco alcuni rimedi della nonna per favorire la diminuzione della pressione sanguigna: Biancospino: si tratta di una pianta che gode di proprietà ipotensiva, sedativa, rilassante a livello cardiaco e dilata la muscolatura dei vasi sanguigni. Per tali motivi è un ottimo rimedio naturale per l'ipertensione.

Cosa bisogna bere quando si ha la pressione alta?

Pressione alta cosa fare? Oltre a ridurre la quantità di sodio che assumiamo con il cibo, è importante bere molta acqua, almeno 1 litro e mezzo al giorno. Infatti, il giusto apporto di liquidi e di sali minerali stimola il funzionamento dell'apparato cardiocircolatorio e regola l'attività arteriosa.