Importo minimo per rimborso spese mediche 730

Importo minimo per rimborso spese mediche 730
Nel seguito vediamo quando scatta il limite di importo previsto dal legislatore per la detrazione fiscale annua ai fini Irpef delle spese sanitarie nella dichiarazione dei redditi in quanto varia in base alla categoria di spesa sostenuta. Vedremo come funziona e come gestirla nel 730 o nel modello Unico per evitare di commettere errori e vedersi notificare un avviso bonario da parte dell’agenzia delle entrate

La premessa è che esistono più limiti che variano per tipologia di spese sostenute ed un limite complessivo di 15.493,71, al di sopra del quale non scatta l’indetraibilità ma la possibilità di rateizzare il residuo in quote costanti per gli anni successivi come meglio sotto evidenziato. Per adottare questo comportamento bisognerà effettuare il calcolo e indicarlo negli appositi righi del 730.

Limite detrazione fiscale Irpef per spese sanitarie

Attenzione: visti gli importi in ballo che contraddistinguono spesso l’acquisto di dispositivi medici, ma anche come spesso accade le spese odontoiatriche, porta il contribuente a superare il limite imposto dal legislatore per fruire della detrazione fiscale in un solo anno. Il limite riconosciuto dal legislatore per sfruttare il beneficio fiscale annesso alla detrazione del 19% è pari a euro 15.493,71. Al superamento del limite, la solo quota che eccede tale limite andrà ripartita in quote annua di pari importo e per i 3 successivi. In altre parole se andate oltre questo limite di 1.000 euro, questi mille euro andranno indicati nella dichiarazione dei redditi nella misura di 250 euro per 4 anni. Ulteriore precisazione riguarda la franchigia che in questi casi particolari non deve essere applicata sulla quota eccedente.

La composizione del limite

Resta da capire come individuare il limite e come si effettua il calcolo, ossia quali tipologie di spese prendere in considerazione. Si deve fare riferimento alle mediche medio sanitarie in senso allargato. Un consiglio che vi do è quello di prendere la sommatoria dei righi del modello 730 che vanno dal rigo E1 a E3 di cui vi riporto nel seguito la descrizione:

  • Spese sanitarie
  • Spese sanitarie per familiari considerati a carico fiscalmente
  • Spese sanitarie per persone con disabilità

Nell’ultima sotto categoria devono essere escluse a titolo di esempio le spese per gli autoveicoli che godo di una detrazione a parte.

Vi riporto per maggiore utilità la descrizione del contenuto dei tre righi in modo da poter valorizzare correttamente il campo.

Rigo E1 Spese sanitarieColonna 2 (Spese sanitarie): indicare l’intero importo delle spese sanitarie sostenute nell’interesse proprio e dei familiari a carico. Chi presta l’assistenza fiscale calcolerà la detrazione del 19 per cento solo sulla parte che supera l’importo di 129,11 euro. Per le spese sanitarie relative all’acquisto di medicinali, la detrazione spetta se la spesa è certificata da fattura o da scontrino fiscale (c.d. “scontrino parlante”) in cui devono essere specificati la natura e la quantità dei prodotti acquistati, il codice alfanumerico (identificativo della qualità del farmaco) posto sulla confezione del medicinale e il codice fiscale del destinatario. In Appendice, alla voce “Spese sanitarie”, è riportato un elenco delle spese che danno diritto alla detrazione, insieme ad alcune informazioni sulla documentazione da conservare e sulle spese sostenute all’estero.

Limitatamente agli anni 2017 e 2018 sono altresì detraibili le spese sostenute per l’acquisto di alimenti a fini medici speciali, inseriti nella sezione A1 del Registro nazionale di cui all’articolo 7 del decreto del Ministro della sanità 8 giugno 2001, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 154 del 5 luglio 2001, con l’esclusione di quelli destinati ai lattanti. L’importo da indicare nel rigo E1, colonna 2, deve comprendere le spese sanitarie indicate nella sezione “Oneri detraibili” (punti da 341 a 352) della Certificazione Unica con il codice onere 1. Le spese sanitarie relative patologie esenti, per le quali è possibile che la detrazione spettante sia superiore all’imposta dovuta, vanno indicate nella colonna 1 di questo rigo.

Colonna 1 (Spese per patologie esenti): indicare le spese sanitarie relative a patologie esenti dalla spesa sanitaria pubblica. Si tratta di alcune malattie e condizioni patologiche per le quali il Servizio Sanitario Nazionale ha riconosciuto l’esenzione dal ticket in relazione a particolari prestazioni sanitarie. Per un elenco completo si può consultare la banca dati del Ministero della Salute disponibile sul sito www.salute.gov.it. Le spese indicate in questa colonna non possono essere comprese tra quelle indicate nella colonna 2 di questo rigo. Per queste spese spetta un’agevolazione che consiste nella possibilità di non perdere la parte di detrazione che non ha trovato capienza nell’imposta dovuta. L’eccedenza verrà indicata da chi presta l’assistenza fiscale nello spazio riservato ai messaggi del prospetto di liquidazione, mod. 730-3, per consentire al familiare che ha sostenuto le spese per patologie esenti di fruire della restante quota di detrazione (v. istruzioni del rigo E2).

