Show Cosa cambia nel funzionamento sessuale, a livello fisico e psicologico, in conseguenza di un tumore e dei relativi trattamenti. Revisione critica del testo: F. Peccatori (Direttore Unità di Fertilità e Procreazione in Oncologia – Istituto Europeo di Oncologia, IEO – Milano); G. Pravettoni (Direttore Psiconcologia - Istituto Europeo di Oncologia, IEO – Milano); M. Mallozzi, A.Vetromile (Sexandthecancer® – Roma) Editing: C. Di Loreto (Aimac) Quarta edizione: gennaio 2022
La sessualità è una delle componenti essenziali della nostra vita; è anche una delle più complesse e articolate ed è influenzata da fattori biologici, interpersonali,… La sessualità è una parte significativa della condizione umana dalla nascita fino a tutto il percorso della vita. Molte esperienze possono incidere sul modo in… L'apparato genitale maschile Gli organi genitali maschili sono facilmente riconoscibili perché sono quasi tutti esterni al corpo. L'estremità del pene è rivestita dal prepuzio se… Per comprendere i cambiamenti del funzionamento sessuale nella persona malata di cancro non basta conoscere l’anatomia dell’apparato genitale, ma è necessario considerare anche le varie… Chirurgia Alcune forme di trattamento chirurgico possono avere effetti sulla vita sessuale, anche se non interessano direttamente gli organi genitali. Ad esempio, la mutilazione del… Nella ripresa dell’attività sessuale dopo le terapie, data la diversità dei percorsi di cura, le reazioni dei pazienti possono essere diverse sia da persona a… La consulenza sessuologica è lo strumento principale per intercettare i disagi sessuali. È stato sottolineato più volte come le reazioni alla malattia ed ai trattamenti siano personali, ma ci sono una serie di indicazioni che potrebbero essere… Posso contrarre il tumore dal mio partner?No, i tumori non si trasmettono per via sessuale. L’attività sessuale può causare l’insorgenza di un tumore?No, l’attività sessuale… Revisione critica del testo: F. Peccatori (Direttore Unità di Fertilità e Procreazione in Oncologia – Istituto Europeo di Oncologia, IEO – Milano); G. Pravettoni (Direttore… Circa il 18% dei tumori umani in tutto il mondo possono essere attribuiti ad infezioni persistenti di virus, batteri o parassiti. Nell'Unione Europea questa frazione ammonta a circa il 10%, ed � rappresentata principalmente dal cancro della cervice uterina, del fegato, dello stomaco e da alcune neoplasie del sistema emo-linfopoietico. La conoscenza del ruolo degli agenti infettivi nello sviluppo dei vari tipi di tumore, si � rapidamente sviluppata negli ultimi 30 anni e parallelamente sono migliorate le metodiche diagnostiche per le infezioni croniche. I trattamenti antibatterici ed antivirali, cos� come le vaccinazioni, rappresentano uri importante arma contro il cancro. Analizzeremo l'attuale situazione in Europa di queste quattro neoplasie associate a stati infettivi cronici: L'epatite B (HBV)L'epatite C (HCV) Papillomavirus umani (HPV) L'Helicobacter Pylori (HP) L'epatite B (HBV) L'epatite B � una malattia infettiva che colpisce il fegato (� una forma grave di epatite), causata da un virus denominato virus dell'epatite B (HBV). A seguito dell'infezione alcuni individui diventano portatori cronici del virus. Questi portatori cronici sono pi� a rischio di sviluppare malattie quali la cirrosi epatica e il cancro del fegato. I portatori cronici spesso sono anche asintomatici, e, per questo motivo, sono una fonte di infezione per gli altri.Ci sono 2 stadi della malattia:
In Europa, l'Organizzazione Mondiale della Sanit� (OMS) calcola che ci sono circa 1 milione di casi di epatite B. Si calcola che 20.000 individui muoiono ogni anno a causa di cirrosi o cancro del fegato causato dall'HBV. L'epatite B (HBV) � altamente infettante (si stima che sia 100 volte pi� infettante del virus HIV) e viene trasmessa quando i fluidi corporei (sangue, sperma, saliva, secrezioni vaginali, urina, latte materno, lacrime) di una persona malata o di un cosiddetto "portatore cronico", entrano in contatto con il sangue di un soggetto sano.Piccole quantit� di liquidi biologici sono sufficienti per trasmettere il virus, cos� come bastano piccole lesioni, anche non visibili ad occhio nudo, di cute o mucose per consentire al virus di entrare nell'organismo di una persona sana. Nel 30-40% dei casi il metodo di trasmissione rimane sconosciuto. Ma le principali vie di trasmissione del virus sono:
