Cuocere le lasagne in forno statico o ventilato

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Cuocere le lasagne in forno statico o ventilato
Le lasagne sono uno dei piatti tipici emiliani che, grazie alla loro bontà, sono diventate patrimonio della cucina nazionale. Ma come e per quanto tempo si devono cuocere? Vediamo insieme nel dettaglio quali sono i tempi di cottura delle lasagne e cerchiamo di fare una netta distinzione tra quelle secche e quelle fresche.

Lasagne secche

Le lasagne secche, quelle che solitamente si acquistano nei supermercati per intenderci, possono essere messe in forno senza prima essere sbollentate.

Queste lasagne, però, avranno bisogno di un sugo e di un ripieno leggermente più liquidi se utilizzate in questa forma e cuoceranno, in forno a 150°, per 35/40 minuti circa. Per accertarvi che la cottura sia esatta, infilate nella vostra lasagna una forchetta da cucina. Se non ci sarà resistenza e alcun crack, vuol dire che le lasagne saranno pronte per essere gustate.

Lasagne fresche

Chi porta a casa lasagne di pasta fresca, dovrà seguire un’altra procedura. Il prodotto fresco non ha bisogno di idratarsi con il sugo in cottura e tende a cuocere più rapidamente. È lo spessore a fare la differenza: una lasagna di spessore standard (2,5 mm) cuocerà per 25 minuti in forno preriscaldato a 180-200°. Qui non ci sarà bisogno di un sugo molto lento, in quanto le lasagne conserveranno al loro interno l’acqua delle uova e, dunque, assorbiranno meno acqua dal condimento.

Cuocere le lasagne in forno statico o ventilato

In quale ripiano del forno si cuociono le lasagne?

Tempo cottura lasagne La cottura delle lasagne è importante tanto quanto ragù e besciamella. Il tempo necessario è di circa venticinque minuti, ma si divide in due fasi: La prima nel ripiano basso del forno, dura per i primi venti minuti a 180° C. Dopodiché resta solo da gratinare la crosta in superficie.

Come mettere il forno per la carne?

Tempo di cottura al forno a 180-190° C

  1. Al sangue. 40 minuti per 450 grammi. Temperatura al cuore. 60°C.
  2. Media Cottura. 50 minuti per 450 grammi. Temperatura al cuore. 70°C.
  3. Ben cotto. 60 minuti per 450 grammi. Temperatura al cuore. 80°C.

Come tenere in caldo le lasagne?

Le lasagne cuociono generalmente per 40-45 minuti almeno in forno caldo a 180°: l'eccessiva secchezza degli strati superiori è un rischio che potrete evitare coprendo le lasagne in cottura con un foglio di alluminio per metà tempo, per poi eliminarlo e proseguire.

In che ripiano del forno si cuociono le torte?

La torta si posiziona sul ripiano centrale del forno, per garantire una cottura uniforme ed evitare che si cuocia troppo sulla superficie o sul fondo.

Quanto deve cuocere la carne in forno?

Cuocete in forno ventilato a 150 gradi per 2-3 ore a seconda del taglio di carne e della sua dimensione.

Che tipo di carne al forno?

Il taglio deve essere adatto alle brevi cotture, dunque bisogna puntare sui tagli pregiati: entrecote di manzo, controfiletto, o anche pezzi particolari dell'anteriore di animali con carne molto tenera, come l'anima del reale, capocollo di maiale, coscia o spalla di agnello, ecc.

Siamo pronti a cucinare: ricetta alla mano, ingredienti e attrezzi giusti tutti in fila, musica di sottofondo (facoltativa) accesa. Arriviamo al punto cottura e bam! Sorge il dubbio…forno sì, ma di che tipo? E se usiamo quello sbagliato? Talvolta i ricettari precisano quale forno utilizzare per la nostra ricetta, ma più spesso non ci sono indicazioni specifiche.

Impariamo a distinguere le due tipologie e a comprenderne funzionamento e temperature, così da sapere ogni volta quale cottura impostare senza fare “tragici” errori.


1_La differenza sta nella modalità con cui il calore viene propagato all’interno del forno.

Il forno ventilato spande il calore in modo molto uniforme grazie al flusso d’aria prodotto della ventola e quindi cuoce i cibi per convezione, raggiungendo ogni angolo del forno. È possibile quindi cucinare più pietanze contemporaneamente perché il calore uniforme consente di sfruttare entrambi i ripiani del forno e il flusso d’aria della ventola impedisce che si mescolino i profumi.

Nel caso del forno statico si ha una cottura per irraggiamento: il calore è propagato mediante resistenze nella parte inferiore e superiore del forno. La cottura è più lenta e si può cuocere una sola pietanza per volta. I forni a gas rientrano in questa categoria, ma in questo caso il calore si irraggia solo dalla parte inferiore del forno (dove c’è la fiamma).

Per questa ragione, se non la usate, con il forno statico rimuovete sempre la leccarda, perché impedirebbe la corretta diffusione del calore e, di conseguenza, la giusta cottura del cibo.


2_Quali le pietanze adatte per le due tipologie

Con il forno ventilato la cottura è più veloce: il flusso d’aria disidrata la superficie dei cibi, dotandoli in breve tempo di una crosticina croccante ma lasciando interno più umido e quindi più morbido.

