Quante volte fate il bagnetto ai vostri bimbi

Quante volte fate il bagnetto ai vostri bimbi

Redazione 11 dicembre 2019 09:14

L’OMS, l'organizzazione mondiale della sanità - la maggiore autorità in materia di salute - raccomanda di aspettare 24 ore prima di lavare un bimbo appena nato: la sostanza di cui il piccolo è ricoperto alla nascita, infatti, è un potente agente che immunizza dai batteri più comuni nei primi giorni di vita. E dopo? 

La routine del bagnetto serale: sono in molti ad essere convinti che un bel bagnetto caldo la sera non solo protegge i piccoli dalle infezioni ma li aiuta anche a dormire meglio e più a lungo. Se l'effetto rilassante dell'acqua calda è indiscutibile però, avverte l’american Academy of dermatology, quest'abitudine potrebbe costare ai vostri figli allergie e irritazioni della pelle: "lavare", cioé pulire con detergente ed acqua i bambini fino a 11 anni tutti i giorni non solo non serve, ma può addirittura fare male. Sulla pelle, infatti, vive un delicato eco-sistema di microbi, il microbioma, indispensabile a proteggere il derma e anche a costruire un efficiente ed efficace sistema immunitario. Il naturale film idrolipidico, inoltre, tutela da irritazioni e arrossamenti. I detergenti, spesso fin troppo aggressivi, finiscono per compromettere l'equilibrio del derma, creando così le condizioni ideali per infezioni, dermatiti e allergie.   

Quante volte lavare tuo figlio: i dermatologi consigliano di lavare i bambini fino a undici anni non più di due volte alla settimana. Al bagno prolungato  in vasca, poi, è decisamente da preferire la doccia: veloce, senza nessun sapone aggressivo ma rigorosamente con detergenti delicatissimi e studiati proprio per la pelle dei bambini.

Bambini e sport: dopo lo sport, ok ad una doccia rapida che, in ogni caso, se il piccolo fa nuoto, deve consistere in una semplice risciacquata per eliminare il cloro e  un po' di balsamo sui capelli.

I capelli: il consiglio dei dermatologi piacerà a tantissimi bambini. Se i capelli non si sporcano facilmente, lo shampoo si può fare anche ogni dieci giorni .

Quali prodotti utilizzare: rigorosamente da scartare i detergenti molto colorati e molto profumati e da utilizzare con cautela i prodotti a base di oli essenziali che non sempre sono ben tollerati. Da diluire, prima dell'applicazione, qualsiasi detergente liquido. Ottimo, per i dermatologi, il sapone di Marsiglia e ok ad amido di riso o di avena disciolti nell’acqua della vasca che hanno effetto emolliente e addolcente.

Ma le mani sì  Se i bambini fino a 11 anni possono fare a meno di docce e bagni quotidiani, non si può dire lo stesso per le mani.  In questo caso l'idiene deve essere particolarmente curata. La media consigliata,  infatti, è di 8 volte al giorno: dopo essere andati in bagno, prima di mangiare, dopo aver soffiato il naso, dopo aver toccato animali.  

Da recenti raccomandazioni OMS, il primo bagnetto del bebè dovrebbe avvenire il giorno dopo la nascita (24 ore). Se per ragioni culturali questo non è possibile, andrebbe ritardato di almeno 6 ore dopo la nascita.

Lo scopo del bagno, al di là dei bisogni di pulizia, è anche quello di attivare la circolazione sanguigna della pelle e la traspirazione. Il piccolo può fare il bagnetto anche nei primi giorni dopo la nascita: non è necessario aspettare la caduta del moncone ombelicale, è solo importante asciugarlo bene e avvolgerlo con una garzina per aiutare l’essicazione.

Come fare il bagnetto al neonato

Avere in prossimità del neonato un’immediata disponibilità di tutto il materiale occorrente, per la sicurezza del piccolo ed evitare l’esposizione al freddo che potrebbe causare ipotermia:

o Vaschetta con cuscino

o Termometro a infrarossi per la misurazione della temperatura dell’acqua

o Asciugamani

o Sapone o latte detergente neutro liquido per l’igiene del neonato

o Biancheria personale del neonato

o Pannolino

o Spazzolina per capelli personale

o Crema in tubo oppure olio idratante personalizzati

o Fasciatoio

  • La stanza dove viene effettuato il bagno dovrà essere sufficientemente riscaldata, evitando però l’eccessivo surriscaldamento (tra i 22 e i 24 gradi) e la relativa umidità; è importante che non ci siano grossi sbalzi di temperatura tra un ambiente e l’altro, così da evitare eventuali raffreddamenti.
  • Innanzitutto lavarsi accuratamente le mani.
  • Dopodiché riempire la vaschetta mettendo sul fondo un cuscino o tappetino di gomma per ridurre il rischio di scivolamento e per dare supporto al piccolo, con una quantità idonea di acqua prelevata dal rubinetto, verificando la temperatura per evitare complicanze al piccino a causa dell’elevata o bassa temperatura dell’acqua.
  • Immergere il neonato fino all’altezza delle spalle, in modo che si senta completamente al calduccio e possa riprovare la piacevole sensazione che ha vissuto per nove mesi nel liquido amniotico.
  • La vaschetta deve essere sistemata su un piano molto stabile e grande, adeguato a contenere tutto quanto occorre, evitando così di doversi allontanare anche solo un istante dal bimbo: a parte il rischio di annegamento che può verificarsi anche in condizioni di ridotto volume di acqua, il piccolo può inalare acqua schizzata o riversata sul volto. Infine non deve essere posto in prossimità di erogatori di acqua (rubinetti, miscelatori, ecc.) per il rischio di ustioni di acqua ad alta temperatura.
  • Diluire il detergente non schiumogeno, con pH neutro o leggermente acido (intorno ai 5.5) da aggiungere in acqua, per lavare sia il corpo che i capelli e immergere delicatamente il neonato nell’acqua, valutandone la reazione. Un’ottima alternativa naturale è l’amido di riso.
  • Sostenere la testa nell’incavo dell’avambraccio e i glutei con la mano, esercitando una delicata presa con il pollice e indice alla coscia del bimbo per evitare lo scivolamento in acqua.
  • Iniziare a lavare il neonato dalle parti alte (pulite) terminando con la zona dei genitali, porre particolare attenzione alle pieghe cutanee, mani, piedi, e unghie, evitando la penetrazione dell’acqua negli occhi, naso e orecchie. Mentre viene lavato, il piccolo può gradire molto che il genitore lo stimoli parlandogli o cantando e, una volta un poco più grande, offrendogli giochi in modo da rendere questo momento particolarmente piacevole.
  • Nell’acqua il neonato può essere mosso dolcemente facendo sempre attenzione ai suoi segnali di stress.
  • È inoltre possibile arricchire il momento del bagnetto con giochini in grado di stimolare il tatto nello sviluppo dei bambini
  • Per uscire dall’acqua è importante appoggiarlo sul nostro avambraccio in posizione prona e avvolgerlo subito con una spugna calda e quindi girarlo.
  • Avvolgere il neonato nell’asciugamano e asciugarlo mediante tamponamento delicato.
  • Distribuire delicatamente sulla cute del neonato crema o olio idratante.
  • Se d’estate fa molto caldo, si può dare sollievo al piccolo utilizzando delle spugnature fresche oppure offrendogli più volte l’immersione in acqua tiepida.

Bagnetto al neonato dopo la poppata o dopo mangiato, è possibile?

Questa domanda deriva dalla credenza popolare di non poter fare il bagno dopo il pasto in acqua fredda (di mare o piscina). Il bagnetto al neonato può essere fatto indistintamente prima o dopo aver allattato al seno o dopo la pappa in genere, anzi è meglio evitarlo nel caso in cui il bebè sia affamato, perché la prima necessità del bambino è sempre quella di sentirsi sazio e nutrito e quindi non accoglierebbe con piacere il rito del bagnetto, che dovrebbe favorire il rilassamento e quindi una nanna più tranquilla.

L’ideale sarebbe fare il bagnetto anche quotidianamente, stabilendo un orario, ad esempio dopo la poppata della “cena” e in corrispondenza del cambio del pannolino. Il rituale “bagnetto” potrà concludersi con un massaggio con olio specifico, ottimo anche in caso di coliche del neonato . Ad ogni modo è importante scegliere un momento in cui entrambi i genitori siano tranquilli e rilassati: è bello infatti che il rituale del primo bagnetto (e dei successivi) sia condiviso anche dal papà..


Temperatura dell’acqua per il bagnetto

La temperatura ideale dell’acqua oscilla tra i 32°C e i 35°C: il controllo della temperatura può essere effettuato con termometro a infrarossi o più tradizionalmente dal contatto del gomito del genitore con l’acqua.

Quando fare il bagnetto al neonato

La durata può variare a seconda del desiderio e dell'età del piccolo: va limitata a 2-3 minuti nel neonato, che è molto sensibile al raffreddamento e alla fatica di un bagno prolungato, e durerà sempre di più man mano che il bambino apprezzerà maggiormente il contatto con l'acqua. Va ricordato però che il bagno non dovrebbe, in ogni caso, durare più di 10-15 minuti perché la permanenza in acqua oltre un certo tempo può provocare la macerazione della cute.