L'epatite C (HCV) L'epatite C � un'infiammazione del fegato (epatite) provocata quando il virus dell'epatite C (HCV) si stabilisce nelle cellule del fegato. L'infezione causata dal virus dell'epatite C � scoperto nel 1989 � porta, in un numero straordinariamente alto di casi, alla malattia epatica cronica. Circa il 75% dei soggetti che hanno contratto un'infezione da HCV sviluppano una malattia cronica (Epatite C cronica). L'infezione cronica da virus dell'epatite C costituisce oggi la causa principale di malattie epatiche che necessitano di trapianto di fegato. Si stima che il 3% della popolazione mondiale (oltre 170 milioni di persone) sia stata infetta dal virus dell'epatite C (HCV). In Italia, dove c�� la forma pi� frequente di epatite cronica, si stima che le persone infette siano circa 2 milioni. Per il prossimo decennio, si stima un raddoppio dei casi di cirrosi - un aumento dei casi di insufficienza epatica e di tumori epatici. Si ritiene che nello stesso periodo il numero di morti per cause epatiche aumenter�. Non esiste un unico tipo di virus: i ricercatori hanno individuato almeno 9 genotipi distinti, designati con numeri arabi (HCV-1, HCV-2, HCV-3, etc.) e vari sottotipi, identificati dalla lettera a pedice (HCV-1a, HCV-1b, HCV-1c, etc). La distribuzione geografica dei diversi genotipi dell'HCV � ampiamente variabile. In Italia ed in Europa vi � una netta prevalenza del genotipo 1, ed in particolare del genotipo 1b. Rimane da definire quali genotipi hanno maggiore significato clinico: i genotipi 1a, 1b e 4, per esempio, sembrano rispondere meno alla terapia con interferone, ma non � chiara la loro associazione con una diversa gravit� della malattia. La conseguenza dell'eterogeneit� genica dell'HCV e della sua capacit� di mutazione genetica sono probabilmente alla base dell'elevata frequenza di cronicizzazione dell'infezione (il virus sfugge al sistema immunitario dell'ospite), della possibile reinfezione anche con ceppi virali di genotipo diverso, della non soddisfacente efficacia della terapia con interferone e, da ultimo, ma non per questo meno importante, della difficolt� di allestire vaccini. Come l'HBV, il virus dell'epatite C (HCV) si trasmette prevalentemente per via ematica, cio� attraverso i fluidi corporei. Infatti, basta una piccolissima quantit� di sangue a trasmettere l'infezione. Specificamente, il contagio avviene con pi� frequenza quando il sangue infetto penetra nella circolazione sanguigna di un'altra persona attraverso lesioni cutanee, le mucose o altre secrezioni fisiologiche. La tossicodipendenza Lo scambio di aghi e siringhe (e altri strumenti per iniettare sostanze come cucchiai, ovatta ed acqua) tra tossicodipendenti � il fattore di rischio prevalente per la trasmissione dell'HCV nei paesi sviluppati. Dal 65 al 95% dei tossicodipendenti � HCV-positivo. Esposizione professionale Procedure mediche Teoricamente l'HCV si pu� trasmettere anche nei modi seguenti:
Contagio madre-bambino La percentuale di neonati da madri HCV positive che hanno contratto l'infezione, � di circa il 3-5%. Quindi il rischio di trasmissione del virus tra madre e bambino resta abbastanza limitato, e perci� la gravidanza non � controindicata nelle donne con infezione da HCV. Ma durante il parto una madre HCV-positiva pu�, in determinate condizioni, trasmettere il virus al proprio bambino. Infatti, la percentuale sopraindicata cresce quando la madre ha viremia elevata o una coinfezione da HIV. E contrariamente a quanto osservato per la trasmissione dell'HIV, nel caso dell'HCV, l'esecuzione del parto con taglio cesareo non si � dimostrata utile nel ridurre il rischio di infezione neonatale. Non � neanche dimostrata la trasmissione dell'infezione mediante l'allattamento al seno, che, pertanto, non � controindicato.L'HCV rappresenta un problema in crescita in alcune aree Europee (Sud Italia, Grecia e Spagna) ed in particolari gruppi di popolazioni (tossicodipendenti). Un vaccino non � ancora disponibile ed il trattamento farmacologico con Interferone 2a e ribavirina negli HCV RNA positivi � ancora in fase di valutazione. Ad oggi l'unico modo di prevenire il contagio � porre una forte