È perciò particolarmente indicato per la cottura di pasta al forno, lasagne, arrosti, pollo, pesce al cartoccio e in teglia, verdure ripiene o gratinate, ma anche di biscotti farciti, crostate e dolci dal cuore morbido.

La cottura offerta dal forno statico è più lenta, meno uniforme ma anche meno intensa: si rende indispensabile per tutte le preparazioni contenenti lievito (soprattutto lievito chimico) che necessitano di una cottura più delicata e rilassata, che permetta loro di crescere e che ne cuocia bene anche l’interno. È quindi consigliato per la preparazione di dolci, meringhe, lievitati in genere, pan di Spagna, pasta sfoglia ma anche pane, pizza, focaccia.


3_Le temperature

Abbiamo visto che le due tipologie di forno si differenziano per come il calore si comporta e, conseguentemente, per la durata della cottura, più breve o lunga secondo il tipo di forno.

In sostanza, considerando calore e durata diversi, si può affermare che tra la cottura ventilata e quella statica c’è una differenza di circa 20-25°C.

Questa informazione vi sarà utile nei casi in cui abbiate solo una delle due tipologie di forno.

Tenete sempre presente che temperature indicate dai forni di casa, spesso privi di schermo digitale, sono spesso piuttosto approssimative: per non sbagliare, conviene sempre armarsi di un termometro da forno.


4_Come regolarsi se avete a disposizione solo una tipologia di forno

La vostra ricetta prevede il forno ventilato ma avete a disposizione un forno a gas o comunque sprovvisto di ventola? Il problema è risolvibile: basta aumentare la temperatura di circa 20°, mantenendo il tempo immutato.

Nel caso di una torta che desiderate mantenga un cuore morbido, se avete un forno statico potete aumentare la temperatura, per esempio, da 180° a 200°, senza modificare i tempi di cottura, e avrete lo stesso risultato.

Al contrario, se avete solo un forno ventilato e volete preparare un soffice pan di Spagna, abbassate la temperatura, per esempio da 180° a 150-160° e continuate la cottura.

Comunque sia, rammentate sempre di controllare la vostra cottura, specie se non avete un termometro!

Forno ventilato > Volete preparare il pane o un lievitato simile, come i croissant? Un accorgimento prevede la spennellatura della superficie del lievitato in questione con latte, uovo sbattuto o burro fuso: in questo modo si ritarderà la creazione della crosticina dorata in superficie che, una volta formata, ne bloccherebbe la “crescita”.

Un altro trucco, usato dalle nonne che preparavano il pane ben prima che inventassero i forni a vapore, consiste nel sistemare sul fondo del forno un recipiente resistente al calore (una ciotola, per esempio) colmo d’acqua – il calore prodotto creerà vapore, che manterrà la morbidezza dell'alimento e ne favorirà l'ulteriore lievitazione. Per la doratura finale togliete la ciotola d'acqua, fate uscire il vapore dal forno e proseguite la cottura per altri 10 minuti.

Ci sono anche forni termoventilati: possiedono una resistenza circolare a livello della ventola che scalda l'aria che viene immessa nel forno, consentendo una “vera” cottura ventilata. Il vantaggio della resistenza circolare è sostanzialmente una maggiore omogeneità di cottura, cioè la possibilità di cuocere su più livelli una grande quantità di cibo con la stessa efficienza ed efficacia.

E il grill? Lo si utilizza soprattutto per gratinare i cibi, cioè per cuocerli a temperature molto alte per pochissimo tempo e per creare, in tempo brevissimo e ad altissima temperatura, una maggiore doratura sulla loro superficie. Il tutto grazie a una resistenza sul cielo del forno che diventa incandescente, quindi fate attenzione a non bruciare i cibi.

Tenete anche conto che consuma moltissima elettricità.


Francesca Tagliabue

dicembre 2016

Quando si usa il forno ventilato e quando quello statico?

Nel forno ventilato la diffusione del calore è più omogenea, e garantisce una cottura dei cibi più rapida e uniforme. Invece la cottura dei cibi nel forno statico è più lenta e più mirata, anche se può risultare meno uniforme.

Cosa si cuoce nel forno ventilato?

Forno ventilato È quindi particolarmente indicato per la cottura di pasta al forno, arrosti, pesce al cartoccio e verdure, ma anche biscotti, crostate e dolci dal cuore morbido. Inoltre è possibile cuocere più pietanze simultaneamente, senza che si mescolino i profumi, consentendo anche un risparmio energetico!

Come non far attaccare le lasagne nella teglia?

Imburrate bene la teglia per le lasagne, anche gli angoli: questo passaggio è quanto mai fondamentale, visto che evita che la sfoglia si attacchi al fondo e ai lati del contenitore. In più, un goccio di burro in più non può che migliorare il sapore del piatto!

Come si programma il forno statico?

Il quadratino con dentro dentro due rettangoli posizionati sopra e sotto la figura. È il simbolo del forno statico per eccellenza. Con quest'impostazione, il calore sarà propagato da sotto e da sopra permettendo al cibo di cuocersi nella maniera più omogenea possibile.