Rigo E2 Spese sanitarie per familiari non a carico affetti da patologie esenti: indicare l’importo della spesa sanitaria sostenuta nell’interesse del familiare non fiscalmente a carico affetto da patologie esenti la cui detrazione non ha trovato capienza nell’imposta lorda da questi dovuta. La parte di detrazione che non ha trovato capienza nell’imposta del familiare è desumibile dalle annotazioni del mod. 730-3 o dal quadro RN del mod. REDDITI Persone fisiche 2018 di quest’ultimo.

L’ammontare massimo delle spese sanitarie indicate in questo rigo non può superare 6.197,48 euro. La detrazione che spetta sulla somma delle spese indicate nei righi E1 ed E2 sarà calcolata da chi presta l’assistenza fiscale (Caf, professionista o sostituto) solo sulla parte che supera l’importo di 129,11 euro.

Rigo E3 Spese sanitarie per persone con disabilità: indicare l’importo delle spese sanitarie sostenute per persone con disabilità e, in particolare: ¡per i mezzi necessari all’accompagnamento, deambulazione, locomozione e sollevamento; per i sussidi tecnici e informatici che facilitano l’autosufficienza e l’integrazione.Per queste spese la detrazione del 19 per cento spetta sull’intero importo. Sono considerati persone con disabilità coloro che, avendo una minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva che causa difficoltà di apprendimento, relazione o integrazione lavorativa e determina un processo di svantaggio sociale o di emarginazione, e che per tali motivi hanno ottenuto il riconoscimento dalla Commissione medica (istituita ai sensi dell’art. 4 della L. n. 104 del 1992), o da altre commissioni mediche pubbliche che hanno l’incarico di certificare l’invalidità civile, di lavoro, di guerra, ecc.

I grandi invalidi di guerra (art. 14 del T.U. n. 915 del 1978) e le persone a essi equiparate sono considerati persone con disabilità e non sono assoggettati agli accertamenti sanitari della Commissione medica istituita ai sensi dell’art. 4 della L. n. 104 del 1992. In questo caso è sufficiente la documentazione rilasciata agli interessati dai ministeri competenti quando sono stati concessi i benefici pensionistici. Le persone con disabilità possono attestare le loro condizioni personali anche con un’autocertificazione (dichiarazione sostitutiva di atto notorio, la cui sottoscrizione può non essere autenticata se accompagnata da copia fotostatica del documento di identità del sottoscrittore). Altre informazioni sono riportate in Appendice alla voce “Spese sanitarie per persone con disabilità”. L’importo da indicare nel rigo E3 deve comprendere le spese indicate nella sezione “Oneri detraibili” (punti da 341 a 352) della Certificazione Unica con il codice onere 3.

Le spese sanitarie rateizzate in precedenza devono essere indicate nel rigo E6.

Esempio compilazione

Supponiamo un intervento o delle cure odontoiatriche abbiano portato ad una parcella di 20 mila euro sappiamo che la detrazione massima dell’anno sarà pari a (15.493,71-129,11) x 19% = 2919,27 da indicare nel rigo E1. La quota eccedente invece può essere rateizzata barrando l’apposita casella “rateizzazione”.

La quota eccedente può essere portata in detrazione fiscale 20.000 – 15.493,71 = 4506,29 in 4 quote costanti di pari importo pari quindi a 1126,57 x 19% = 214,05 da indicare nel rigo E28 relativo al calcolo delle detrazioni di imposta. Nel rigo 136 in vece andrà indicate l’ammontare delle somme relative alle spese sanitarie che si desidera rateizzare.

Questa particolare modalità espositiva vedrà la compilazione del rigo 136 del mod. 730-3 al netto della franchigia di 129,11 euro. Le singole quote di detrazione annua andranno riportate nel rigo 28 del modello 730. Nell’esempio di prima andrà indicato il 19% dei 250 euro annui, ossia 47,5 euro.

L’anno successivo nel rigo E6 si indicherà il numero della rata che porta in detrazione fiscale.

http://www.tasse-fisco.com/dichiarazione-dei-redditi-730-o-unico/elenco-spese-detrazione-redditi-730-guida-fiscale-tabellatasse/2537/

Quanto si recupera sul 730 per spese mediche?

MISURA DELLA DETRAZIONE È possibile portare in detrazione dall'Irpef il 19% delle spese sanitarie per la parte eccedente l'importo di 129,11 euro. In sostanza, la detrazione spettante è pari al 19% della differenza tra il totale della somma spesa e la franchigia di 129,11 euro.

Quando non si possono detrarre le spese mediche?

Non rientrano tra le spese detraibili (o deducibili) quelle per l'acquisto di “parafarmaci” (per esempio, integratori alimentari, prodotti fitoterapici, colliri e pomate), anche se acquistati in farmacia o assunti a scopo terapeutico su prescrizione medica.

Qual è il tetto massimo di spese mediche detraibili?

Il limite riconosciuto dal legislatore per sfruttare il beneficio fiscale annesso alla detrazione del 19% è pari a euro 15.493,71. Al superamento del limite, la solo quota che eccede tale limite andrà ripartita in quote annua di pari importo e per i 3 successivi.

Qual è l'importo massimo detraibile?

Indipendentemente dall'importo delle spese sostenute per i lavori di recupero del patrimonio edilizio, la detrazione del 50% va calcolata su un importo massimo di 10.000 euro per l'anno 2022 e di 5.000 euro per gli anni 2023 e 2024 (il limite era pari a 16.000 euro per gli acquisti effettuati nel 2021) riferito, ...