attenzione sull'uso degli emoderivati, e non utilizzare aghi non monouso. HPV Il cancro del collo dell�utero rappresenta la seconda causa di morte nella popolazione femminile, dopo il tumore al seno. E' ormai assodato che nel 99,7% dei casi ha origine virale; recenti studi, infatti, hanno dimostrato che il DNA del papillomavirus umano (Hpv) � presente in tutti i carcinomi del collo dell�utero e nelle lesioni che lo precedono. Ecco perch� l�interesse di molti ricercatori si � spinto verso la messa a punto di vaccini contro l�Hpv. Se preso in tempo, infatti, le probabilit� di sopravvivenza sono alte e si potrebbe arrivare a una riduzione della mortalit� complessiva per il tumore del 5-10%. Il vaccino profilattico rappresenta una grande possibilit� per il controllo futuro del carcinoma della cervice, anche se la sua efficacia � ristretta solo ai due tipi di HPV 16 e 18, che comunque coprono il 70% dei tumori. il vaccino sar� registrato ed entrer� in commercio nel 2007. Ma questi nuovi vaccini purtroppo funzionano solo prima che si sia contratta l' infezione, e quindi, per fare una profilassi estesa, devono essere somministrati prima dell'adolescenza, per impedire ogni possibile infezione. Il vaccino (3 iniezioni ripetute a distanza di 2 mesi) � solo preventivo e v� somministrato alle donne giovani (11-20 anni) o che comunque non sono portatrici del virus HPV. Inoltre poich� il vaccino non protegge da tutti i tipi di virus, � importante che anche le donne che si vaccineranno non dovranno sottrarsi agli abituali screening con pap-test, consigliati oggi con cadenza almeno biennale. HP Infine, si ritiene che alcuni agenti infettivi svolgano un ruolo fondamentale nel loro sviluppo, � quello dei tumori del sistema emolinfopoietico (linfomi di Hodgkin HL, linfomi non Hodgkin NHL e leucemie), per un totale di circa 104.000 nuovi casi annui in Europa. Alcuni virus (EBV, HIV, HTLV1, Herpes Simplex tipo 8, HCV) possono essere legati a vari tipi di neoplasie del sistema linfopoietico, ad esempio il trattamento dell'HCV si � dimostrato efficace nella regressione di alcuni NHL. Individuare e trattare le infezioni legate a questo tipo di patologie � una delle priorit� in Europa, dato il forte aumento del numero di soggetti adulti a rischio nella popolazione (soggetti immunodepressi farmacologicamente o da HIV). In conclusione, gli agenti infettivi sono responsabili di una frazione sostanziale di neoplasie in Europa; per il momento le priorit� sono l'espansione dei programmi di vaccinazione contro l'HBV e l'inclusione del test per l'HPV nei programmi di screening per i tumori della cervice. Vaccini contro gli agenti infettivi che causano il cancro, sono una delle vie pi� promettenti nella lotta ai tumori. A causa dell'enorme costo per la ricerca e lo sviluppo di nuovi vaccini, � auspicabile una collaborazione tra Sanit� Pubblica e privati specialmente per lo sviluppo di vaccini anti HPV, HCV ed HP. 25/01/2005 Come si trasmette il cancro?Il cancro non è una malattia contagiosa, né è provocata direttamente da virus o batteri. Esistono però alcune infezioni che aumentano le probabilità di ammalarsi. Per alcune di queste oggi sono disponibili vaccinazioni che possono ridurre la frequenza di alcuni tumori.
Chi ha un tumore può fare sesso?L'attività sessuale potrebbe aggravare il tumore? No, anzi: il contatto intimo e il piacere derivanti dall'attività sessuale, i sentimenti di amore, tenerezza e affetto che ne conseguono possono essere d'aiuto ai pazienti nell'affrontare gli effetti della malattia e dei trattamenti.
Qual è la differenza tra il cancro e il tumore?Riprendendo un opuscolo condiviso dall'Airc – Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro, per tumore si intende “una proliferazione cellulare anomala e può essere limitata alla sede di origine, oppure può dare origine a metastasi. Cancro invece indica solo un tumore in grado di produrre metastasi”.
Qual è il tumore più pericoloso?La prima causa di morte fra gli uomini è il tumore del polmone (27%), mentre fra le donne è il tumore della mammella (17%), seguiti dai tumori del colon-retto (11% tra gli uomini e 12% tra le donne) e dal tumore della prostata tra gli uomini (8%) e dal tumore del polmone tra le donne (11%).
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