Frequenza bagnetto neonato

Non vi sono vere e proprie controindicazioni nel lavare il piccolo quotidianamente, sebbene non sia necessario perché i bebè si sporcano solo nella zona pannolino o intorno a bocca e collo.

Meglio non usare detergenti ogni giorno ma sostituirli con 1-2 cucchiai di amido di riso, detergente delicato, che non aggredisce la pelle, anzi la protegge da irritazioni e arrossamenti, utile sia per la cute che per il cuoio capelluto. Può essere considerato anche un ottimo sostituto del classico borotalco: risulta più leggero e meno pastoso. Non solo, non si accumula nei pori, evitando così ulteriori irritazioni. Inoltre è un regolatore naturale del sudore, quindi equilibrando gli odori, riporta a un immediato profumo e sensazione di freschezza, soprattutto in estate.

Se si nota che il bambino vive il bagnetto come un momento di tensione o di disagio , in tal caso è meglio diradarne la frequenza, detergendolo in modo adeguato, ma evitando o limitando la fase d’immersione. Se invece il bambino si diverte a contatto con l’acqua, è giusto prolungare questo momento ludico.

Non è necessario aspettare la caduta del moncone , basta asciugarlo bene subito dopo il bagno, senza usare disinfettanti e avvolgerlo poi con una garzina asciutta e sterile facendo molta attenzione alla base del cordone, dove si possono raccogliere le secrezioni.

Non c’è bisogno di spugne o lavette, basta la sola mano pulita della mamma. Le spugne a lungo andare possono essere un ricettacolo di batteri.

Un'alternativa naturale per rendere morbida la pelle del bebè: una goccia di latte o un cucchiaio di olio d’oliva nell'acqua.

Le orecchie vanno pulite anche più volte alla settimana, con un bastoncino ricoperto di cotone idrofilo, ma solo esternamente, a livello del padiglione auricolare e non all’interno del condotto uditivo, per non rischiare di provocare una lesione alla membrana timpanica e per non spingere il cerume all’interno, favorendo la formazione di un tappo.

Le unghie dei piedi vanno tagliate un paio di volte al mese con una forbice a punta arrotondata, diritte per prevenirne l’incarnimento, mentre si devono arrotondare gli angoli di quelle delle mani in modo da prevenire eventuali graffi. Se il piccolo non sta fermo, è consigliabile eseguire questa operazione mentre dorme.

Ogni giorno è opportuno spazzolare il cuoio capelluto con una spazzola a setole lunghe e morbide, in modo da liberare il lattante da eventuali tracce di forfora.

Il talco va usato con prudenza perché può creare una pellicola che impedisce alla pelle di respirare; occorre inoltre fare attenzione che non venga inalato dal bambino. Oltre a tutto, il suo scopo principale (l'assorbimento dell'umidità) viene a manca.

A cura della dottoressa Stefania Paesani, pediatra di MioDottore ed editore per Mamme.it

Quante volte si fa il bagnetto?

Si può fare anche dopo la poppata? Assolutamente , il bagnetto dopo mangiato non comporta alcun pericolo per i neonati. Anche sulla frequenza del bagnetto c'è molta libertà di scelta: può essere fatto tutti i giorni o due-tre volte la settimana.

Quando è meglio fare il bagnetto ai bambini?

Per gli esperti, il primo bagnetto di un neonato non andrebbe fatto finché non è caduto il cordone ombelicale¹, di norma intorno al 10°- 15° giorno di vita: fino ad allora l'acqua impedirebbe alla pelle intorno all'ombelico di cicatrizzarsi correttamente.

Quante docce a settimana bambino?

La scienza va loro incontro e gli specialisti dell'American academy of dermatology (Aad) hanno stilato nuove linee guida sulla detersione dei piccoli, dai 6 agli 11 anni, con regole meno stringenti sull'igiene: lavarsi tutti i giorni non serve, anzi può fare male, e la doccia va fatta una o due volte alla settimana.

Quanto deve durare bagnetto?

QUANTO DEVE DURARE E CON QUALE FREQUENZA I primi bagnetti, una volta a casa, non devono durare più di cinque minuti. Con il passare dei giorni si potranno allungare i tempi ma mai oltre i 15 minuti. La frequenza ottimale per il bagnetto è di 1-2 volte a settimana che può aumentare d'estate con le temperature più calde.